Eurostat, disparità di istruzione in Europa

Quello dell’istruzione è un fattore determinante nel contribuire all’integrazione delle popolazioni migranti verso i vari stati dell’Unione europea. L’accesso a un percorso educativo adeguato e completo consente di ottenere abilità utili nel mondo del lavoro, ma consente anche agli immigrati di contribuire attivamente alla partecipazione sociale attiva, attraverso l’interiorizzazione della cultura e dei valori della nuova realtà in cui si insediano.

Eurostat, l’organo statistico ufficiale dell’UE, ha in questi giorni pubblicato un rapporto sull’integrazione educativa dei migranti a livello europeo, con una serie di indicatori che misurano il grado di dispersione scolastica in base allo status sociale dei soggetti: ‘nationals’, cioè residenti nel paese di origine, ‘foreign EU citizens’, europei trasferitisi in un altro stato membro, e ‘non-EU citizens’, migranti privi della cittadinanza europea.

Gli individui privi di residenza nel paese europeo di arrivo rischiano più del doppio di lasciare precocemente la scuola rispetto ai cittadini nativi. Il 25% dei giovani tra i 18 e i 24 anni senza cittadinanza UE, ovvero uno su quattro, ha abbandonato gli studi o la formazione prima della conclusione; questo comparato con un 10.2% di cittadini nativi e un 19.2% di residenti in un altro paese europeo diverso dal proprio.

In questo frangente, si può osservare anche una tendenza di genere: in ognuno dei tre gruppi sopracitati, gli uomini sono più soggetti ad abbandonare i percorsi educativi senza aver completato il grado di scuola secondaria superiore. Tuttavia, il divario tra il divario tra uomini e donne è meno ampio per i cittadini non facenti parte dell’UE.

Dall’analisi Eurostat risulta come il 20% dei giovani tra i 15 e i 24 anni sia attualmente fuori da ogni impegno scolastico o di formazione: nel corso del 2014, i cosiddetti NEET ammontavano a un 20.6% tra i cittadini non-UE, 15.5% per i residenti in un altro Stato membro e 12% per i cittadini residenti nel paese d’origine. Da notare inoltre che, mentre la percentuale di NEET non varia significativamente tra uomini e donne della categoria ‘nationals’, un evidente gap si riscontra nei cittadini stranieri, dove l’abbandono femminile è molto maggiore rispetto a quello degli uomini: 23.8% contro 17.6% per i ‘non-EU citizens’, e 17.9% vs 12.7% per i cittadini di un altro Stato membro.

EDAC è l’ufficio di Eurostat rivolto nello specifico alle indagini legate al mondo dell’istruzione: le sue principali aree di ricerca sono l’innovazione e la ricerca nel settore, la coesione sociale e il grado di integrazione dei soggetti in età formativa, i progetti di lifelong learning rivolti alla ricerca di un impiego (VET o vocational training, adult education, non-formal education) i settori chiave dell’istruzione (grado di alfabetizzazione, conoscenze informatiche, percentuale di completamento degli studi), la qualità dei progetti di mobilità studentesca.

©Futuro Europa®

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