Sergio Vacchi in mostra

Sergio Vacchi è stato uno degli artisti più importanti del novecento, nato a Castenaso (BO) il 1 aprile 1925, si trasferì successivamente, negli anni sessanta a Roma, dove entrò in contatto con i maggiori artisti italiani. Quando la grande città ed in contemporanea con il progressivo degrado della Capitale, si spostò nel buen retiro del Castello di Grotti in Toscana. Luogo ove oggi ha sede la Fondazione Sergio Vacchi, e proprio quest’ultima ha permesso, con l’indispensabile e fondamentale contributo dell’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna ed il sostegno di IMA spa, al Comune di Castenaso di ricordare il maestro, scomparso lo scorso anno, con una fondamentale mostra dal 14 gennaio al 12 marzo 2017.

Sergio Vacchi è un pittore che si è caratterizzato per una vita a cicli, sia geografici, legati quindi ai suoi tre punti cardinali, Castenaso, Roma, Castello di Grotti; che all’arte pittorica vera e propria. Il tema fondante dell’esposizione è La figura femminile nell’immaginario di Sergio Vacchi. Delle aree espressive riprodotte dal pittore nei suoi quadri, a mio modesto avviso, l’immaginifico del femminino così come Vacchi lo dipinge è assolutamente la parte più algida della sua arte. Pur se i suoi ritratti si basano su fotografie e non dalla disposizione del modello originale, la vita che Vacchi ha infuso nelle sue trasposizioni su tela gode di una espressività di assoluto livello. Il quadro Lunae Pictor, riproduzione del mito di Greta Garbo, mi ha richiamato immediatamente gli sguardi carichi di stupito orrore di Guernica, conferma che ho ritrovato successivamente nei cataloghi a lui dedicati.

Oltre grandi attrici come la Divina, il maestro ha reso nell’immarcescibilità dei suoi dipinti ballerine che richiamano immediatamente alla memoria Dégas, regine, semplici donne elevate ad icone del femminino. E non da scordare la bellissima serie dei 12 mesi e la Terza Porta, realizzato su due veri battenti in legno. La mostra allestita accende i riflettori su un artista di grande fama e gli rende omaggio, l’occasione per riscoprire uno dei pittori che hanno fissato gli attimi fuggenti del secolo scorso.

La mostra ed il catalogo sono a cura di Claudia Collina. Il catalogo, realizzato da IBC e dal Comune di Castenaso, ha testi di Renato Barilli, Ursula Benvenuti, Claudia Collina, Marilena Graniti Vacchi, Claudio Spadoni, Giorgio Tonelli, Marco Tonelli, Daniele Vacchi e Angelo Varni. Info e dettagli al link.

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