Bosnia-Serbia, dogane aperte

Dopo il dissolvimento della ex Jugoslavia e la nascita delle repubbliche indipendenti, ognuna di esse, con tempi e modi diversi ha iniziato una manovra di ammodernamento ed inclusione nei trattati internazionali e di rapporti con gli altri Paesi per incrementare gli scambi commerciali. La Bosnia già nel 2000 ha stipulato un sistema di scambi preferenziali con l’USA, la Svizzera, la Norvegia, il Giappone, la Nuova Zelanda, la Russia, il Kazakistan, la Bielorussia. A questo seguì nel 2003 un accordo di libero scambio con la Turchia; con il CEFTA nel 2007; con l’ASA nel 2009 portando anche ad abbattimenti e riduzioni tariffarie con la UE; e con l’EFTA nel 2015.

Ora Serbia e Bosnia-Erzegovina hanno firmato un accordo sull’abolizione di tutte le barriere che appesantivano e ostacolavano finora l’interscambio commerciale fra i due Paesi balcanici. A siglare l’intesa a Belgrado sono stati il ministro del commercio turismo e telecomunicazioni serbo Rasim Ljajic e il ministro del commercio estero bosniaco Mirko Sarovic. Al di là degli accordi commerciali che porteranno incremento e benessere ai due paesi, è da sottolineare come questo svelenisca e migliori i rapporti tra due stati che sono stati protagonisti del sanguinoso conflitto 1992-1995. Senza dimenticare la questione del Kosovo che ogni tanto riappare, tipicamente in campagna elettorale, ma che alla luce di una normalizzazione dei rapporti tra i due stati non può che beneficiarne.

Si attendono notevoli vantaggi nel campo del commercio alimentare, finora gravato da norme e tariffe doganali, l’obiettivo finale sarebbe la creazione di un mercato unico dei Balcani occidentali armonizzando le varie legislazioni nazionali. Inizialmente l’abbattimento delle barriere riguarderà una serie di prodotti alimentari di largo consumo come frutta, birra, farina, carne, latte, zucchero; con l’obiettivo dichiarato di progredire in questo senso entro il 2018. L’accordo si inserisce in un più ampio quadro che vede la realizzazione di infrastrutture comuni per la viabilità e l’interconnessione del trasporto merci.

Il ministro serbo Ljajic in merito all’accordo ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è incrementare gli scambi commerciali fra i nostri due paesi e rimuovere tutti gli ostacoli a favore di un transito libero delle merci. I nostri gruppi di lavoro hanno identificato 13 barriere che hanno impedito un più intenso scambio commerciale.  Sette barriere sono state rimosse dopo due incontri dei gruppi di lavoro, altre due lo saranno entro la fine di gennaio. Nei primi dieci mesi dell’anno 2017 il livello degli scambi bilaterali è cresciuto di quasi 200 milioni di euro rispetto lo stesso periodo del 2016”. Il ministro bosniaco Sarovic ha aggiunto di ritenere questo accordo un passo importante per migliorare le relazioni commerciali ed economiche e si è detto convinto che tutte le barriere ancora in essere verranno rimosse nel corso del 2018.

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