Saldi Inverno 2015, calendario e trucchi anti-truffa

È stato un Natale all’insegna del risparmio e per rilanciare le vendite i negozianti si stanno preparando alla tradizionale stagione dei saldi invernali. Visto il periodo di forte contrazione dei consumi, la Conferenza delle Regioni e Province autonome ha sposato la decisione di Toscana, Umbria, Lombardia, Abruzzo e Veneto di anticipare l’inizio dei saldi al 3 gennaio 2015, estendendola a tutte le altre Regioni italiani. Nonostante il parere della Conferenza, ciascuna Regione ha di fatto la facoltà di scegliere in autonomia il calendario delle date.

Le prime ad aprire le danze saranno la Basilicata e la Campania, in cui i saldi cominceranno il 2 gennaio 2015 per finire rispettivamente il 2 e 31 marzo 2015. Successivamente sarà la volta della Lombardia, dove la corsa allo sconto partirà il 3 gennaio 2015 e terminerà il 3 marzo 2015. Per le Regioni restanti la data d’inizio è stata fissata al 5 gennaio 2015, con termini scaglionati tra la seconda metà di febbraio e la fine del mese di marzo. In particolare, nel Lazio i saldi invernali termineranno il 15 febbraio mentre in Liguria il 18 febbraio 2015. A seguire Piemonte, Puglia e Veneto dove la data conclusiva sarà il 28 febbraio. Il 1 marzo 2015 fine dei saldi invernali nelle Marche, mentre il 5 marzo 2015 in Abruzzo, Emilia Romagna, Molise, Sardegna, Toscana e Umbria. Le ultime Regioni saranno la Sicilia (15 marzo 2015), il Friuli Venezia Giulia e la Valle d’Aosta (entrambe il 31 marzo 2015).

Anche se di fronte ai saldi – si sa – lo shopping chiama, non bisogna lasciarsi trarre in inganno ma prestare molta attenzione perché la truffa può nascondersi dietro l’angolo (vale la regola che i prezzi ridotti non “riducono” anche i diritti dei consumatori). In particolare, la Guardia di Finanzia (Gdf) raccomanda di considerare le reali opportunità di risparmio, valutando il rapporto qualità-prezzo. Un’altra raccomandazione è recarsi qualche giorno prima dell’inizio dei saldi nel punto vendita dove s’intende acquistare l’articolo. Così facendo è possibile sincerarsi che la merce venduta a prezzo scontato sia quella della stagione attuale e non fondi di magazzino degli anni precedenti così come prevede la Legge vigente in materia (il primo campanello d’allarme che deve insospettire è la presenza di sconti superiori al 50/60%). Grazie a questo primo giro d’ispezione, si può inoltre avere la certezza che lo sconto sia effettivo e non “gonfiato” nel tentativo di ingolosire potenziali acquirenti.

Secondo la Legge che disciplina i saldi, lo sconto deve essere chiaramente indicato sul cartellino dei prodotti esposti: non può, quindi, mancare il prezzo originario, la percentuale di sconto applicato e il prezzo risultante (le incongruenze vanno segnalate al negoziante). Sempre per evitare di creare possibili fraintendimenti, gli articoli scontati devono essere fisicamente collocati in un’area apposita, distinta dai prodotti non in saldo o della nuova collezione. Quanto ai metodi di pagamento, nessuna discriminazione per i pagamenti elettronici (carta bancomat, di credito e prepagate), per i quali non deve essere prevista una commissione aggiuntiva.

Come nelle vendite “normali”, il cambio è sempre possibile purché il prodotto acquistato presenti difetti di fabbrica o imperfezioni (la segnalazione deve avvenire entro 60 giorni dall’acquisto, mentre la garanzia ovvero il periodo entro il quale il consumatore può rivalersi è di massimo 2 anni, 1 anno per i bene usati o di seconda mano); negli altri casi è a discrezione del commerciante, che per Legge ha la facoltà di rifiutare la restituzione del prodotto. Se la sostituzione non è possibile (ad esempio per mancanza di un articolo uguale), il negozio si deve prendere carico dei costi di riparazione. In ogni caso, prima dell’acquisto, si consiglia ove possibile di provare prima il capo d’abbigliamento. Al fine del cambio o riparazione va mostrato lo scontrino comprovante l’acquisto e la data in cui esso è avvenuto. Se anche di fronte a prove oggettive, non si trova un compromesso ci si può rivolgere alla Polizia Municipale o agli sportelli delle Associazioni dei consumatori.

©Futuro Europa®

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