Guida autonoma, proposta di legge UE

“Europe on the Move” è la strategia dell’Unione Europea per favorire la diffusione di una mobilità sicura, connessa e automatizzata, affrontando nel contempo le questioni sociali e ambientali decisive per ottenere l’adesione dell’opinione pubblica. Si tratta di un terzo pacchetto di misure inerenti la sicurezza stradale, emissioni per i veicoli pesanti, batterie elettriche, connettività, messo a punto dalla Commissione Europea.  Il progetto si inquadra nella strategia dedicata alla mobilità a basse emissioni introdotta nel 2016 e che ha già visto la pubblicazione di due pacchetti di misure; l’obiettivo tende a favore di una mobilità innovativa e non inquinante. La Commissione ha preso atto che nel solo 2017 più di 25mila persone sono decedute sulle strade europee, partendo da questo sono state introdotte nuove norme di omologazione dei veicoli più stringenti in fatto di sicurezza. E’ stato reso obbligatorio l’installazione di sistemi di frenata di emergenza, rilevamento dei pedoni, dei ciclisti e sistemi di assistenza alla guida che evitano il superamento delle corsie di marcia. L’introduzione di queste migliorie tecniche, con la riattazione dei tratti stradali più pericolosi, permetterebbe di salvare almeno 10mila vite umane, nell’ottica di arrivare a quota zero decessi sulle strade entro il 2050.

Il Commissario Europeo per l’Unione Energetica Maroš Šefčovič, ha dichiarato: “La mobilità sta attraversando una nuova frontiera tecnologica. Con questa serie di proposte nell’ambito dell’Unione dell’energia, aiutiamo il nostro settore a superare le difficoltà, producendo soluzioni tecnologiche chiave che includono batterie sostenibili e infrastrutture intelligenti. Solo così ci avvicineremo a un triplo zero: emissioni, congestione e incidenti“.

In questo quadro si inserisce anche il discorso sull’auto a guida autonoma che è già stato avviato oltre oceano, con i conseguenti problemi dei requisiti tecnici e dei cambiamenti necessari rispetto l’attuale normativa stradale. Nei veicoli senza guidatore il sistema autonomo sostituisce parzialmente o totalmente gli umani, le leggi europee sulla responsabilità di guida dovrebbero essere aggiornate in modo da chiarire chi è tenuto a rispondere in caso di incidente: il conducente o il produttore dell’auto? Non è per niente secondario il pericolo di hackeraggio dei sistemi di bordo, a tale proposito il Parlamento Europeo ha rammentato la necessità di provvedere alla protezione dei dati, aggiungendo “misure specifiche volte a garantire la sicurezza informatica e la protezione dei veicoli a guida autonoma dagli attacchi informatici“.

Si prevede una crescita del mercato dei veicoli a guida autonoma esponenziale, già nel 2020 in Europa potranno circolare le auto di livello 2 e 3 nonostante manchino ancora infrastrutture; ma portando con sé un incremento di nuovi posti di lavoro nel ramo automobilistico, aggiungendo l’indotto, con la generazione di utili pari a 620 e 180 miliardi di euro per settore, entro il 2025. I tempi si preannunciano ancora lunghi, anche se esperimenti sulla materia già vengono svolti all’interno di campus universitari e altre superfici esterne alla mobilità ordinaria. La UE dovrà definire anche le regole etiche, come la libera scelta da parte dei guidatori, e le direttive necessarie in merito all’intelligenza artificiale necessaria a governare i sistemi.

La Commissaria ai Trasporti dell’Unione Europea Violeta Bulc, intervenendo al Future of the Car Summit di Londra, meeting organizzato dal Financial Times, ha affermato: “In Europa la guida 100% autonoma non conoscerà la diffusione di massa prima del 2045. Siamo contrari a gettare in pasto alla società nuove tecnologie per vedere l’effetto che fanno, al momento le self-driving cars sono ancora disarmate verso numerose situazioni di mobilità. Penso alla sicurezza dei bambini, degli anziani e dei disabili. La guida autonoma sarà realtà, ma maturerà da un processo graduale”.

Indubbiamente l’introduzione della guida autonoma contribuirà a rendere le strade più sicure (il 95% degli incidenti sono dovuti all’errore umano), diminuire gli ingorghi e dare la possibilità di autonomia anche ai soggetti con disabilità o mobilità ridotta. Le previsioni della UE indicano come nel 2030 il traffico sarà generato da un mix di auto tradizionali e veicoli “automatizzati”. Il controllo sarà ancora affidato all’essere umano, con la prospettiva di lasciare la totale gestione al sistema tecnologico nel decennio seguente. Il relatore Wim Van de Camp, del Partito Popolare Europeo, ha dichiarato che “L’Europa deve essere innovativa, ma più rapida, la Cina e gli Stati Uniti non aspettano”. I tempi indicati sono quelli necessari ad evitare che accadano incidenti provocati da prototipi di robotaxi, come già accaduto negli Stati Uniti.

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