All’indomani della vittoria elettorale del super favorito Tsipras, tutta l’Europa si sta chiedendo quale sarà l’impatto sugli equilibri comunitari soprattutto in termini economici. Gli interrogativi aperti sono tanti: riuscirà la Grecia a risalire la china mantenendo fede agli obblighi definiti in sede europea? L’austerity è l’unica strada percorribile o, al di là delle speculazioni mediatiche che si sono sprecate negli ultimi giorni, una politica più orientata all’economia reale può comunque funzionare e salvare dal tracollo? E ancora: quanto pesa il debito della Grecia sugli altri Paesi dell’UE e, in particolare, sull’Italia?
Per rispondere a quest’ultima domanda, facciamo riferimento ai dati resi noti pubblicamente dall’autorevole Bloomberg. Con un importo complessivo stimato in 40 miliardi di euro, l’Italia è il terzo creditore della Grecia. La stima di Bloomberg prende in considerazione i prestiti bilaterali e le quote di partecipazione nel fondo salva-stati ESM (il Meccanismo europeo di Stabilità), nella Bce e nel FMI (Fondo Monetario Internazionale).
Il Paese che si è esposto maggiormente verso la Grecia è la Germania con prestiti per 60 miliardi di euro. A seguire troviamo i nostri cugini d’oltralpe, che ha prestato alla Grecia una somma pari a 46 miliardi di euro. Dopo l’Italia troviamo la Spagna con 26 miliardi, e l’Olanda con circa 12 miliardi.
Con riferimento al debito greco, il Ministero delle Finanze locale ha fatto sapere che il “buco” ammonta a 322 miliardi di euro, di cui il 17% in capo a soggetti privati. La responsabilità maggiore è dei Governi dell’Eurozona, che, considerando l’ammontare dei crediti sinora erogati, si sono fatti carico per un 62%. Tradotto in cifre, tra prestiti bilaterali concessi in occasione del primo salvataggio nel 2010 e fondi elargiti attraverso l’ESM, si parla di un importo pari a 195 miliardi di euro.
Gli altri attori coinvolti sono il FMI e la Bce, con rispettivamente il 10% e l’8% (l’impegno dei singoli Paesi è calcolato in proporzione alla quota di partecipazione). Il restante 3% è infine custodito nella Banca centrale greca.
Grazie per questo eccellente articolo che finalmente fornisce i dati che servono per capire qualcosa di più nella vicenda greca.