Rassegna stampa estera

Grandissimo cordoglio sulla stampa internazionale per le vittime del tragico incidente accaduto in Puglia. Non c’è testata che non abbia espresso la sua solidarietà. Non possiamo che condividere questo dolore.

Ma sono ancora le nostre Banche a far parlare di loro. “L’Italia nel cuore del ciclone”. Così titola Sputnik France l’analisi dell’economista Jacques Sapir sullo stato dei fatti secondo il suo punto di vista. Analisi anti-euro e anti Merkel, ma che vale la pena di leggere. Scrive l’economista che “La Brexit, e le sue conseguenze hanno nascosto all’opinione pubblica un problema molto più grave, e più incisivo per l’Unione Europea e per l’eurozona. Lo stato delle banche italiane è in effetti oggi critico.” Spiega  Sapir che” il dossier della loro ricapitalizzazione occuperà gran parte dell’estate. Mette direttamente in causa le regole dell’Unione Bancaria, entrata in vigore il 1° Gennaio 2016. L’impossibilità del governo italiano di rispettare le regole dell’Unione bancaria mette in luce le sempre più importanti  disfunzioni della zona Euro. Al di là, e dietro alla crisi delle banche italiane, si profila la cattiva salute delle banche tedesche”. Sottolinea Sapir “l’evoluzione dei dati macroeconomici dell’economia italiana mostra l’ampiezza di questa crisi, e soprattutto mostra che la sua causa è evidentemente l’introduzione dell’Euro (…) La crisi bancaria italiana occuperà certamente una buona parte dell’estate e dell’autunno. Ma va detto che la crisi si svolgerà quando la situazione della Deutsch Bank in Germania è sempre più preoccupante”. (…)

Anche su France 24 mostrano molta preoccupazione affermando che “le banche italiane, che già barcollano sotto il peso dei crediti inesigibili, sono sempre più toccate dalla Brexit. Se falliscono, il rischio di effetto domino potrebbe creare l’ambiente propizio a una nuova crisi della zona Euro. Nessuna tregua per l’economia europea. Dopo l’incertezza dei mercati finanziari provocata dalla Brexit, un vecchio demone italiano è tornato a rinfrescare la memoria di Bruxelles. Le banche italiane sono sempre più sul bordo del precipizio finanziario, a tal punto che l’Unione Europea e Roma temono che i stress-test finanziari (test di solidità delle banche europee) del 29 Luglio rivelino l’ampiezza del disastro, e nessuna soluzione si profila all’orizzonte (…) Se la debolezza degli istituti finanziari transalpini è una palla al piede che l’Unione Europea si trascina dalla crisi dell’eurozona del 2010, la Breexit ha esacerbato il problema. Il risultato del referendum ha scatenato turbolenze sui mercati finanziari, colpendo in pieno i valori bancari e specialmente i più fragili, ossia gli istituti italian.” Precisa Pascal Lima, capo economista del gabinetto del consiglio EconomiCell e specialista del settore bancario per France 24, che se “le banche italiane falliscono, il rischio di effetto domino – il contagio ad altri Paesi europei – potrebbe creare le condizioni per una nuova crisi della zona Euro”.

A parlare di “effetto domino” sono anche gli economisti che Annie Pei ha intervistato per la CNBC. Ad onor del vero non tutti sono pessimisti. “I problemi si accumulano in Italia, con le azioni che sprofondano creando nuove preoccupazioni per il futuro dell’Unione Europea”. In un’intervista a Boris Schlossberg, consigliere delegato della FX strategy per BK Asset Management, evidenzia il pessimismo dell’economista che “non vede nessun rinascimento italiano tra le carte, e da la colpa al settore finanziario italiano.” Sottolinea che “alle perdite impressionanti del settore bancario si è aggiunta l’incertezza politica in Italia e complessivamente in Europa, in particolare per via della crescita del Partito euroscettico Movimento 5 Stelle, che sta diventando primo Partito d’Italia”. Se  Renzi e Merkel non trovano una accordo, afferma Schlossberg, “il prossimo tassello del domino a cadere in Europa sarà l’Italia”. Meno pessimista Peter Boockvar, analista di mercato per la Lindsey Group, al quale non sfugge il rialzo di venerdì scorso delle azioni italiane, in seguito alla notizia di una possibile ricapitalizzazione delle sue Banche. “Visto da una prospettiva di valutazione e resa, il mercato azionario italiano è sporcizia a buon mercato. Se Renzi vince nel mese di Ottobre e le Banche ottengono più capitale, ci saranno grandi opportunità di acquisto”.

