Venezuela, tragedia e cinismo

La tragedia del Venezuela continua a dipanarsi sotto i nostri occhi impotenti, con sempre più morti, sempre più sangue e sempre più follia. E sempre più cinismo. Cinismo da parte di Russia e Cina, e dei peggiori populismi sudamericani, che appoggiano un tiranno che sta affamando e distruggendo il suo popolo. Cinismo anche da parte degli Stati Uniti, che proclamano il loro sostegno alla democrazia rappresentata dall’opposizione e riconoscono (come il Brasile, l’Argentina e una decina di altri paesi latinoamericani) Juan Guaidó come Presidente interino, ma non fanno la sola cosa che davvero servirebbe a far cadere Maduro, cioè mettere l’embargo sull’acquisto di petrolio venezuelano (il 40% della produzione va in America), il che probabilmente persuaderebbe i militari, oggi la sola vera forza che conti in Venezuela, a mollare Maduro.  E cinismo, se mi è permesso di dirlo, anche del Papa, certo non ostile al populismo bolivariano, che si limita a invocare dialogo e pacificazione, di fronte a un regime che conosce solo il metodo della repressione più sanguinosa. Senza una sola parola di comprensione per le sofferenze della gente, o di condanna per un regime che spara sul popolo.

Cinismo, infine, nell’aver trasformato, o cercato di trasformare, quella che è la lotta di un popolo che vuol tornare alla normalità e alla libertà, in un conflitto ideologico degno della guerra fredda, con tutte le grottesche semplificazioni che ciò comporta. Cosa faranno alla fine gli Stati Uniti? Penso (spero) che Trump sia tanto saggio da evitare l’errore monumentale che sarebbe rappresentato da un intervento militare. Ma finché le Forze Armate venezuelane appoggeranno Maduro, sarà impossibile detronizzarlo. L’opposizione, per quanto decisa e diffusa, poco può fare contro la repressione armata. Alla peggio, altri morti solleverebbero altra indignazione e isolerebbero ancora di più il regime, ma ciò alla fine non servirebbe a nulla. Anche l’opposizione ha capito che la chiave l’hanno in mano i militari e sta cercando il modo per convincerli a passare dalla sua parte con amnistie e promesse di vario tipo. Ma la complicità, se non della truppa dei generali, con il regime è troppo profonda, fatta di privilegi esorbitanti. Come convincerli?

L’Europa sta reagendo, come spesso accade, in modo scoordinato. Bruxelles pare riconoscere  Gaudió, ma non tutti i Paesi membri lo hanno fatto. Probabilmente continuano a pesare piccoli, sordidi interessi di vario tipo. Non ho ben capito quale sia la vera posizione dell’Italia: non credo che Salvini e la Lega simpatizzino con un tiranno socialistoide come Maduro, ma i 5Stelle? È vero che un recente congresso del Movimento aveva espresso appoggio, poi smentito, al governo di Caracas? Ma i nostri leader (compreso Conte, ahimè) mi paiono soprattutto impegnati dall’assurda guerriglia verbale contro la Francia. Per loro, magari, Maduro è meno peggio di Macron.

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