Rassegna stampa estera

L’Italia sta dicendo la verità sulla sua situazione? Francia e Italia la smetteranno di battibeccare su questioni “futili” quando il resto del Mondo si preoccupa del loro stato di salute reale? L’Europa riuscirà ad essere meno egoista? Mafia, storia infinita che continua a gettare ombre sulla nostra credibilità arrivando a contagiare anche i politici australiani. Mafia, storia infinita, ma anche lotta senza fine per metterle il bavaglio. Questi alcuni degli argomenti apparsi sulla stampa estera questa settimana.

La grande incognita per la stampa internazionale è se l’Italia ha veramente superato la linea di fuoco o se il basso profilo tenuto in questo periodo abbia come obbiettivo evitare l’allarmismo. Già la scorsa settimana ne avevamo parlato citando l’articolo dell’ex banchiere Satyajit Das, Greek problems mask the risinig risks in Italy and France, pubblicato sul Financial Times. Oggi sono Anne Le Nir per RFI e Philipp Ridet per Le Monde a farci parte dei loro timori. “La Borsa di Milano è scesa dello 5,17% in chiusura dei mercati lunedì sera, come eco all’incertezza che regna ad Atene. Il Ministro italiano dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, assicura che la volatilità dei mercati non lo preoccupa. Per il Governo guidato da Renzi, sembra che la parola d’ordine dia attualmente quella di evitare l’allarmismo”. Non proprio tranquillizzante come considerazione, ancora meno se la sia affianca ad un’altra considerazione della giornalista che si interroga sulla “discrezione” di Renzi: “il Presidente del Consiglio italiano ha sempre mostrato ottimismo, a volte anche con imprudenza. Ma si è mostrato molto discreto nel corso delle ultime ore. Se Matteo Renzi non vuole perdere la sua immagine di leader in una campagna per un’Europa più flessibile, più sociale, ha effettivamente tenuto un profilo basso in questi ultimi giorni. Non vuole passare per un burocrate che affossa Alexis Tsipras e, contemporaneamente, non vuole compromettere le sue buone relazioni con la Cancelliera Angela Merkel (…) Questo basso profilo lascia supporre che il Governo italiano è in effetti più preoccupato di quello che vuol far intendere”. Ricorda Anne Le Nir che Renzi deve anche far fronte a due forze sempre più importanti nei sondaggi: la lega Nord e il M5S, in guerra perenne contro “l’Europa delle banche, della finanza e dell’austerità”.

Sulla stessa linea Philippe Ridet che dalle pagine di Le Monde si chiede: “Dopo la Grecia l’Italia? Ci sono voluti tre giorni a Matteo Renzi per tentare di rassicurare i suoi compatrioti dopo l’annuncio della convocazione del referendum greco che potrebbe pendere dalla parte  a favore dell’uscita di Atene dalla zona euro”. Ridet riprende l’intervista del Premier al Sole 24Ore  e quella di Padoan al Corriere della Sera, ma poco convinto si chiede nuovamente: “ L’Italia è di nuovo presa di mira dai mercati, malgrado la ripresa della crescita e il calo della disoccupazione?” Gli investitori anticipano un effetto contagio, anche se Roma  ha fatto i compiti da Monti in poi? Ridet riporta quanto detto a La Repubblica da Angelo Baglioni della Cattolica di Milano: “tutto è possibile”. L’aumento di 100 punti di spread non può non avere conseguenze per l’analista. “In un contesto di ripresa modesta (+0,7% nel 2015, 1,4% nel 2016). Do consumo atono, un aumento degli interessi da pagare potrebbe privare Roma dei margini di compensazione per far passare riforme impopolari. Dobbiamo dare atto però che negli ultimi mesi la Borsa di Milano ha avuto performance migliori delle altre grandi borse, manifestando un segnale di fiducia ritrovata”, afferma il giornalista. Anche  Ridet ricorda che il rischio in Italia non è “solo” economico, ma anche politico: i Partiti ‘no euro’. “Di fronte a questa situazione Renzi tenta di crearsi, un po’ tardi, l’immagine di mediatore tra Belrino, Tsipras e Juncker” (…)