Zonebourse riporta uno stralcio dell’articolo di William Horobin, pubblicato sul Wall Street Journal, nel quale il Ministro francese delle Finanze, Michel Sapin “ha dichiarato lunedì che le autorità europee dovrebbero dare prova di solidarietà nei confronti dell’Italia e per i suoi sforzi nel ricostruire fiducia nel settore bancario”. La dichiarazione è avvenuta prima della riunione dei ministri delle Finanze dell’Unione Europea.

Ma non ci sono solo le Banche a far notizia. Guantanamo e noi, la nostra immondizia spedita in Marocco, una rete di trafficanti di organi senegalesi e una sospetta organizzazione  di adozioni non legali in Congo. “Gli Stati Uniti ringraziano l’Italia per il suo ‘gesto umanitario’ e la sua volontà di appoggiare le iniziative americane che mirano a chiudere la prigione di Guantanamo”, scrivono su Le Point riportando la dichiarazione del Pentagono dopo il trasferimento del prigioniero yemenita dal controverso carcere militare di Guantanamo ad una prigione italiana. Il suo trasferimento era stato autorizzato nel 2010. Dopo questo trasferimento, non rimangono che 78 detenuti a Guantanamo, 28 dei quali giudicati trasferibili. Obama vorrebbe chiudere il carcere entro la fine del suo mandato.

Nadia Lamlilli non è che una tra i tanti giornalisti marocchini che si sta interessando alla spazzatura proveniente dall’Italia che sta suscitando pesanti polemiche nel Paese. “Da diverse settimane il Marocco, in pieni preparativi per la Cop 22 (la ventiduesima conferenza mondiale sul clima, ndr),non si finisce di polemizzare su un contratto per l’importazione di 2500 tonnellate di spazzatura proveniente dall’Italia e destinata ad essere incenerita sul suo suolo. La società civile teme che tale mercanzia, proveniente da un Paese che già è stato condannato dall’Unione Europea per la gestione precaria della sua immondizia, sia nociva per la salute dei  Marocchini.” La Ministra per l’Ambiente marocchina, Hakima El Haité, spiega in questo lunga intervista di Jeune Afrique, che il Marocco sta facendo scrupolose analisi e indagini. Le notizie dei danni causati dai rifiuti tossici nella Terra dei Fuochi è ancora viva nella memoria. Apparentemente non solo degli italiani.

Altra triste storia è quella raccontata da Babacar Touré su Senenews. “Hassan Seck, lo scafista senegalese arrestato in Italia la scorsa settimana, non è che la punta dell’iceberg di una vera mafia il cui business principale sta nel traffico di esseri umani. Il quotidiano Liberation informa che la polizia italiana , in collaborazione con interpol, monitora questa rete che conta nel suo seno molti senegalesi. Molto bella la metafora che usa per definire l’azione di Seck: “Hassan Seck, l’albero che nasconde la foresta dell’orrore”.E Lucien Mpama per l’Agence d’Information d’Afrique Centrale titola il suo pezzo con una domanda inquietante: “Un traffico di false adozioni tra l’Italia e il Congo?”

Anche queste sono notizie, scomode, brutte, che fanno male, ma realtà che non vanno nascoste tra i trafiletti di qualche quotidiano.

Zonebourse, Sapin appelle à la solidarité envers l’Italie pour donner confiance dans ses banques, 11 Luglio 2016; Jacques Sapir, L’Italie au coeur du cyclone, Sputinik France, 11 Luglio 2016; France 24, En Italie, le Brexit réveille le risque d’une nouvelle crise finanicière européenne, 9 Luglio 2011; Annie Pei, Europe’s ‘next domino to fall’ is teetering: Strategist, CNBC 8 Luglio 2016; Nadia Lamlilli, Maroc: les déchets en provenance d’Italie n’ont pas encore été autorisés à etre incinérés,  Jeune Afrique, 11 Luglio 2016; Babacar Touré, Des Sénégalais au coeur du trafic d’etres humains: Hassan Seck, l’arbre qui cache la foret de l’horreur, Senenews, 11 Luglio 2016; Lucien Mpama, Un trafic de fauste adoptions entre l’Italie e la RD Congo?, adiac-Congo, 11 Luglio 2016; AFP per Le Point, Les Etats Unis ont transferé un détenu yéménite de Guantanamo en Italie, 10 Luglio 2016.

©Futuro Europa®

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