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Clima: Sachs, 30 anni per evitare la fine del pianeta ‘Gli Usa appartengono all’industria petrolifera – “Dobbiamo svegliarci. Avremo altri uragani, siccità, incendi enormi, piogge violente, tsunami e grandi ondate di calore. Sarà sempre peggio. Per due generazioni. Poi sarà troppo tardi. E’ terrificante”. La previsione è dell’economista Jeffrey Sachs, direttore dell’Earth Institute della Columbia University, intervistato dal Corriere della Sera. “Abbiamo meno di 30 anni per metterci al sicuro. Altrimenti i nostri figli e nipoti non avranno speranze. L’uragano Irma ci ha dato una lezione. Ha causato distruzioni e morti. Ma già ne sta arrivando un altro. E altre persone sono in pericolo. Noi stiamo innalzando la temperatura del pianeta e il livello del mare. Questa sarà la normalità. Ma dobbiamo chiederci di chi è la responsabilità”. “Tre mesi fa, i leader del G20 si sono incontrati per difendere l’impegno del mondo sul clima. Un unico Paese si è tirato indietro: il mio. E questo significa una sola cosa: corruzione. La nostra industria del petrolio ha pagato i politici per mentire. Il mio Stato appartiene all’industria petrolifera”. (ANSA)

Trivelle: sit-in sindaci Capo di Leuca davanti Fiera Levante Volevano incontrare Gentiloni. ‘Difenderemo il Salento’ – Una delegazione di sindaci del Capo di Leuca ha atteso, davanti l’ingresso della Fiera del Levante, il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni per manifestare pacificamente contro il decreto che ha autorizzato le ricerche in mare di idrocarburi al largo di Santa Maria di Leuca. I sindaci hanno cercato invano di incontrare il premier per fare il punto sulla situazione e individuare insieme delle soluzioni, ma è stato impedito loro – è detto in una nota – di entrare nei padiglioni per un confronto con il Governo al fine di evitare le prospezioni che potrebbero comportare danni irreversibili all’ecosistema marino. Dopo il rifiuto, i sindaci dichiarano tutta la loro determinazione a portare avanti la battaglia intrapresa a difesa del territorio salentino e ogni azione per impedire uno scempio ambientale. Presenti al sit-in primi cittadini e amministratori di Alessano, Castrignano del Capo, Gagliano del Capo, Morciano di Leuca, Patù, Salve, Specchia, Tiggiano.  (ANSA)

Ambiente: trivelle; ambientalisti, creare area marina a Taranto – “Per arrestare il continuo assalto al mare della Puglia la strada da percorrere è istituire al più presto un’area marina protetta nel Golfo di Taranto per la salvaguardia dei cetacei e l’Amp Otranto-Leuca per i sistemi costieri e i coralli bianchi”. E’ la proposta avanzata da Marevivo, Fondazione Univerde e Ambiente Puglia in seguito all’ennesimo via libera dato, nei giorni scorsi, alla ricerca di idrocarburi a largo di Santa Maria di Leuca, “meta turistica – si evidenzia – tra i fiori all’occhiello della Puglia”. “Basta ostinarsi con lo sfruttamento dei giacimenti e sperperare le vere ricchezze non solo della Puglia, ma dell’intero nostro Paese, cioè biodiversità, cultura, turismo, pesca sostenibile, tutto quanto le trivellazioni in mare mettono a rischio”, commenta Rosalba Giugni, presidente di Marevivo, sul via libera nel basso Salento alle prospezioni con l’air gun accordato alla società petrolifera Global Med LLC. “Per difendere il Golfo di Taranto dal rischio air gun, lo scorso dicembre – ricorda Giugni – abbiamo raccolto oltre 45mila firme consegnate al presidente Emiliano e oggi siamo fortemente preoccupati per questo ennesimo fronte da contrastare”. A destare preoccupazione negli ambientalisti “sono le tecniche utilizzate che potrebbero avere ripercussioni negative sulla fauna e sulla flora marina presenti: l’air-gun infatti ispeziona i fondali marini attraverso spari fortissimi e continui di aria compressa”. “La ricerca di combustibili fossili nei fondali del nostri mari – dice Ferdinando Boero, professore di Zoologia e Biologia Marina all’Università del Salento e vicepresidente di Marevivo – contrasta con la politica di decarbonizzazione tesa a contrastare il cambiamento climatico. Chiediamo coerenza”. Alfonso Pecoraro Scanio già ministro dell’Ambiente ha annunciato il sostegno della Fondazione Univerde: “Le trivellazioni – sottolinea Pecoraro – sono dannose ai nostri mari ma anche in palese contraddizione con gli impegni assunti con l’Accordo di Parigi per il superamento dei combustibili fossili. Le aree marine protette serviranno a confermare la priorità di turismo sostenibile e ambiente per la Puglia e l’Italia”. (ANSA)

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