UE, Semestre di Presidenza alla Bulgaria

Il primo semestre del 2018 vedrà alla guida del Consiglio dell’Unione Europea la Bulgaria, la cerimonia di insediamento è avvenuta l’11 gennaio, hanno partecipato il Presidente Juncker, il Primo Ministro della Repubblica di Bulgaria Boyko Borisov, il Presidente Rumen Radev, la Ministra incaricata della presidenza bulgara Lilyana Pavlova, il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

L’incarico viene assunto a turno dagli Stati membri della UE e la Presidenza sovraintende le riunioni a tutti i livelli del Consiglio. In base al trattato di Lisbona del 2009, lo stato incaricato collabora strettamente con altri due paesi, in un modulo chiamato “trio”, redigendo un programma della durata di 18 mesi su temi da trattare in Consiglio. I tre paesi del Trio preparano successivamente un programma più dettagliato afferente il semestre di competenza, con la Bulgaria sono nel Trio l’Estonia e l’Austria.

All’insegna del proprio motto, “L’unione fa la forza”, presente anche nello stemma della Repubblica di Bulgaria, la nuova presidenza del premier Bojko Borisov (leader dei Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria – gruppo Ppe) punterà su quattro programmi in particolare: Futuro dell’Europa e giovani con attenzione alla crescita economica e coesione sociale; Balcani occidentali con i necessari collegamenti nei settori trasporti, energia, istruzione, digitale; Sicurezza e stabilità europea; Economia digitale.

La Bulgaria vorrebbe anche entrare nella Eurozona, inserimento auspicato da Jean-Claude Juncker, ma avversato da Germania e Francia che vedono nell’altro grado di corruzione del paese un fattore di forte preoccupazione. Muovendosi in tal senso il parlamento di Sofia ha approvato una legge per contrastarla, aderendo appunto alla richiesta dall’Ue in vista della presidenza semestrale, ma il presidente Rumen Radev pare intenzionato a non firmare il provvedimento. Eppure il semestre appare molto importante per un paese il cui Pil pesa appena per lo 0,3% del Pil dell’Ue (dato 2016, Eurostat), meno del Lussemburgo e al pari della Croazia e della Slovenia, inoltre la Bulgaria è anche al centro di numerosi dissidi ed attriti con altri paesi della Comunità o ad essa limitrofi.

Negli ultimi mesi il governo bulgaro si è mosso in tal senso firmando un trattato bilaterale di collaborazione con la Macedonia e ci sono stati incontri importanti tra i leader balcanici e ovvero Albania, Bosnia, Kosovo, Macedonia, Montenegro e Serbia. Inoltre la Bulgaria ha promesso di abolire le tasse di roaming con la Serbia e la Macedonia mentre la Commissione europea esaminerà la questione nel giugno del 2018.

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