Maria Silvia Pazzi: trasformare rifiuti in bellezza

È un’imprenditrice e madre di 4 figli; fin dal 2008 Maria Silvia Pazzi si occupa di economia circolare ed è fondatrice e CEO di Regenesi, azienda che realizza accessori moda e design sostenibili di alta gamma realizzati con materiali di riciclo post-consumo. “Trasformiamo rifiuti in bellezza perché non c’è antitesi fra funzionalità, eco-compatibilità e bellezza. Pensiamo che dalla società dei consumi e dallo spreco possa nascere qualcosa di bello ed utile”.

È l’unica imprenditrice in un’assise di accademici, come ci si trova?

Molto bene direi, perché in realtà il nostro progetto imprenditoriale si basa sull’innovazione, e quindi per crescere ha bisogno di un terreno fertile come la ricerca e la scienza.

In effetti anche nelle altre interviste realizzate qui al TedX di Bologna ho puntato sul lato pratico ed economico della ricerca scientifica.

La scienza deve portare benessere e progresso, altrimenti rimarrebbe puro esercizio accademico.

La sua azienda, Regenesi, si occupa di riciclo e moda, quindi riutilizzate gli scarti se ho compreso bene.

Esatto, noi realizziamo nuovi accessori ed oggetti di moda utilizzando esclusivamente materiali rigenerati. Questo è molto importante sottolinearlo perché si basa sulla trasformazione e non sul riuso, e questo è perfettamente in linea con le politiche di economia circolare generando quindi nuove politiche di business.

Possiamo dire che quindi il tutto inizia con la raccolta differenziata?

Noi partiamo preferibilmente con materiale post-consumo, quindi diciamo una lattina piuttosto che pet , quindi materiale proveniente da raccolta differenziata che ha la possibilità di essere trasformato. Questo per noi è molto importante perché anche in termini di comunicazione vuol dire far capire al cittadino la logica sottostante la raccolta differenziata e la sua importanza.

Questo è sicuramente molto importante, spesso si scopre come il cittadino faccia la raccolta differenziata, e poi successivamente tutto viene vanificato da una gestione non appropriata.

Il malcostume è sempre possibile, ma non può essere una giustificazione per non fare tutti i giorni gesti di responsabilità ambientale. È fondamentale ragionare non solo in termini di ‘il pianeta ha bisogno di noi’, ma che la green economy sta creando opportunità e mercato che può portare benefici a tutti.

Obama già dieci anni fa metteva in evidenza i vantaggi della green economy.

Sì, purtroppo ultimamente gli Stati Uniti si sono, come dire, un poco ricreduti, ma auspico che già nel prossimo G7 Ambiente si possa riattivare il processo.

La sua esperienza come impresa è quindi positiva.

Noi abbiamo cominciato 10 anni fa, nel 2008 dire “trasformo i rifiuti in bellezza” appariva quantomeno utopistico, ma abbiamo portato avanti il nostro sogno. Abbiamo stretto contatti e collegamenti e questo sta portando ad una accelerazione di tutto il processo.

Se uno volesse vedere e toccare con mano quanto realizzato?

Sul nostro sito di Regenesi.com dove è possibile trovare un blog sull’economia circolare ed uno shop-online.

[Intervista realizzata in occasione del TedX Bologna Salon Roots del 27 maggio scorso dedicato alla sostenibilità e G7 Ambiente, grazie al curatore Andrea Pauri e all’ufficio stampa Dora Carapellese – NdR]

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