Direttorio a 5 Stelle

Giornate di delusioni e ritorni alla vita politica con l’amaro in bocca. Il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, sul suo blog ha così passato in rassegna gli ultimi avvenimenti in Italia: “Io sono stanco di essere gandhiano e di osservare leggi fatte per favorire i delinquenti. Con uno sforzo enorme, un miracolo, siamo riusciti a diventare il primo Movimento del Paese. Dietro il M5S ci sono quasi nove milioni di voti, ma questi, che hanno occupato ogni posto di potere, se ne sbattono i cog…ni”. Ed ha aggiunto: “non dobbiamo contare nulla. Sapere nulla. Fare nulla”.

Queste le parole di Beppe Grillo sul blog. “Pur rimanendo nel ruolo di garante del M5S ho deciso di proporre cinque persone, tra le molte valide, che grazie alle loro diverse storie e competenze opereranno come riferimento più ampio del M5S, in particolare sul territorio e in Parlamento. Oggi le propongo in questo ruolo per un voto agli iscritti, in ordine alfabetico: Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco, Carlo Sibilia”.

La rete ha deciso, dicono. Meglio il dialogo diretto con 5 eletti del Movimento. Beppe è troppo anziano e stanco. Con il 91,7%, sì pari a 34.050 voti inizia una nuova fase del Movimento 5 Stelle. Ha votato NO l’8,3%, pari a 3.077 voti. E’ la fine dell’ “uno vale uno”, come segnalano l’ex portavoce Claudio Messora, il deputato Walter Rizzetto e altri. La fine del caposaldo a 5 stelle che voleva i militanti intercambiabili e mai nessun graduato. Il Movimento 5 Stelle è, così, un po’ meno movimento e un po’ più partito. I 5 nomi proposti da Grillo e promossi dalla votazione online incarnano infatti, oltre che “una struttura di rappresentanza più ampia”, come l’ha definita Grillo, quella cha somiglia molto alla segreteria di un partito politico ‘tradizionale’.

In occasione di un incontro con alcuni studenti a Napoli, il deputato pentastellato Roberto Fico, Presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai e neoeletto nel “direttorio” voluto da Beppe Grillo nel Movimento da lui creato, ha commentato brevemente la recente votazione ed il suo nuovo ruolo all’interno del Movimento: “Qui nessuno comanderà niente ma cercheremo di dare una mano al movimento affinché cresca ancora di più, è una nuova fase. È stato fatto con questa metodologia, cercando il voto di tutti gli iscritti al M5S. È stata una delle votazioni, credo, più partecipate del movimento, segno che si sentiva anche una esigenza di questo tipo”. Nella sua dichiarazione, riportata dall’agenzia Ansa, Fico spiega che le nuove dinamiche interne al Movimento non fanno di questo un partito, almeno non nel senso stretto del termine (che, da sempre, i pentastellati rifiutano).

“Il clima è positivo”, dice Matteo Mantero uscendo dalla sala, “i cinque scelti con il voto sul blog si sono presentati e hanno spiegato che il loro ruolo sarà semplicemente quello di coordinare la squadra, mantenendo le relazioni tra Roma e Milano e cercando di dare una mano a Grillo e Casaleggio. Anch’io ero titubante, ma se queste sono le premesse penso che sia un passo importante”. Quello che però in tanti continuano a non digerire è il metodo “poco democratico” con cui si è arrivati ai nomi. “A questo punto chiamiamolo esecutivo e non direttorio”, dice il deputato Gianluca Vacca. Rientrano intanto le minacce di dimissioni di altri due deputati a 5 Stelle, Daniele Pesco e Dino Alberti, che su Facebook, dopo la notizia del ‘direttorio’, avevano annunciato l’intenzione di lasciare il Movimento. Ma ci hanno ripensato, spiegando le motivazioni in un lungo post a 4 mani.

A proposito della “stanchezza” ammessa dal leader del M5S, Silvio Berlusconi ha così commentato, in collegamento telefonico con l’iniziativa ‘No tax day’ a Roma: “Grillo è stanco? Io invece sono più in forma che mai, carico, convinto, impegnato, anche se me ne hanno fatte di tutti i colori”.

Ma quale strategia si cela dietro a questa scelta di Grillo? Sappiamo infatti che ci saranno tra pochi mesi le elezioni in regione Campania e, se Luigi De Magistris resta “in sella”, le elezioni comunali a Napoli in primavera 2016. Fico è già stato candidato a Napoli (e in regione Campania) per il Movimento 5 Stelle, non ci sarebbe da meravigliarsi se fosse di nuovo candidato lui o l’unica donna del direttorio. Un analogo ruolo potrebbe toccare a Di Battista in caso di nuove elezioni amministrative a Roma.

Salvo precisazioni nei prossimi giorni, i magnifici cinque scelti da Grillo sono dei plenipotenziari, dei mediatori e dei “consulenti” di Grillo e, perché no, della Casaleggio Associati che gestisce il blog e la comunicazione a 5 stelle.

Nel complesso, secondo una recente indagine Ipsos, 2 elettori su 3 si dichiarano soddisfatti della nomina del gruppo dirigente. In realtà, da tempo era divenuto evidente che la rete non era più (o forse non era stata mai) sufficiente a gestire il dialogo con gli elettori e fare da motore a un processo decisionale comunque centrato su Grillo e Casaleggio. Figure ancora importanti, certo, ma forse percepite come troppo legate ad un concetto padronale del Movimento.

©Futuro Europa®

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