Giornata mondiale contro il lavoro minorile

Stando ai dati diffusi dall’agenzia ONU per l’infanzia in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile ci sono 150 milioni di bambini fra i 5 e i 14 anni coinvolti nel lavoro minorile e nei Paesi più poveri la percentuale sale a un bambino su quattro.

La cifre di Unicef Italia sono tutt’altro che trascurabili, soprattutto se si pensa che, con l’ “Obiettivo 8.7” dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, tutti i Paesi su scala globale si sono impegnati ad eliminare le peggiori forme di lavoro minorile entro il 2025, assumendosi e condividendo l’impegno morale di “non lasciare indietro nessun minore anche nelle circostanze più difficili e avverse”.

E a riprova di tutto ciò ricordiamo la ratifica a carattere quasi universale della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini, tappa fondamentale per la tutela dei loro diritti. Ratifica che, come ci tiene a sottolineare il Direttore Generale dell’ILO, in occasione della Giornata Mondiale contro il lavoro minorile 2017, non può restare fine a se stessa, ma cui deve far seguito, necessariamente, un’azione coerente e, in questo senso l’ILO, lo scorso settembre, insieme ai suoi partner, ha lanciato l’ “Alleanza 8.7”: un’alleanza mondiale per porre fine al lavoro minorile, al lavoro forzato, alla schiavitù moderna, alla tratta degli esseri umani, coordinando il proprio impegno con i Governi e le Organizzazioni internazionali.

Per Giacomo Guerrera, Presidente Unicef Italia, la “Giornata mondiale” è un’importante occasione per sensibilizzare le opinioni pubbliche internazionali sul tema e sollecitare programmi e misure adeguate per “affermare irrinunciabili principi di civiltà quali il diritto dei bimbi a vivere la loro infanzia”.

Stando ai dati Unicef il maggior numero dei bambini lavoratori si trova nell’Africa subsahariana (il 28% di quelli della fascia d’età compresa tra i 5 e i 14 anni), nell’Africa centrale e dell’ovest (quasi il 28%) nell’Africa dell’est e del sud (26%). Per quanto riguarda, invece, il Medio Oriente e Nord Africa, l’Asia Orientale e nel Pacifico il 10% dei bambini che fanno parte di questa fascia d’età svolgono lavori potenzialmente dannosi rispetto al 9% dei bambini in America Latina e nei Caraibi.

La Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile di quest’anno è stata dedicata all’impatto dei conflitti e degli eventi disastrosi sull’espansione del lavoro minorile. Il Presidente della Repubblica, Mattarella, condannando il fenomeno, si sofferma sull’importanza di un corretto approccio metodologico al problema, della realizzazione di un processo educativo, che ponga l’attenzione alla prevenzione del fenomeno. Prevenzione che può avvenire, a suo avviso, solo a fronte di un’educazione/istruzione adeguata, rispettando la loro dignità di esseri umani e la loro salute psico-fisica.

Nelle parole di Mattarella “…le dimensioni dei flussi migratori già mostrano le terribili conseguenze delle guerre, delle carestie, della desertificazione dei territori, dei mutamenti climatici che producono catastrofi e impoveriscono popoli interi. Tra gli effetti di questi fenomeni c’è, spesso, lo sfruttamento dei bambini, che tra tutti questi, trasversalmente spesso si inserisce con il loro sfruttamento, costringendoli in condizioni di schiavitù o ad altre forme di sottomissione. Liberare queste vite da un giogo insopportabile costituisce un impegno imprescindibile. Lo sfruttamento del lavoro minorile e la privazione della libertà dei più giovani deve essere bandita in ogni parte del Pianeta”. Per il nostro Presidente della Repubblica “…la guardia non deve essere abbassata neanche nei Paesi dotati di maggiori risorse, perché il lavoro minorile può affacciarsi tra le pieghe della crisi, delle disuguaglianze sociali e delle forme di marginalità – proseguendo – …l’abbandono scolastico è spesso il campanello d’allarme più sensibile a segnalare fenomeni di lavoro minorile. La scuola è un fondamentale presidio di diritti, che occorre sempre far funzionare al meglio. I bambini sono il nostro futuro: la loro crescita libera e dignitosa è condizione della speranza dell’umanità”.

E questo è lo spirito e le intenzioni alla base della “IV Conferenza mondiale per l’eliminazione del lavoro minorile” prevista per il prossimo novembre in Argentina. Conferenza che tenta di capovolgere i termini della questione: un’azione più incisiva ed efficace per l’eliminazione del lavoro minorile attraverso la garanzia e la ricerca di condizioni che salvaguardino e promuovano il lavoro dignitoso per i genitori di questi bambini a trecento sessanta gradi.

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