Ancora aria gelata tra Italia e Francia, che, non ancora risolta le questioni “frontiera” e “migranti”, hanno ripreso a punzecchiarsi sulla “proprietà” del Monte Bianco, come rivela The indipendent. Scrive Michael Day: “mentre lo scontro diplomatico italo-francese sui migranti è ancora bollente, i vicini transalpini hanno trovato un’altra questione su cui litigare: a chi appartiene il Monte Bianco? Quando c’è di mezzo la “grandeur” nessuno abbassa la cresta. Da nessuna delle parti. Queste ripicche mostrano tutto l’egoismo possibile che impregna  l’Europa mentre discute sulle quote di migranti da ripartire tra Stati membri. Numeri, che se spalmati sull’intera area e nell’intera popolazione UE diventano infinitesimali. Colpiscono i dati pubblicati su Bloomberg Business da Flavia Krause-Jackson che mostrano come la Grecia, che sta vivendo le ore peggiori della sua vita, abbia superato l’Italia nel numero di migranti in arrivo: “il numero di rifugiati che arrivano per mare ha raggiunto cifre record e per la prima volta superano l’Italia, un Paese almeno nove volte più ricco”.

Abbiamo trovato anche una sorta di spy story che sta riempiendo le pagine dei giornali australiani, molto poco gratificante per la nostra credibilità, che vede coinvolti  per infiltrazioni mafiose (vere) alcuni politici locali. “Sono stati scoperti dei collegamenti tra la mafia calabrese e politici di rango australiani in un’indagine congiunta tra Four Corners (rete di giornalismo d’inchiesta della ABC, ndr) e giornali appartenenti alla Fairfax. L’indagine durata un anno ha scoperto che la mafia calabrese, chiamata ‘Ndragheta’, aveva utilizzato una serie di noti donatori di partiti per dare una ‘volto pubblico legittimo’ alle sue attività. La ndrangheta è uno dei più potenti gruppi criminali del Mondo e si ritiene sia uno dei principali attori del traffico internazionale di stupefacenti. In Australia opera con minacce e violenze sia nel mercato legittimo di frutta e verdura, che quello criminale della droga (…) Four Corners può provare che il figlio di un presunto boss ha fatto uno stage presso l’ambasciata australiana a Roma mentre l’ex Ministro liberale Amanda Vanstone era ambasciatore”. Notizia ripresa con enfasi da Radio New Zeland, The Sunday Morning Herald e tantissimi quotidiani delle provincie più piccole. Ancora mafia, ma in positivo per la notizia raccolta da alcuni media sulla nuova app che permette di localizzare i negozianti che rifiutano di sottoporsi al “pizzo” come l’articolo Giulietta Gamberini su La Tribune e Benedicte Tassart, Agnès Bonfillon e Sylvain Charley nella trasmissione radio di RTL “Le Grand Soir”.

Anne Le Nir, Grèce: Matteo Renzi, coincé entre Merkel et Tsipras, RFI, 30 Giugno 2015; Philippe Ridet, Matteo Renzi cherche à conviancre que l’Italie n’est pas menacée de contagion, Le Monde, 1 Luglio 2015; Michael Day, Mont Blanc controversy: French suffer a fit of pique as Italy’s Prime Minister ‘reclaims’ Europe’s highest mountain, The Indipendent, 28 Giugno 2015; Flavia Krause-Jackson, In Its Worst Hour, Greece Overtakes Italy as Top Destination for Refugees, Bloomberg Business, 1 Luglio 2015; Four Corners per ABC, Mafia in Australia: Major drug trafficking group linked to senior politicians, investigation reveals, 29 Giugno 2015; Nick McKenzie, Richard Baker, Michael Bachelard,  Mafia godfather’s son in Australian Rome embassy under Amanda Vanstone, The Sundau Morning Herald, 29 Giugno 2015; BBc per Radio New Zeland, Mafia ties to Australian officials, 29 Giugno 2015; Giulietta Gamberini,  Italie: una appli pour couper les fonds à la mafia, Le Temps, 29 GIugno 2015; B. Tassart, A. Bonfillon, S. Charley, Palerme: lancement d’une application pour lutter contre la mafia, RTL, 29 Giugno 2015.

©Futuro Europa®

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