Vino italiano, trend positivo per l’export

Il vino italiano continua ad avanzare nei mercati esteri, nell’ultimo anno ha fatturato 5,1 miliardi di euro con una crescita dell’1,4% in più rispetto al 2013. Exploit dell’export soprattutto per il settore degli spumanti che ha chiuso l’anno con un incremento del 14%. L’Italia, dopo essere stata, per molti anni il primo fornitore mondiale, con i 20,4 milioni di ettolitri esportati l’anno scorso (+1% rispetto al 2013), è scesa al secondo posto dopo la Spagna.

Il record delle spedizioni iberiche (22,6 milioni di ettolitri, il 22% in più rispetto al 2013), sulla scia di una vendemmia abbondante, è stato accompagnato, però, da una significativa riduzione dei listini che hanno determinato una riduzione degli incassi del 5%. Anche la Francia, sempre prima per ciò che concerne il fatturato legato all’export vinicolo (7,7 miliardi di euro), ha subito una battuta d’arresto dei flussi in valore, lasciando l’Italia, unica tra i tre più grandi esportatori al mondo, ad aver incrementato il giro di affari nel 2014.

Un risultato, per l’Italia, meno brillante rispetto all’incremento degli introiti del 7% realizzato nel 2013, su cui ha pesato il calo dei prezzi all’origine dei vini sceso di 14 punti percentuale rispetto ai valori molto alti del 2013. La crescita dell’export è sintesi di dinamiche divergenti, con lo sfuso in flessione di quasi il 18% e i vini confezionati in crescita del 2%, sono soprattutto gli spumanti a trainare la crescita degli introiti e, all’interno di questi, il segmento che comprende il Prosecco (+28%).

Volendo fare una suddivisione secondo la piramide della qualità si evidenzia come i vini Dop fermi, esclusi quindi spumanti e frizzanti, abbiano sostanzialmente confermato i 4,7 milioni di ettolitri del 2013 con un +1% dei corrispettivi monetari giunti quasi ai 2 miliardi di euro. Bene i vini Igp con un più 4% in valore e male i vini comuni, che cedono il 23% sul valore del 2013. E’ su questo ultimo segmento che la Spagna ha agito in maniera fortemente concorrenziale. Prendendo in considerazione le principali destinazioni, risultano in crescita gli invii verso il mercato statunitense (+4,4% in valore), che da solo copre una quota di oltre il 20% del fatturato oltre frontiera. Una flessione di pari entità ha riguardato invece l’export verso la Germania, principale mercato di sbocco delle esportazioni italiane in termini quantitativi.

In aumento del 6% gli incassi nel Regno Unito, terzo nella graduatoria dei principali clienti italiani con un quantitativo molto vicino a quello degli Usa. Scendendo lungo l’elenco delle destinazioni si evidenzia un andamento positivo in Svizzera (+1,8%) e nei Paesi Bassi (+3,4) a fronte di una flessione in Canada (-1,5%), Giappone (-1%), Francia (-5,3%) e Russia (-10,4%). Il settore vinicolo resta, comunque, una delle principali risorse per l’export agroalimentare italiano.

©Futuro Europa®

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