Riccardo Zangelmi, un mondo in Lego

Dall’8 ottobre all’8 dicembre il Teatro Celebrazioni di Bologna, abbraccerà l’arte accendendo i riflettori sulla coloratissima BRICK ART con l’esposizione delle opere di Riccardo Zangelmi. L’artista è nato nel 1981 a Reggio Emilia, ha trascorso la sua giovinezza a studiare musica e giocare con i LEGO®, mostrando da subito molta creatività e immaginazione. In seguito studia come perito agrario e inizia a lavorare come giardiniere, dando anche in quel settore sfogo a grande fantasia. All’età di 30 anni torna alla passione mai sopita per le costruzioni e per l’utilizzo artistico dei mattoncini facendo sì che le sue opere vengano notate da LEGO® group. Da amatore diventa così professionista, ottenendo nel 2016 la Certificazione proprio dal gruppo LEGO®. Oggi Zangelmi è l’unico artista italiano riconosciuto da LEGO® insieme a soli altri sedici artisti nel mondo. “Oggi non basta sognare, oggi serve il coraggio di sognare e non smettere mai” (Riccardo Zangelmi).

Buongiorno Riccardo, opere bellissime quelle che hai portato in mostra qui al Teatro Celebrazioni, fra le altre cose leggevo che sei l’unico artista certificato Lega in Italia, come si ottiene questo attestato?

Ho iniziato a mostrare i miei lavori e proporli alla Lego, da lì è iniziato un discorso con il loro gruppo. La Lego ha un programma di certificazione che è nato nel 2003, c’è un iter ben preciso da seguire per farsi certificare.

Ho visto esposte opere imponenti, hanno bisogno di una base solida o come le sostenete?

Hanno una intelaiatura di acciaio o ferro, con tutto quello che serve per l’anti-ribaltamento e la sicurezza; poi ci sono tanti reticoli di mattoncini Lego che si intrecciano all’interno. Non sono piene perché diverrebbero troppo pesanti, avrebbero un peso veramente inimmaginabile.

Quando inizi a pensare all’opera da creare, usi qualche software 3D?

No, tendenzialmente io lavoro a mano, quindi ho circa 3.000.000 di pezzi nel mio studio a Parma, il mio approccio è manuale. Prepariamo una matrice, assieme ai miei collaboratori, poi andiamo a completare il tutto. Con quelle molto grandi invece mi avvalgo di un CAD con cui posso sperimentare molte varianti.

Quindi non lavori da solo, ma ti avvali di un team di collaboratori?

Sì, ho uno staff che mi aiuta nel portare avanti il progetto.

Come parlavamo prima ammirandole, non sono solo opere artistiche, ma hanno dietro un concept particolare e profondo.

L’idea è di tornare all’infanzia, allo stupore di quegli anni, ripercorrendo il tempo trascorso attraverso gli oggetti di allora, come ad esempio lo sparabolle, il ciuccio, gli animali giganti, un mondo onirico in cui perdersi.

Nella mostra scorre anche un video che posso tranquillamente definire stupendo, come lo hai realizzato?

Il video è stato fatto pensando di dare un’anima a queste grandi opere in Lego che normalmente sono statiche.

Questo è diventato ora il tuo lavoro?

Assolutamente sì, h24 come si suole dire.

Progetti futuri?

Sicuramente attraversare l’Italia e l’Europa, arrivare fino in Cina, anche aumentare la parte digitale di questa mostra. Tipo anche lavorare sul video e creare un’esperienza full immersion a 360° di queste opere, facendolo muovere e prendere vita.

Per finire, se uno volesse portarsi a casa una di queste opere, acquistarla è possibile farlo?

Certamente sì, basta andare sul mio sito e si trovano tutte le informazioni necessarie. Noi lavoriamo tanto con il corporate, con le aziende, anche con il gruppo Lego.

©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

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