Buon compleanno, Jackie

Per lei fu usata la parola icona per la prima volta non rivolta a un dipinto; nel secolo scorso nessuna donna come lei fu imitata, restando per decenni l’esempio di perfezione per generazioni di ragazzine brufolose e cicciottelle di ogni parte del mondo.

Lei scendeva dal panfilo e camminava nelle strette viuzze di Capri indossando pantaloni bianchi alla caviglia e faceva nascere i “capresi”; si metteva un foulard per raccogliere i capelli prima di salire su una decappottabile e nel mondo ne venivano venduti a migliaia. Gli stilisti dell’epoca facevano a gara per vestirla e davano il suo nome a borse splendide. Lei era Jackie, la donna più glamour del Novecento. Una protagonista certa, anche molto speciale di quel tempo. Moglie di un Presidente degli Stati Uniti, poi di un armatore greco. Dalla collezione di porcellane della Casa  Bianca ai piatti gettati a terra sulle note di un sirtaki.

Che donna Jackie, che vita! Certo il prezzo pagato è stato alto; cominciando dai pantaloni del marito che spesso si aprivano qua e là, al suo cervello spappolato davanti a lei in quella tragica giornata di novembre a Dallas; quante lacrime Jackie, quante ne hai versate e quante ne hai fatte versare. Hanno scritto chilometri di parole su di te; ogni tanto, anche recentemente, sono uscite rivelazioni scottanti dove ti hanno descritto al peggio, ubriaca, attratta da relazioni lesbiche, disperata. Come non esserlo, Jackie, quando nella tua vita è comparsa Marilyn, non la solita segretaria tettona, oppure la universitaria con la bandiera tatuata sulle chiappe, no, un’altra icona, carnale, irresistibile, dannatamente bionda.

E lei, Jackie, intellettuale, attratta dal bello, appassionata di fotografia, lei ha sempre mantenuto un grande aplomb in ogni occasione; chi non ricorda la sua tristissima figura dignitosa con i figli tenuti per mano davanti alla bara del marito assassinato? Poi una svolta nella sua vita: il riccone cafone e maliardo, brutto e affascinante. E lo yacht, le cantanti liriche, le isole greche, il lusso sfrenato.

Che classe Jackie, sempre all’altezza, sempre spettinata giusta, scalza giusta, magra giusta. Un mito, una donna indimenticabile. Una icona. Nulla fu uguale dopo di lei, lei fu il prima. Il dopo fu una noia. Buon compleanno Jackie.

©Futuro Europa®

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