Gianfranco Meggiato e la sua visione del mondo

Catanzaro – Il capoluogo della Regione Calabria in questi ultimi anni sta lavorando molto sul fronte cultura per cercare di stare al passo con altre città che, a parità di estensione e densità di popolazione, offrono un calendario eventi più ricco. Un duro lavoro che deve fare i conti con contributi economici Statali carenti e una professionalità spesso non pronta ad affrontare questo tipo di lavoro, come nella diffusione e divulgazione delle informazioni inerenti gli eventi, che troppo spesso si limitano alla sola regione.

Fortuna che ci sono i giovani, quelli che hanno lasciato la Calabria per studio o per lavoro, che condividono con i loro coetanei e tramite i social network le loro esperienze in patria, altrimenti molti eventi non si conoscerebbero nemmeno.

La Calabria non è solo la terra dei Bronzi di Riace, ci sono tante opere scultoree, siti archeologici e panorami naturali affascinanti che meritano di essere visitati almeno una volta nella vita, come il Parco delle Biodiversità di Catanzaro che nella sua area ospita diverse istallazioni realizzate da importanti artisti internazionali: Dennis Oppenheim, Tony Cragg, Jan Fabre, Mimmo Paladino, Antony Gormley, Wim Delvoye, Marc Quinn, Stephan Balkenhol, Michelangelo Pistoletto, Mauro Staccioli, Daniel Buren e H.H. Lim

Attualmente il Parco delle Biodiversità ha aggiunto una nuova istallazione, il Giardino delle Muse silenti, che rientra nella più vasta mostra “site specific” sulle opere dell’artista veneziano Gianfranco Meggiato.

Questa esposizione, che terminerà giorno 1 Ottobre prossimo, coinvolge anche il MUSMI-Museo Storico Militare di Catanzaro, i cui tesori custoditi sono testimonianze che vanno dall’età napoleonica fino alla seconda guerra mondiale, che ospiterà Matrix opera di Meggiato che rappresenta una sfera composta da vari cubi di cui uno riesce a liberarsi dall’intreccio e uscire.

Il percorso prosegue presso il Marca- Museo delle Arti di Catanzaro dove sono ospitate otto opere di medie dimensioni e, al centro del cortile interno, una grande stele; in fine un’altra grande installazione, Verso la libertà, grande 4 metri può essere ammirata presso l’area archeologica del Parco Scolacium di Roccelletta di Borgia.

La mostra ha una duplice valenza, artistica e sociale, artistica in quando raggruppa opere contemporanee e sociale perché Meggiato esprime attraverso il suo lavoro dei temi che coinvolgono la nostra società da vicino, come la guerra.

Esempio ne è Giardino delle Muse silenti, opera composta da un labirinto fatto di sacchi di iuta pieni di argilla, quelli che i militari usano in guerra per fare le barricate anti proiettile e anti granata; il visitatore si muove all’interno dello spazio vegliato da sette sculture nere, le Muse silenti, per raggiungere il fulcro dove risiede Il Mio Pensiero Libero, l’ottava opera dell’artista, unica in bianco. Una metafora con cui l’artista afferma che solo con l’arte e la consapevolezza l’uomo può salvare se stesso, ma potrà raggiungerlo solo dopo un percorso di apprendimento da affrontare con umiltà.

Il catalogo che completa la mostra è arricchito da testi di Luca Beatrice, curatore dell’esposizione, e fotografie dei lavori ambientati, realizzate da Aurelio Amendola. La mostra gode dell’organizzazione della Fondazione Rocco Guglielmo e dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, con cui hanno collaborato Arte Elite e Fondazione Armonie d’Arte.

©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

Print Friendly, PDF & Email
Condividi

Sii il primo a commentare su "Gianfranco Meggiato e la sua visione del mondo"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato


*