Rassegna stampa estera

Per un Matteo che scende ce n’è uno che sale, lapalissiano ma vero. E se la stampa estera guarda con interesse all’ascesa di questa nuova “stella” della politica, come definisce il Financial Times Matteo Salvini (anche se l’impressione è che da noi le stelle siano solo meteore), molto è stato scritto anche sulla deriva presa dal M5S di Beppe Grillo. Strano è apparso il suo “direttorio”, strane le espulsioni a raffica, strano il comportamento dell’ostruzionismo “per forza”, tutti elementi che hanno fatto si che il Movimento oggi si trovi al limite dell’”implosione”, come scrive Dominique Dunglas su Le Point. Lo scoperchiamento del vaso di Pandora sulla mafia capitolina ha fatto riemergere anche il passato più buio del nostro Paese, dove NAR e Brigate Rosse la facevano da padroni. L’articolo che ci ha più colpiti è quello che racconta la storia di Verrua Savoia, sperduto paesino del Piemonte, uscito dal suo isolamento grazie e Internet. Un altro esempio di Italia che si da fare e che vince, purtroppo non grazie allo Stato, ma grazie all’ingegno di un piccolo gruppo di tenaci cittadini.

Gaia Pianigiani titola così il suo articolo apparso sul New York Times: A Village Has All of  Italy Wants: The Internet. Dietro a queste poche parole c’è tutto il nostro Mondo: l’Italia, i paesini che la costellano, la rete. Dall’apparenza “ingenua” di un bel racconto vengono fuori diverse realtà con le quali ci confrontiamo quotidianamente. Scrive la giornalista americana: “Questo villaggio collinare, dove una fortezza del XVII° secolo ci ricorda come i suoi abitanti si sono difesi dagli invasori per centinaia di anni, potrebbe sembrare l’ultimo posto in Italia dove trovare una connessione internet wi fi.” Perché? Ci ricorda la Pianigiani che “circa un terzo degli italiani non ha mai usato internet, facendo si che il Paese abbia uno dei tassi di utilizzo più bassi d’Europa”. Ma in questo paesino di 1500 anime, che vivono sparse tra valli e ripide colline, la gente si è sentita in diritto di entrare nel mondo digitale per pagare bollette, utilizzare conti bancari e fare visite mediche on-line. Tra loro, Daniele Trinchero, professore presso il vicino Politecnico di Torino che, scrive la giornalista, “ha contribuito a creare un’associazione senza scopo di lucro, entrata a regime la scorsa settimana, e che offre ai suoi concittadini ciò che le aziende di telecomunicazioni e lo Stato non sono riusciti a fornire. Questa associazione è senz’altro la pioniera in questo campo in Italia.” Nell’articolo si legge poi come l’Italia sia entrata tardivamente nell’era digitale e che questo rappresenti un vero problema per il Paese. Se da una parte è vero che morfologicamente il nostro non sia un Paese facile da “connettere”, dall’altro per anni “le promesse fatto non sono state mantenute e che oggi il Governo del Premier più giovane d’Italia stia cercando di mettere tra le priorità la digitalizzazione, per ora “il Paese convive con una sonnolenta rete che divide – anche culturalmente – l’Italia, lasciando isolate non solo vaste aree di territorio, ma anche l’Italia stessa dal parte dell’Europa e dagli Stati Uniti.” L’introduzione della banda larga aiuterebbe anche l’economia dei piccoli centri isolati non obbligandoli a spopolarsi e morire. Come si può competere a livello internazionale se non si può neanche tenere una videoconferenza? Verrua Savoia ce l’ha fatta, anche se da sola.

Sul Financial Times del 2 Dicembre, Rachel Sanderson e James Politi raccontano l’ascesa dell’astro Salvini. “Un giovane uomo politico sta creando maretta con la sua promessa di sovvertire lo statu quo. Non è Matteo Renzi, il Primo Ministro, che è salito al potere quest’anno con la promessa di fa ripartire la stagnante economia italiana, ma Matteo Salvini, il leader della Lega Nord, che cerca una via d’uscita dall’Euro. Un recente sondaggio Ipsos ha mostrato che il gradimento per Salvini è salito di 5 punti percentuali (…) consolidando la sua posizione come forza politica in crescita. Salvini è stato anche l’ospite d’onore della conferenza del Partito di estrema destra francese Front National”. Proseguono i due autori spiegando che “l’ascesa di Salvini coincide con il raffreddamento degli entusiasmi per Matteo Renzi. L’Indice di gradimento per il Primo Ministro è in effetti sceso dal 54% al 49%, sempre secondo il sondaggio Ipsos. Nel frattempo, il Movimento populista di Beppe Grillo, dalle stelle sta scendendo nelle stalle”. Proseguono la Sanderson e Politi: “La Lega Nord era quasi data per morta, ma ha ripreso vita quando ha spostato il suo messaggio indipendentista a favore di un programma proiettato su immigrazione ed euro (…) Come Renzi, Salvini, 41 anni, rappresenta una nuova generazione di politici. Si mostra vicino alla gente, ai suoi bisogni, mentre Renzi viene sempre più rappresentato attraverso i media come egoista e distante”. Ma secondo il Prof. Duncan McDonnell della School of Government and International Relations della Griffith University di Brisbane, che studia da anni la Lega, dichiara tutto il suo “scetticismo” sul ruolo di “primo attore” della Lega Nord e del suo leader.

