Dal Lepenismo al Trumpismo

La destra europea ha un nuovo leader. Il neo Presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, dopo aver sbaragliato ogni pronostico internazionale, ha di fatto rianimato la raffreddata destra europea che aveva cominciato a perdere colpi soprattutto nell’Europa continentale.

Trump, da vittorioso rappresentante conservatore ha sostanzialmente sbarazzato la concorrenza della Le Pen che negli ultimi tempi si era autoproclamata leader di un rinato movimento antisistema conservatore di destra, ma che, nonostante i buoni risultati francesi, non era riuscita a far breccia nell’opinione pubblica.

E nel nostro Paese si è voluto subito salire sul carro del vincitore repubblicano, tentando di trasformare il lepenismo in trumpismo. Matteo Salvini, da scaltro politico quale è diventato, non ha perso tempo. Da subito ha deciso di abbandonare la compagna di banco al Parlamento Europeo, per portare la sua attenzione oltreoceano.

In realtà anche Beppe Grillo ha  accolto positivamente la vittoria del tycoon di New York, definendola un “vaffa generale” nei confronti dell’establishment, ma guardandosi bene dal commentare l’idea politica che ha condotto alla vittoria il candidato repubblicano.

Questa voltura che non ha condizionato solo il nostro Paese, ma anche l’Europa, probabilmente trova le sue radici nel valore della figura del Presidente USA, ma soprattutto nella portata delle sue dichiarazioni in merito ad alcune tematiche molto care anche alla politica europea.

E sulla scia di quanto sostenuto proprio da Trump, Salvini ha deciso di ridisegnare, senza perdere tempo, la propria visione politica, vendendo positivamente il rapporto tra il neo presidente e Putin, i rapporti con l’Unione Europea, fino agli equilibri, già precari all’interno del centrodestra. Già perché è proprio la parola centro che non va giù al leader leghista. L’identificazione e il consolidamento del concetto di destra nazionale, ben incarnato dal conservatorismo repubblicano, è la chiave di volta per intraprendere la propria corsa solitaria verso Palazzo Chigi.

I prossimi mesi delineeranno in maniera più chiara il contesto internazionale entro il quale sarà definita anche la linea politica della destra in Italia. Come sempre la linea di confine sarà determinata dal risultato referendario, ma saranno anche importanti le scelte che da gennaio saranno prese da Trump che potranno condizionare  in maniera significativa anche le politiche dei singoli Stati.

Nel frattempo la Le Pen lecca le ferite dell’abbandono di Salvini, ma c’è da credere che un futuro riallineamento dei movimenti di destra in Europa seguirà d’ora in poi il trumpensiero anche in una rinnovata alleanza atlantica.

©Futuro Europa®

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