Italia delle Regioni

Sostenere il turismo alla ripartenza con un’azione tempestiva e congiunta. È questo l’obiettivo del lavoro che il ministro Massimo Garavaglia e Antonio Decaro, in rappresentanza dei sindaci, si pongono con la collaborazione avviata e che ha avuto recentemente  un momento importante di confronto. Con Decaro, il delegato al Turismo e sindaco di Rimini Andrea Gnassi che ha illustrato alcune proposte per alleviare le difficoltà vissute dalla categoria particolarmente colpita degli operatori del settore e della variegata ed estesa filiera: guide, bagnini, artigiani.

“Per il rilancio di uno dei settori più colpiti dalla pandemia – ha detto Gnassi – abbiamo illustrato alcune misure specifiche necessarie, come: sostegni effettivamente calibrati sulla perdita di fatturato; piani di investimenti, coordinati con il sistema delle autonomie locali; proroga delle rate dei mutui e concessione di prestiti; allungamento a 15 anni del tempo di rientro dei mutui fatti dalle aziende; super bonus del 110 per cento non solo vincolato ai lavori di efficientamento energetico; tutela delle imprese e dei lavoratori autonomi della filiera turistica; costituzione di un fondo europeo speciale per il turismo sul modello dei fondi strutturali Fesr”.

Della prospettiva offerta dal Piano Nazionale di Ripartenza  e Resilienza Pnrr ha parlato Decaro. “Con i fondi straordinari del piano di ripartenza e resilienza – ha detto il presidente dell’Anci – bisogna lavorare per il rilancio del turismo dopo l’emergenza sanitaria immaginando infrastrutture che colleghino gli hub di arrivo con le destinazioni minori e progettando un’unica comunicazione, un brand nazionale, che incentivi la sinergia tra le città d’arte e i tanti piccoli borghi che caratterizzano l’Italia, spesso sconosciuti ma che ospitano rilevanze culturali, storiche, paesaggistiche. Assicurare ai visitatori, quando torneranno, un’offerta turistica integrata è un’azione di marketing attrattivo molto forte ed efficace”.

Il ministro ha risposto ai sindaci di avere in mente questo stesso modello di sviluppo. Un modello che potrebbe essere favorito dall’utilizzo efficace dei fondi europei tradizionali e delle nuove risorse messe a disposizione dal Pnrr. Che possono essere utilizzati per la realizzazione di una piattaforma di promozione e commercializzazione dell’offerta turistica integrata.

Per accelerare le vaccinazioni le regioni italiane hanno firmato un  accordo quadro con le farmacie. “Ancora un altro tassello per rafforzare la campagna vaccinale in corso. Oggi ho firmato a nome della Conferenza delle Regioni l’accordo con il Governo, Federfarma e Assofarm che consentirà a farmacisti adeguatamente formati di poter somministrare il vaccino anti Sars CoV-2”, lo ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.

“Dopo medici di medicina generale, medici specializzandi, specialisti ambulatoriali, pediatri di libera scelta e odontoiatri, si allarga la squadra dei professionisti impegnati nella sfida della campagna vaccinale”, ha ricordato il Presidente della Conferenza delle Regioni.

“Le Farmacie convenzionate che sono parte integrante del Servizio sanitario nazionale e presidi sanitari di rilievo saranno chiamate ad un ruolo fondamentale in un’ottica di prossimità e nell’ambito della Farmacia dei servizi. Anche i farmacisti saranno dunque – ha concluso Bonaccini – attori della resilienza e della tempestività di risposta del Sistema sanitario nazionale, proprio grazie all’implementazione delle attività assicurate dalla rete territoriale delle farmacie”.

Spetterà alle Aziende sanitarie locali l’onere della distribuzione delle dosi vaccinali alle farmacie aderenti alla campagna vaccinale. Le attività di prenotazione e di esecuzione dei vaccini verranno eseguite, da parte delle farmacie, secondo i programmi di individuazione della popolazione target previamente definiti dalle autorità sanitarie competenti.

La somministrazione dei vaccini in farmacia avverrà, da parte dei farmacisti abilitati all’esecuzione delle somministrazioni vaccinali contro il SARS-CoV-2 sulla base degli specifici programmi e moduli formativi organizzati dall’Istituto Superiore di Sanità. L’Accordo stabilisce: requisiti minimi strutturali dei locali per la somministrazione dei vaccini, misure per garantire la sicurezza degli assistiti ed obblighi informativi.

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