“Tra le espulsioni a raffica e le minacce di dimissioni di massa, il M5S fondato dal comico italiano Beppe Grillo non ha vinto la scommessa”. Così inizia il suo articolo, pubblicato su Le Point, Dominique Dunglas.  “(…) L’harakiri del suo Movimento 5 Stelle è cominciato giovedì scorso, con l’annuncio dell’espulsione di altri due deputati. Motivazione data: Massimo Arniti e Paola Pinna non avrebbero restituito parte dello stipendio come previsto dalla carta del Movimento (…) questa nuova purga è la goccia che fa straboccare il vaso. In serata, sei deputati e una cinquantina di simpatizzanti del M5S si sono ritrovati davanti alla casa dell’ex comico per tentare di convincerlo a fare marcia in dietro. Invano: ha chiesto alla polizia di allontanarli. La rottura tra Beppe Grillo e parte del M5S è consumata”. La decisione di cedere la direzione del Movimento a un “direttorio” fatto di “fedeli collaboratori”che coadiuva il “guru” è stato un altro schiaffo per i militanti. Una vera contraddizione con la prima regola del Movimento secondo la quale tutte le decisioni vanno prese democraticamente. Il giornalista francese spiega che tutto questo sperpero di energie e potenzialità è dovuto a quattro fattori: la selezione in rete di perfetti sconosciuti; l’alternarsi di provocazioni  umoristiche e politiche, che non hanno fatto altro che far crescere la confusione; l’ostruzionismo sterile e infine il modello che voleva essere di democrazia partecipativa diretta via internet  ha rivelato invece la sua oscura natura di dittatura orwelliana.”  La conclusione del pezzo è preoccupante: “Un risveglio amaro per i numerosi militanti che scoprono oggi che il M5S funziona come una setta, il cui guru ha abbandonato la nave in piena tempesta”.

Un accenno all’articolo che Gianluca Mezzofiore ha scritto per l’International Business Times sull’arresto di Massimo Carminati, e le indagini su “Mafia Capitale” e “Terra di Mezzo”. Carminati viene definito come “una figura leggendaria” della criminalità italiana, la cui storia lo potrebbe far inserire  tra i “cattivi” delle storie di James Bond. “Carminati, oggi 56 anni, è un ex membro della Banda della Magliana che ha dettato legge con stampo mafioso a Roma negli anni ’70 e ’80. E’ stato arrestato insieme ad altre 37 persone per aver creato una vasta rete criminale che ha dominato la capitale negli ultimi dieci anni”. Prosegue Mezzofiore: “Nel mirino degli investigatori c’è anche l’ex Sindaco di estrema destra di Roma, Gianni Alemanno, che è indagato per presunti legami mafiosi con la banda capeggiata da Carminati.” Puntualizza poi il giornalista che “il Guercio”, un killer spietato e un ladro “accusato per molti omicidi di alto profilo, sorprendentemente non ha mai dovuto scontare pene pesanti. Ha così potuto ricostruire negli ultimi dieci anni la sua carriera criminale e diventare l’ultimo re di Roma”.

Gaia Pianigiani, A Village Has What Allo f Italy Wants: The Internet, NYT, 2 Dicembre 2014; Rachel Sanderson e James Politi, Italy’s new political star: Northern League leader Matteo Salvini, Financial Times, 2 Dicembre 2014; Dominique Dunglas,  Italie: Le Mouvement 5 étoiles au bord de l’implosion, Le Point, 1 Dicembre 2014;Gianluca Mezzofiore, One-eyed neo-fascist ‘last kinf og Rome’ mobster Massimo Carminati arrested in Mafia probe, IBT, 2 Dicembre 2014.

©Futuro Europa®

Print Friendly, PDF & Email
Condividi

Sii il primo a commentare su "Rassegna stampa estera"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato


*