Odio l’estate (Film, 2020)

Un buon film interpretato da Aldo, Giovanni e Giacomo che tentano di rinverdire i fasti del debutto (Tre uomini e una gamba, 1997) puntando non su temi grotteschi e surreali, ma sulla commedia dolceamara che racconta la vita, su toni romantici e malinconici tipici dell’età matura. Un buon film dopo tanto grigiore (Fuga da Reuma Park, il momento più basso), forse dovuto al ritorno alla regia del diligente Massimo Venier (era dai tempi di Tu la conosci Claudia? del 2004 che non collaborava con il trio), autore che ha contribuito all’affermazione del popolare gruppo comico.

Aldo, Giovanni e Giacomo non ci riservano soltanto i loro soliti frizzi e lazzi, le identiche caratterizzazioni che mandano in visibilio i fan, ma affrontano una storia familiare e di amicizia, si dedicano al rapporto genitori-figli, toccano il delicato tema della malattia terminale. Tutto in un contenitore comico, sia ben chiaro, frutto di un equivoco (una stessa casa vacanze affittata per errore a tre famiglie diverse tra loro) che produce divertenti qui pro quo mentre sboccia una triplice amicizia che diventa sempre più importante. Aldo è un cantante fallito, fan di Massimo Ranieri al punto che vorrebbe farlo studiare a scuola, che corona il sogno di cantare sul palco insieme al cantante preferito. Giacomo è un dentista dedito al lavoro che trascura la moglie, odia le ferie e ha un pessimo rapporto con il figlio. Giovanni è un meticoloso artigiano che porta allo sfinimento moglie e figlia con i suoi discorsi pieni di esempi e di precisazioni. Poi ci sono i giovani con la loro storia d’amore, forse il punto più debole del film, e un ragazzino che fugge a Follonica per incontrare una coetanea conosciuta su Internet.

Un film che diverte, ricco di gag e di umorismo, molto italiano, che conferma quanto il nostro cinema comico sia provinciale e non esportabile, ma che riporta alla ribalta un trio di attori che sembrava aver smarrito la diritta via. Bravissimo Michele Placido che interpreta il ruolo più azzeccato del film: il maresciallo dei carabinieri che odia il caldo, l’estate e i turisti, un uomo tranquillo che pensa solo al suo piatto di penne rigate (lisce il sugo non attacca!) servite dalla moglie per mezzogiorno e che vorrebbe appianare ogni problema con la bonomia del buon padre di famiglia. Il suo giorno più atteso sono i fuochi di fine estate, simbolo del ritorno della pace, di un nuovo inverno che farà abbandonare la sua isola da tutti quei turisti confusionari.

Odio l’estate gode di una buona fotografia pugliese (girato in parte anche in Maremma), solare e luminosa, la sceneggiatura alterna momenti più o meno riusciti, mentre le parti comiche sono di buon livello. Colonna sonora interessante, ben collegata alla storia, tra musica struggente di Bruno Martino e pezzi classici di Massimo Ranieri. Tutto sommato da vedere.

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Regia: Massimo Venier. Durata: 110’. Genere: Commedia. Soggetto e Sceneggiatura: Massimo Venier, Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Davide Lantieri, Michele Pellegrini. Produttore: Paolo Guerra. Fotografia: Vittorio Omodei Zorini. Montaggio: Enrica Gatto. Casa di Produzione: Agidi, Fondazione Apulia Film Commission. Distribuzione: Medusa Film. Musiche: Brunori Sas. Costumi: Bettina Pontiggia. Scenografia: Laura Pozzaglio. Interpreti: Aldo Baglio (Aldo), Giovanni Storti (Giovanni), Giacomo Poretti (Giacomo), Michele Placido (maresciallo), Lucia Mascino (Barbara), Carlotta Natoli (Poala), Roberto Citran (Michele), Maria Di Biase (Carmen), Davide Calgaro (Salvo), Ilary Marzo (Ilary), Melissa Marzo (Melissa), Sabrina Martina (Alessia), Edoardo Vaino (Ludovico), Massimo Ranieri (sé stesso).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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