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Ilva. Bonelli: a Taranto si respira veleno, Galletti venga a viverci. – “La Asl di Taranto dopo una tenace campagna dell’associazione Peacelink che ha misurato la concentrazione degli IPA  – idrocabruri policiclici aromatici – ha reso ieri pubblico un documento inviato al sindaco di Taranto nel quale sono indicate le azioni che devono essere adottate per informare la popolazione relativamente al grave stato di inquinamento da IPA.” Lo dichiara Angelo Bonelli dei Verdi. “Questi dati e le raccomandazioni fornite sono da vero e proprio bollettino di guerra e ci fanno comprendere che la situazione di Taranto è grave- denuncia l’esponente ecologista- e lo è ancor di piú il silenzio e l’inazione del sindaco di Taranto, del ministro dell’Ambiente e della Sanità che non solo non dicono nulla ma che nulla fanno per impedire che i cittadini respirino veleni. Il ministro Galletti e tutti quei parlamentari che hanno votato i decreti salva Ilva- conclude Bonelli- vengano a vivere nel quartiere Tamburi comprenderanno cosa significa respirare ogni giorno Ipa e veleni vari”. (Dire)

Trivelle: Si-Sel, Renzi impedisce a cittadini di esprimersi – “Una cosa gravissima” l’impugnativa, da parte del Consiglio dei ministri, della legge della Regione Abruzzo “Provvedimenti urgenti per la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema della costa abruzzese”. Lo affermano il deputato abruzzese Gianni Melilla e il gruppo di Sinistra Italiana alla Camera, secondo cui “Renzi sta cercando in tutti i modi di impedire ai cittadini di esprimersi sull’estrazione petrolifera in mare prevista dallo Sblocca Italia”. “Lo fa – aggiungono i deputati di Si – cercando di rivedere le sciagurate norme dello Sblocca Italia, ma anche impugnando la legge abruzzese. Chi vuole salvare i mari e le coste italiane dalle norme dello Sblocca Italia sulla liberalizzazione delle trivellazioni petrolifere è un fronte ampio, ben radicato sui territori e sostenuto dalle amministrazioni locali. “Renzi modifichi la politica energetica del Paese – concludono – e archivi per sempre l’inutile e pericolosa ricerca del petrolio italiano”. (ANSA).

Parchi: Emiliani, Stelvio primo ‘spezzatino’ Parco Nazionale – “E’ il primo ‘spezzatino’ di Parco nazionale”. Ad affermarlo è il presidente del Comitato per la bellezza, Vittorio Emiliani, dopo che ieri il Consiglio dei ministri ha approvato la norma di attuazione per il trasferimento delle competenze relative alla gestione e alle funzioni del Parco nazionale dello Stelvio alle Province autonome di Trento e Bolzano, mentre la Regione Lombardia la recepirà con legge regionale. “Il prossimo sarà il Gran Paradiso?” domanda Emiliani in una nota, e aggiunge: “Che follia, l’iniziativa della Sud Tiroler Volkspartei era stata recepita per ragioni elettorali dal governo Berlusconi e però anche il Pd l’aveva accolta senza fare una piega”. Riporta poi il disappunto di Salvatore Ferrari, consigliere della sezione trentina di Italia Nostra. “Significa soppressione del consorzio del parco istituito con Dpcm nel 1993 – scrive Ferrari – e smembramento del Parco in due parchi provinciali ‘speciali’ e un parco regionale ‘ordinario’, quello lombardo. Dopo 80 anni dalla sua istituzione muore così un Parco nazionale, dopo un’agonia di cinque anni provocata in primis dal ministero dell’Ambiente, che non ha mai rinnovato gli organi collegiali e non ha mai approvato il Piano del Parco. Ovviamente le responsabilità vanno distribuite tra le forze politiche regionali (Svp, Patt e Pd) – che nel patto elettorale  firmato nel gennaio 2013 da Bersani e dai segretari dei partiti autonomisti avevano inserito la provincializzazione dello Stelvio – e il Parlamento italiano, che nella Finanziaria 2014, approvata nel dicembre 2013, ha di fatto posto le basi giuridiche per questa controriforma dell’Ente Parco”. “Credo che il presidente della Repubblica – conclude il consigliere trentino di Italia Nostra – non potrà che ratificare il decreto del Consiglio dei ministri in presenza di un voto parlamentare (2013), dell’intesa tra Regione Lombardia, Province autonome e ministero (febbraio 2015) e della norma di attuazione approvata dalla Commissione paritetica (dei 12) nell’agosto di quest’anno”. “Come associazioni di protezione ambientale – conclude Ferrari – credo abbiamo il dovere di continuare a promuovere il progetto di Parco europeo delle Alpi centrali, puntando alla collaborazione e al coordinamento delle aree protette alpine italiane, svizzere e austriache”. (ANSA).

Rifiuti: Vella, economia circolare romperà schemi attuali Strumento chiave sarà etichettatura con eco-design – L’economia ‘circolare’ in Europa “romperà gli schemi e metterà sul mercato prodotti e servizi ‘puliti’ a livello globale”. Così il commissario europeo all’Ambiente Karmenu Vella ha descritto in una conferenza a Bruxelles la nuova proposta dell’esecutivo Ue, che include i target sul riciclo dei rifiuti, ma anche un piano d’azione per rendere i prodotti “più efficienti dal punto di vista dell’uso delle risorse, più longevi e riparabili”. Il passaggio dall’attuale economia ‘lineare’, basata sulla logica dell’usa e getta, comincia quindi “con il design dei prodotti” ha sottolineato Vella, secondo cui uno strumento chiave “sarà la direttiva ecodesign”, confermando nuovi standard in arrivo per i display di apparecchiature elettroniche, come gli schermi di pc e televisori. “Finora queste regole si sono preoccupate dell’efficienza energetica, ora invece si parla di promuovere la produzione di meno rifiuti ed una maggiore efficienza delle risorse” ha aggiunto il commissario Ue all’ambiente. Secondo Vella a giocare un ruolo chiave nel passaggio alla nuova economia circolare saranno i consumatori, “che hanno bisogno di migliori informazioni per fare scelte migliori” e per questo “l’etichettatura (con gli standard della direttiva eco-design, ndr) avrà un ruolo importante”. Inoltre “faciliteremo la simbiosi fra le industrie: quella che è il rifiuto di una può diventare un input per un’altra” ha spiegato il commissario europeo all’ambiente. (ANSA)

©Futuro Europa®

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