Qatar: Baladna, la fattoria delle mucche d’oro

In pieno deserto qatarino, l’emirato ha costruito un vero impero lattiero. In risposta all’embargo posto dai suoi vicini un anno fa, Doha punta sul made in Qatar.

La fattoria Baladna si trova ad una sessantina di chilometri da nord di Doha, capitale del Qatar. Per accedervi, bisogna prendere una lunga ed impeccabile strada dritta che taglia in due il paesaggio desertico. Durante il tragitto, ci si rende conto che questo deserto è in piena trasformazione, vive. Da un lato si scorge uno degli otto campi da calcio in costruzione per i Mondiali del 2022, lo stadio Al Beit. Spuntano, in ordine sparso, oasi verdi. Sono serre, anch’esse nate in risposta all’embargo. Vi si coltivano frutta e verdura, colture in realtà poco compatibili con il clima della penisola arabica. Con una pluviometria inferiore ai 100 millimetri di acqua l’anno e una temperatura che l’estate raggiunge i 45 gradi, il Qatar mostra uno scenario da fine del mondo e di dismisura. Poco più lontano, la fattoria lattiera Baladna si estende su 240 ettari. E’ un grande ritratto dell’Emiro, scolpito nel verde, ad accogliere i visitatori.

Con una temperatura che raggiunge i 45 gradi all’ombra, come fanno le mucche a sopravvivere in un ambiente così avverso?  Intanto, per via degli spazi smisurati ci si sposta con piccoli pulmini. Prima di entrare in qualsiasi posto vengono applicate misure igieniche molto severe. I veicoli vengono lavati con acqua e le persone autorizzate devono coprirsi dalla testa ai piedi con una tuta protettiva. All’interno di ogni fattoria che ospita le mucche, dell’acqua direttamente pompata dal suolo viene nebulizzata sugli animali 24 ore su 24. Le mucche hanno una capacità di sudorazione limitata, l’acqua permette loro di mantenere una temperatura corporea gradevole. Qui vanno gestiti in modo molto preciso sia il clima che la natura. La fattoria, ancora in via di costruzione , ha come obbiettivo accogliere 20.000 mucche.

Baladna, prima della crisi scatenata dall’embargo, era una normale fattoria destinata all’allevamento delle capre. Da un giorno all’altro si è trasformata in un impero del latte. La sua missione: dare al Qatar l’indipendenza lattiera. Tutto è cominciato il 5 Giugno del 2017, quando Arabia Saudita, Barhein, Emirati Arabi Uniti ed Egitto hanno improvvisamente girato le spalle al Qatar e cessato le loro esportazioni, soprattutto di latte saudita. E’ stato il panico. Per tre giorni, i qatarini hanno invaso i supermercati e fatto fuori qualsiasi rifornimento di latte. Il Qatar trova quasi subito nuovi fornitori, come la Turchia. Ma il latte, considerato prodotto di base, si trova al centro dell’attenzione, non basta un nuovo fornitore, su vuole fare di più. Trentasei giorni dopo l’inizio dell’embargo, Baladna fa arrivare per aereo 165 mucche Holstein dall’Ungheria. Oggi, sono 10.000 e arrivano principalmente dagli Stati Uniti.

Con l’embargo, che ha provocato un sussulto nazionalista, il made in Qatar è diventato oggetto di marketing. I soldi non sono un problema per il primo esportatore mondiale di gas. E’stata importa la migliore tecnologia di punta e tutto è stato pianificato per assicurare una produzione che oggi arriva a 130.000 litri al giorno. Nella sala dedicata alla mungitura, le mucche arrivano in fila indiana su un nastro rotativo. Un macchinario che arriva dall’Irlanda e per il quale c’è voluto l’ausilio di uno dei più grosso aerei russi per il trasporto fino in Qatar. Le macchine per la mungitura sono dotate di un sistema di assestamento alle mammelle di ogni mucca, si adattano alla loro sensibilità. Accanto ad ogni mucca un altro apparecchio indica la quantità di latte prodotta per sessione e la conduttività, che dice se la mucca è malata o no. C’è anche un’applicazione che dice se la mucca è in calore. Private della possibilità di uscire all’aperto per via del clima, sono confinate all’interno. Dietro alla sala dedicata alla mungitura, un immenso hangar accoglie una sorta di cortile per la ricreazione dei bovini. Tra una sessione e l’altra vengono lasciate “passeggiare” insieme per sei ore. Qui, vengono sottoposte ad una alimentazione personalizzata,  studiata per loro dai migliori nutrizionisti.

Per fare velocemente, in grande e bene, il Qatar ha sempre puntato su un’unica  strategia: riunire i migliori talenti del mondo. A Baladna è il turco Youssef Burucu ad essere stato scelto sei mesi fa. Lavora in questo settore da più di 20 anni. Ha avuto due settimane per decidere e senza esitazione ha lasciato tutto per dedicarsi ad un progetto molto impegnativo,  ma anche molto stimolante. La cosa che più lo ha sorpreso dal suo arrivo è la rapidità alla quale le cose si muovono alla fattoria. Ci sono 400 operai sul luogo il cui compito è portare a termine la costruzione delle varie stalle e degli edifici dedicati nel tempo più breve possibile. Oltre ad occuparsi degli animali, prepara gli impiegati. Sono già in 800 ad aver raggiunto Baladna. Arrivano quasi tutti dall’Asia, ma anche dall’Europa e fanno girare la fattoria giorno e notte. Grande orgoglio nazionale.

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