Italia delle Regioni

Il presidente dell’Associazione dei Comuni Italiani, Piero Fassino, commentando positivamente l’approvazione del disegno di Legge di Stabilità da parte del Consiglio dei Ministri ha commentato: “In attesa di esaminare il testo della Legge di stabilità, apprezziamo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio che annuncia misure corrispondenti alle proposte avanzate da ANCI nel corso del confronto con il Governo”.

‘’L’alleggerimento della pressione fiscale sui cittadini – prosegue Fassino –  e’ un obiettivo che tutti vogliamo per liberare risorse per la domanda e la crescita. L’importante e’ assicurare ai Comuni la compensazione integrale delle entrate Imu e Tasi e su questo vi e’ un preciso impegno del Governo. Al contempo,  corrisponde ad una rivendicazione da tempo avanzata da ANCI una revisione del Patto di stabilità che consenta l’utilizzo degli avanzi di bilancio, fino ad oggi congelati, e lo sblocco degli investimenti’’.

Per il Presidente ANCI ‘’anche che la decisione di non operare  ulteriori tagli alle Città metropolitane rappresenta un importante acquisizione, pur permanendo preoccupazione per la condizione finanziaria delle  nuove Province. Ulteriori e piu’ approfondite valutazioni – conclude – potranno essere fatte quando il disegno di legge sarà disponibile. L’Anci continuerà anche nelle prossime settimane il confronto con Governo e Parlamento sulla legge di stabilità e sulle misure  per aprire una nuova stagione nei rapporti Stato-Enti Locali, garantendo ai Comuni il riconoscimento della loro autonomia e risorse finanziarie adeguate’’.

I comuni, sempre per bocca dell’ANCI, chiedono al Governo che vengano urgentemente adottati quattro provvedimenti ministeriali, che dispongono rimborsi ed erogazioni a vario titolo per un cifra che si aggira intorno ai 600 milioni di euro. La naturale conseguenza della mancata erogazione di queste risorse spettanti ai Comuni non solo genera importanti problemi di cassa alle amministrazioni locali, ma incide anche sul rispetto dei vincoli assegnati con il Patto di stabilità interno. Infatti, gli importi risultanti dai provvedimenti ancora non emanati rischiano di non poter essere accertati in bilancio, e quindi di non poter essere considerati tra le entrate correnti utili ai fini del rispetto dei vincoli del Patto di stabilità interno. Nello specifico, le amministrazioni locali sono ancora in attesa del decreto per la ripartizione dei 530 milioni per il ristoro dei mancati gettiti Tasi e Imu agricola; del decreto per l’assegnazione dei conguagli Imu-Tasi 2013-2014; del decreto che definisce le compensazioni tra Comuni e tra comuni e Stato in materia di regolazione dei rimborsi richiesti dai contribuenti; del decreto per la compensazione del minor gettito in favore dei Comuni nei quali ricadono i terreni a destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile.

E’ stato definito infine il riparto di 29 milioni di euro aggiuntivi, richiesti da ANCI per compensare i Comuni – in prevalenza piccoli e piccolissimi – particolarmente colpiti dall’applicazione del nuovo schema perequativo basato sulla differenza tra capacità fiscali e fabbisogni standard.    Si tratta di un sostegno finanziario essenziale per circa mille comuni (sugli oltre due mila coinvolti), che devono poter contare al più presto sulle relative risorse per l’assestamento dei bilanci.  Tra le poste minori, va anche ricordata l’erogazione a ristoro della detrazione per gli agricoltori professionali (15 mln. di euro su scala nazionale), che il Ministero dell’Economia non ha ancora proposto alla Conferenza Stato-Città. Sul fronte del sistema alimentare urbano e della sostenibilità è stato sottoscritto il “Milan Urban Food Policy Pact”, patto internazionale per rendere il sistema alimentare delle aree urbane più equo e sostenibile.

Dalle politiche messe in campo dalle grandi città dipenderà la qualità dello sviluppo futuro dei territori, delle nazioni e del mondo. Per questo il patto che firmiamo oggi è di importanza eccezionale e pur arrivando alla fine del successo di Expo non sarà un atto isolato. A poche settimane dall’assunzione dell’assemblea dell’Onu degli obiettivi 2015-2020 sulla sostenibilità e alla vigilia della Conferenza mondiale sul clima di Parigi, oggi si sancisce l’impegno di tutti noi a mettere tra le priorità le richieste di sostenibilità che arrivano dalle nostre comunità”. Così il presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, parlando alla gremita platea di sindaci riunitisi nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano per la firma del “Milan Urban Food Policy Pact”, patto internazionale per rendere il sistema alimentare delle aree urbane più equo e sostenibile.

Fassino, che ha firmato insieme ad altre sette città italiane, ha ribadito come “la sostenibilità ambientale, alimentare, energetica sono ormai nella sensibilità di vaste aree dell’opinione pubblica. Venti anni fa – ha aggiunto – era una parola quasi sconosciuta mentre oggi è entrata nel linguaggio comune. Tutti siamo più attenti e sensibili all’acqua che beviamo, al cibo che mangiamo, all’aria che respiriamo e le responsabilità politiche di noi amministratori ci chiamano a soddisfare queste domande”.

“Inoltre – ha continuato il presidente Anci – nel caso particolare del cibo l’Expo, tramite la Carta di Milano, ha definitivamente sancito come questo sia diventato un diritto. Un diritto che dobbiamo tutelare per mettere i cittadini nelle condizioni di farlo valere. Il Patto firmato oggi domani sarà consegnato al segretario generale dell’Onu e conterrà le nostre indicazioni per la lotta allo spreco, per un rapporto più diretto tra produttore e consumatore, per l’educazione alimentare, per la lotta all’indigenza e alla povertà e per mettere le grandi conurbazioni urbane nelle condizioni di dare un’alimentazione ‘giusta’ a tutti i cittadini”. Infine il presidente Anci ha salutato tutti i presenti a nome dei sindaci italiani ricordando come “dalle politiche locali dipende l’esito del processo di globalizzazione che stiamo vivendo. Per questo è nato il neologismo glocal, perché è dall’unione delle politiche locali e globali che dipenderanno gli esiti dello sviluppo dei prossimi anni”.

©Futuro Europa®

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