Francia, Presidenza Semestre UE

Il 1° gennaio la Francia ha assunto la presidenza di turno del Consiglio dell’UE, succede alla presidenza di turno slovena, arrivando a detenere la presidenza per la tredicesima volta. Il prossimo Paese in lista sarà la Cechia (Repubblica ceca), la cui presidenza inizierà a partire dal 1° luglio 2022. I temi principali della presidenza francese saranno un’Europa più forte e sovrana; convincere i cittadini europei della convenienza di una risposta comune alle sfide; la transizione verde; la regolamentazione economica e la responsabilità delle piattaforme digitali; un’Europa sociale e inclusiva.

Ogni Stato membro detiene la presidenza del Consiglio dell’Unione europea per sei mesi a rotazione. Noto anche come “Consiglio dei ministri dell’Unione europea” o “Consiglio”, riunisce i ministri degli Stati membri dell’UE per settore di attività. È, insieme al Parlamento europeo, il co-legislatore dell’UE. La presidenza del Consiglio organizza le riunioni, elabora i compromessi, emette le conclusioni e assicura la coerenza e la continuità del processo decisionale. Assicura una buona cooperazione tra tutti gli Stati membri e gestisce le relazioni del Consiglio con le istituzioni europee, in particolare la Commissione e il Parlamento europeo. Il Consiglio dell’UE non deve essere confuso con il Consiglio europeo che riunisce i capi di Stato e di governo degli Stati membri e definisce gli orientamenti politici generali e le priorità dell’Unione europea; il suo attuale presidente è Charles Michel. Esiste anche il Consiglio d’Europa, organizzazione intergovernativa composta da 47 stati membri; creata nel 1949, mira a promuovere lo sviluppo dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto. La sua sede è a Strasburgo e il suo segretario generale è Marija Pejčinović Burić.

Il Presidente Emmanuel Macron ha dichiarato che il motto della Presidenza francese sarà “recupero, forza e senso d’appartenenza“, per sottolineare che, per combattere la crisi sanitaria, l’ascesa di potenze straniere irruente e il cambiamento climatico, la migliore soluzione è una risposta europea. In termini di legislazione dell’UE, la Francia intende dare la priorità ai negoziati sulle nuove leggi sui servizi e sui mercati digitali (DSA e DMA), sulla creazione di un sistema di aggiustamento del prezzo del carbonio alle frontiere dell’UE, e sulle regole comuni sui salari minimi. La Conferenza sul Futuro dell’Europa dovrebbe consegnare le sue proposte nel corso del semestre di Presidenza francese, nella prima metà del 2022.

Appuntamento fondamentale sarà la Conferenza sul futuro dell’Europa. Proposta dalla Francia nel 2019 e lanciata il 9 maggio 2021 a Strasburgo dal Presidente della Repubblica, insieme al Presidente del Parlamento europeo, al Presidente del Consiglio e al Presidente della Commissione europea, la Conferenza sul futuro dell’Europa offre ai cittadini europei un nuovo forum di dibattito affinché possano contribuire a definire la politica futura dell’Europa per gli anni e i decenni a venire. I cittadini possono esprimere i propri desideri e le proprie aspettative sulla piattaforma futureu.europa.eu, in panel transnazionali e in numerosi eventi organizzati negli Stati membri. In Francia, il governo ha messo in atto due meccanismi. Diciotto conferenze con cittadini partecipanti scelti a caso si sono svolte in tutte le regioni francesi continentali e d’oltremare e sono state condotte ampie consultazioni online con 50.000 giovani francesi. Le raccomandazioni dei cittadini, in Francia e in Europa, hanno contribuito a determinare le priorità della Presidenza francese del Consiglio dell’Unione Europea. I lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa si concluderanno nella primavera del 2022, sotto la Presidenza francese. I cittadini saranno informati delle conseguenti azioni intraprese.

Vari euro-deputati francesi si sono espressi sulla presidenza a guida del loro paese di appartenenza: François-Xavier Bellamy (EPP, FR): “Viste le elezioni presidenziali di primavera in Francia, sarebbe stato opportuno che il governo chiedesse il rinvio della presidenza francese. In ogni caso, la presidenza francese non dovrebbe essere un esercizio di comunicazione, ma la realizzazione di due o tre priorità chiaramente definite per il raggiungimento di un unico obiettivo: la riduzione delle nostre vulnerabilità. La presidenza dovrebbe concentrarsi su tre piani concreti: l’approvvigionamento energetico, il meccanismo di adeguamento delle frontiere al carbonio e la riforma della politica migratoria europea“.

Sylvie Guillaume (S&D, FR): “La presidenza francese dovrebbe essere guidata nel suo operato dalla necessità di giustizia sociale e climatic, ci si aspetta che la Francia presenti in Consiglio il pacchetto legislativo dell’azione per il clima “Fit for 55” e che si possa raggiungere un accordo interistituzionale sulla direttiva europea sul salario minimo. Auspico che le conclusioni abbiano vera sostanza, “senza filtri” anche se ciò significasse la necessità di una modifica dei trattati.

Marie-Pierre Vedrenne (Renew, FR) “Una delle priorità principali della Presidenza francese del Consiglio dell’UE, sarà quella di garantire una ripresa innovativa, socialmente equa ed economicamente responsabile. Ritengo che questa presidenza debba essere un’opportunità per lavorare a un’Europa unita che non scende a compromessi sui propri valori. Dobbiamo potenziare un’Europa che protegge, che difende la sua visione del mondo e che rafforza il suo senso di appartenenza.

David Cormand (Greens/EFA, FR) e Michèle Rivasi (Greens/EFA, FR): “E’ doveroso riportare l’Unione europea in carreggiata sullo Stato di diritto al fine di difendere e proteggere i diritti fondamentali di tutti. La crisi climatica e la protezione dell’ambiente dovrebbero essere priorità per l’Unione europea e per la presidenza francese. In vista della crisi ecologica, sociale e democratica, la Francia dovrà rafforzare nuovamente le ambizioni dell’Europa e trovare soluzioni per porre fine ai blocchi che troppo spesso paralizzano l’UE.

Jordan Bardella (ID, FR): “Mi attendo dalla Presidenza una riforma di Schengen, che riservi la libera circolazione ai soli cittadini europei. Secondo l’eurodeputato, gli attacchi terroristici perpetrati dai terroristi islamici, che sono riusciti a entrare nell’UE e ad attraversare le frontiere all’interno di Schengen, mostrano quanto sia debole il sistema di libera circolazione. La presidenza francese “dovrebbe essere l’occasione per realizzare le coraggiose riforme che i francesi e tutti i popoli d’Europa stanno aspettando.”

Manon Aubry (The Left, FR): “La Presidenza francese dovrebbe dedicarsi completamente alle due priorità più urgenti del nostro tempo: la crisi climatica e l’aumento delle disuguaglianze. La Francia dovrebbe spingere e difendere un Green Deal più ambizioso, lottare per un vero salario minimo europeo e insistere per la trasformazione totale dell’attuale quadro di governance economica ponendo fine a ogni competizione e austerità. La responsabilità aziendale è un argomento essenziale su cui dovrebbero essere compiuti progressi durante la presidenza”.

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