Estrema destra e Russia, la crisi austriaca

Avevo appena scritto della cospirazione in atto contro l’Europa da parte della Russia – ma anche di Trump, con la complicità della quinta colonna della destra “sovranista” – e puntualmente è successo uno scandalo che ha confermato che non si tratta di fantasie dietrologiche. Un video circolato in Austria ha mostrato al di là di ogni dubbio che il Vice Cancelliere Heinz-Christian Strache, leader del partito di estrema destra che è parte della coalizione con i conservatori guidata da Sebastian Kurz, e il Capogruppo del partito alla Camera, Johann Gudenus, durante la campagna elettorale del 2017 avevano avuto un contatto con un’esponente russa, discutendo di un possibile finanziamento e del possibile acquisto russo di un importante quotidiano che avrebbe poi sostenuto il partito, in cambio della promessa di consistenti contratti.

Una faccenda che ricorda da vicino quello che è stato rimproverato al circolo intimo di Trump  (accuse che il rapporto Mueller però ha dichiarato non provate). La differenza è che, in questo caso, i due esponenti della destra hanno riconosciuto i fatti, ammettendo la loro leggerezza, e Strache si è dimesso dal suo posto (ed è rimasto assente dall’incontro sovranista a Milano a cui era stato invitato da Salvini). Lo scandalo è stato tale che il Premier Kurz, che si è detto già da tempo insofferente delle posizioni razziste e antisemite dei suoi alleati, ha di fatto sciolto la coalizione di governo e annunciato l’intenzione di indire nuove elezioni a breve termine. È prematuro dire che risultato potranno avere e come potrà evolvere la situazione nel vicino Paese (la Germania ovviamente auspica una coalizione conservatori-socialdemocratici sul modello di quella che governa a Berlino). Ma intanto una cosa è certa: l’estrema destra nazionalista europea è sostenuta attivamente da Mosca nella sua campagna antieuropea e lo fa senza neppure nasconderlo troppo.

La vicenda Strache è, con ogni evidenza, un’operazione dei servizi segreti russi, che ricorda da vicino quelle del non dimenticato KGB. Aggiungiamo subito che il caso non deve stupire troppo: da tempo si sapeva che l’estrema destra austriaca aveva un patto di amicizia con il partito di Putin. E chi ha dimenticato i viaggi di Salvini e della Lega alla corte moscovita? Sul fronte americano, chi dimentica l’appoggio di Trump alla Brexit e al leader nazionalista Farrage? Sono cose pubbliche, non segreti di stato. Una notazione: ho scritto che la grande stampa illuminata e, in principio, europeista, sta mancando al suo dovere di denunciare con forza e chiarezza la cospirazione diretta a sabotare l’Europa e, con l’Europa, l’indipendenza e il futuro di tutti gli europei, italiani compresi.

In questa campagna elettorale, anche nella sua stretta finale, è in genere assente un vero dibattito sulle cose essenziali. I “sovranisti” fanno il loro mestiere e levano grandi schermi di disinformazione e di fumo. Dall’altra parte, quelli che avrebbero il compito e la responsabilità di indicare agli italiani la posta in gioco, in genere e salvo lodevoli eccezioni, non lo fanno. Dello scandalo austriaco, per esempio, c’è pochissima eco nella nostra stampa (come spesso succede, contrariamente al rilievo che gli ha dato la stampa liberale inglese). Che cosa aspettiamo a indicare senza paura che quello che è in gioco nelle elezioni di domenica è davvero la nostra libertà, la nostra capacità di decidere il nostro futuro, la nostra identità di europei?

È legittimo essere di destra (ci sono aspetti della Lega salviniana, come il freno all’immigrazione incontrollata e la difesa della nostra identità, che vanno bene). È anche giusto identificare nella Russia un alleato nella lotta al terrorismo e, in genere, all’invadenza islamica, e un protagonista ineludibile negli affari del mondo. Un’altra cosa è, sotto il pretesto di recuperare la nostra autonomia  rispetto a Bruxelles, consegnare nella mani di Mosca le chiavi del nostro destino. Ma è questa la vera posta in gioco il 26 maggio.

P.S. – Finalmente qualcuno se n’è accorto anche in Italia, ora che Kurz ha cacciato dal governo tutti i Ministri della destra “sovranista”. Ora che lo può leggere sul Corriere, che ne pensa Salvini, che gongolava per la vittoria della coalizione nazionalista a Vienna? Capirà alla fine che c’è una destra presentabile ed europea e una totalmente venduta a Mosca e inaccettabile?

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