Arte e storia nelle Banche

Annualmente si svolge l’iniziativa “Invito a palazzo: Arte e Storia nelle Banche”, giunta quest’anno alla XV edizione. Ogni primo sabato di ottobre i Palazzi storici delle Banche italiane e delle Fondazioni bancarie aprono i propri cancelli in tutt’Italia, per consentire visite culturali e promuovere la conoscenza dei capolavori e dei preziosi tesori artistici e culturali che custodiscono nelle proprie sedi storiche, di edifici normalmente chiusi ai visitatori.

Quest’anno vedrà lo svolgimento della XV edizione: la data è fissata per il prossimo 1 ottobre dalle 10,00 alle 19,00, con ingresso libero e visite guidate in 100 palazzi di 50 città italiane. La manifestazione s’inserisce nell’ambito delle iniziative che le Banche e le Fondazioni promuovono per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano e per sostenere la cultura vista come motore di sviluppo per il nostro Paese. Si legge nel Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, all’art 1, comma 1: “In attuazione dell’art 9 della Costituzione, la Repubblica tutela e valorizza il patrimonio culturale…”; all’art 1, comma 2: “la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale concorrono a preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e a promuovere sviluppo e cultura”.

“La cultura, la tradizione, l’innovazione sono i pilastri fondamentali su cui poggiano l’identità e il futuro del nostro Paese. E’ necessario sostenere e promuovere la tutela e la conoscenza dell’immenso patrimonio archeologico, artistico e architettonico nazionale con manifestazioni come Invito a Palazzo, la Giornata nazionale di apertura delle sedi storiche nazionali delle Banche”.

L’edizione 2016 vede l’apertura per la prima volta di ulteriori 26 Palazzi, che si vanno ad aggiungere a quelli di sempre e, sempre per la prima volta, quest’anno si aggiungono una ventina di Fondazioni bancarie: istituzioni filantropiche, non profit e, comunque, soggetti che hanno interesse alla promozione, nel proprio territorio di azione, del patrimonio artistico – culturale e allo sviluppo del welfare.

Collegata alla Manifestazione c’è il concorso: “Un’immagine per Invito a Palazzo” con il quale le Banche italiane e l’ABI sostengono i nuovi talenti, allievi delle Accademie di Belle Arti e degli Istituti di Design italiani promuovendo e stimolando, in questo modo, ulteriormente, la creatività e la formazione nei giovani. I partecipanti devono ideare un’immagine grafica, appunto, che richiami la finalità e il senso della Manifestazione: il legame tra il mondo bancario e i beni culturali, la conservazione dei beni, la possibilità che siano conosciuti e goduti dalla collettività, l’attenzione alle radici della nostra cultura nazionale nella prospettiva delle possibili future evoluzioni.

Il progetto selezionato diventerà l’immagine ufficiale di “Invito a palazzo” e l’identità visiva di tutti i canali comunicativi di divulgazione e comunicazione della Manifestazione. Giacomo Alberico, studente dell’Accademia di belle Arti di Urbino è il vincitore della XV edizione. Anna Coliva, Direttore della Galleria Borghese; Federico Cinquepalmi del MIUR; due rappresentanti del Gruppo di lavoro Relazioni culturali ABI e dal Presidente della giuria di esperti Alfredo Pirri hanno scelto il progetto grafico presentato da Alberico. Il lavoro presentato consiste in un fotomontaggio digitale di elementi classici tratti dall’arte e dall’architettura. Il dipinto “Paesaggio ideale” di Pietro Ronzoni, collezione Banca Popolare di Bergamo, è rappresentato come un portone che si apre su una sala (“Sala degli Specchi” – Roma – Palazzo Altieri – Associazione Bancaria Italiana) attraverso cui si vede in primo piano una scultura rappresentante un Sileno.

Il Concorso vuole far sì che il cittadino/spettatore vedendola si senta “invitato” a visitare questi luoghi d’arte passando, anche, “attraverso” le opere d’arte che vi si trovano, per godere delle collezioni artistiche, ma non solo, anche dei Palazzi che le ospitano e le conservano. Sempre più, nelle profonde metamorfosi sociali e culturali che stiamo vivendo, la cultura e il patrimonio culturale costituiscono terreno privilegiato sul quale innovare una possibile “strategia di sviluppo”.

Quello che occorre è condurre una verifica concreta della reale fattibilità e sulle modalità per mezzo delle quali la valorizzazione del patrimonio storico-culturale nazionale possa divenire il possibile punto di partenza per “progetti di sviluppo integrato” dei territori. Non è più differibile l’urgenza di acquisire consapevolezza prendendo coscienza del collegamento esistente tra le politiche culturali e le restanti politiche che influenzano lo sviluppo dei territori.

Ora il perno della questione si sposta dalla “ricerca di soluzioni per la gestione dei servizi culturali” all’“individuazione di moduli organizzativi” che siano in grado di integrare e far interagire tra loro i diversi equilibri che regolano il funzionamento degli specifici territori nazionali tenendo conto della loro a volte grande eterogeneità, dei punti di forza e di debolezza.

©Futuro Europa®

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