Cuba cambia

La democrazia a un certo punto “accade” anche a Cuba, dove Hildebrando Chaviano, giornalista indipendente e avvocato, e Yuniel Lopez, membro di un partito politico non riconosciuto (Partido Cuba Independiente y Democrática), sono stati ammessi a partecipare alle elezioni locali di alcune assemblee a L’Avana, che si sono svolte ieri 19 aprile.

I due sono sempre stati considerati dissidenti dal governo presieduto da Raul Castro: è la prima volta dall’inizio della Rivoluzione cubana che viene permesso ai dissidenti di partecipare a un’elezione. Sono stati selezionati un po’ a sorpresa in quelle che si potrebbero definire delle primarie di quartiere. I primi a rimanere sorpresi sono stati proprio loro due.

Ma ormai a Cuba è così, ogni giorno un novità; Pedro Viltres Pérez, vice presidente della Commissione Elettorale nella città più popolosa dell’Isola, ha detto a Radio Reloj, d’aver esortato i cittadini del territorio a trasformare domenica 19 aprile in una vittoria ed ha sottolineato che è stato disposto un nuovo metodo di scrutare le schede in modo che tutto fili liscio e veloce. A L’Avana più di 4.000 seggi si sono aperti alle 7.00 di mattina. Ma ancora non si sa nulla.

E in questo clima di grandi novità non va comunque dimenticata l’opera di chi da anni aiuta i cubani a migliorare la loro condizione; gente che lo fa solo per altruismo, che ci mette i soldi di tasca propria, che alla fine del lavoro può solo contare su un caloroso grazie e forse, su una bottiglia di rum.

Nel marzo del 1997 la regione Lombardia e la provincia di Las Tunas si sono gemellate e tra le varie esperienze di scambi realizzati, va ricordata la partecipazione di volontari che hanno contribuito a riparare scuole, ospedali, centri di aggregazione. Proprio in questi giorni gli attivisti solidali della Brigata di Lavoro Volontario Giovanni Ardizzone, provenienti appunto dall’Italia, stanno aiutando a ricostruire il Centro Provinciale di Attenzione e di Educazione al Diabetico, proprio in questa regione; non solo, hanno anche portato elettrodomestici e attrezzi quasi introvabili nell’isola. Il rapporto con l’Italia è molto solido e di reciproco rispetto; gli italiani sono ben voluti e stimati, molti lavorano da anni sull’isola.

Purtroppo a coprire tanta gloria ci pensano quelli che vengono per farsi accompagnare da ragazze giovani abbindolandole con borse tarocche e gioielli finti; promettendo loro chissà cosa, con capelli tinti al limite del teatrale, che abusano della povertà per avere sesso e conforto alla loro miserabile esistenza.

Ecco, spero che questo cambi presto, prestissimo, anche perché quando mi trovo in situazioni in cui questa gente mi è per forza di cose accanto, faccio conto sulla parte nordica delle mie origini per evitare di vergognarmi troppo.

©Futuro Europa®

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