Matisse alle Scuderie del Quirinale

Roma – Il 5 Marzo è stata aperta al pubblico una mostra molto interessante ed attuale che occupa le sale delle Scuderie del Quirinale con magnifiche trame orientali. Stiamo parlando delle trame che caratterizzano gli arabesque di Matisse che, come egli stesso afferma in una lettera del 1947 al critico Gaston Diehl, sono frutto della rivelazione venuta d’Oriente.

La mostra Matisse.Arabesque è stata allestita dalla curatrice Ester Coen coadiuvata da John Elderfield, Remi Labrusse e Olivier Berggruen, componenti di un comitato scientifico riunito per l’occasione, che intende condurre il pubblico verso l’esplorazione di quell’Oriente che ha influenzato il lavoro di Matisse.

Oltre cento le opere che fino al 21 Giugno si offriranno allo sguardo del pubblico, tra queste alcuni capolavori giunti per la prima volta in Italia dai maggiori musei del mondo (Tate, MET, MoMa, Puškin, Ermitage, Pompidou, Orangerie, Philadelphia, Washington). La mostra, proposta dalle Scuderie del Quirinale e promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo in collaborazione con Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo, è stata suddivisa per aree tematiche, ogni sala propone opere influenzate da una particolare cultura orientale.

Come le affascianti suggestioni marocchine, della sala 5 ad esempio, rintracciabili in opere come Pervinche o Giardino marocchino del 1912 (MoMA, New York), L’albero presso il laghetto di Trivaux del 1916 (Tate, Londra) e La Palma del 1912 (National Gallery of Art, Washington); qui emerge la sintesi dell’intarsio dominato dalla cromia del verde e del rosa.

L’esposizione oltre ad approfondire il periodo orientalista di Matisse, prevede una serie di incontri/lezioni e documentari che si terranno presso il Palazzo delle Esposizioni dove verranno illustrate in modo dettagliato le opere e la vita del pittore. Non è noto a tutti, ad esempio, che Matisse era destinato a succedere al padre nell’attività commerciale di famiglia, occupazione che rifiutò decidendo di intraprendere la carriera di avvocato; fu nel 1890 che si avvicinò all’arte, a causa di una grave appendicite che lo costrinse a letto per un anno.

Da un semplice passatempo, la pittura divenne per Matisse pura passione che lo condusse a frequentare l’atelier del pittore Gustave Moreau e cinque anni più tardi ad iscriversi all’Ecole des Beaux Arts. Fu qui che si accostò per la prima volta all’Oriente, ma i capolavori che si possono ammirare in questa mostra sono frutto dell’osservazione diretta dei manufatti e delle culture con cui entrava in contatto durante i suoi viaggi. Dalle sue opere emerge anche la sua passione per la musica, che fu musa ispiratrice anche nelle numerose collaborazioni per la realizzazione dei vestiti di scena di numerosi balletti russi, come Chant du Rossignol del 1920 del coreografo Léonide Massine.

Colori, forme e suoni delicati ma al contempo energici e decisi ci accompagneranno per tutto il percorso della mostra e non sarà difficile apprezzare la modernità di queste opere, soprattutto ripensando ai temi ricorrenti nell’arredamento d’interni e alle texture dell’alta moda che oggi ci circondano.

©Futuro Europa®

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