Politica

Italia delle Regioni

Nei primi mesi della stagione estiva la sorveglianza epidemiologica umana e veterinaria ha confermato la circolazione del virus West Nile (WNV) e USUTU (USUV) nel territorio nazionale. La sorveglianza dei casi umani ha registrato, al 20 luglio 2025, un totale di 10 casi d’infezione (di cui 7 casi nella Regione Lazio, tutti nella provincia di Latina, 1 in Regione Piemonte nella provincia di Novara, 1 nella Regione Veneto in provincia di Padova e 1 nella Regione Emilia-Romagna in provincia di Modena) con 2 decessi. Attualmente le regioni in cui è stata confermata la circolazione di WNV sono: Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia, Sardegna e Puglia. La circolazione dell’USUV invece ha interessato finora la regione Emilia-Romagna.

In considerazione della rilevanza del tema per la salute pubblica l‘Associazione dei Comuni Anci invita tutti i Comuni a richiamare, attraverso i propri canali, l’attenzione della cittadinanza e dei propri presidi di salute pubblica al fine di potenziare la sorveglianza dei casi umani di infezione sensibilizzando gli operatori sanitari, tra cui pediatri di libera scelta, medici di medicina generale e farmacisti, sull’importanza della rapida identificazione dei casi, la cui manifestazione è estremamente variabile.

È altresì importante promuovere attività di informazione e sensibilizzazione della popolazione sul rischio legato alle infezioni da WNV/USUV sottolineando l’importanza dell’adozione delle principali misure di prevenzione, quali l’uso corretto di repellenti topici secondo le indicazioni dei produttori, l’utilizzo di abbigliamento protettivo, l’installazione di barriere fisiche (ad es. zanzariere) e l’impiego di soluzioni ambientali volte a ridurre l’esposizione alle punture di zanzara (ad es. dispositivi per il controllo di temperatura e umidità, come i condizionatori), nonché tutte le buone pratiche finalizzate a eliminare possibili focolai larvali negli spazi privati, come giardini e orti privati: eliminazione degli oggetti che possono costituire piccole raccolte temporanee di acqua, come barattoli vuoti, sottovasi, contenitori senza coperchio, anfore ornamentali, giochi per bambini; prevenzione dei ristagni, che creano le condizioni per lo sviluppo larvale delle zanzare, nei focolai ambientali non eliminabili, quali, ad esempio, vasche e fontane ornamentali, grondaie, bacini perenni e per l’approvvigionamento idrico degli orti urbani, cisterne etc.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito istituzionale del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Presso il Ministero della salute è attivo il numero di pubblica utilità 1500 per eventuali informazioni ai cittadini.

È stata siglata l‘intesa in Conferenza Stato-Regioni sul nuovo schema di decreto che dispone ulteriori risorse in favore delle comunità terapeutiche accreditate per l’anno 2025, un provvedimento atteso che andrà a sostenere le tante realtà, spesso in difficoltà finanziaria, che svolgono un ruolo fondamentale nel recupero di persone con problemi di dipendenza. Si tratta di oltre 23 milioni di euro, derivanti dalla quota di 8 per mille a diretta gestione statale non ancora utilizzata e finalizzati a garantire l’accesso alle prestazioni di cura e riabilitazione dei pazienti.

Le Regioni, a cui le risorse saranno ripartire sulla base delle più recenti quote di accesso al fabbisogno sanitario standard, avanzano però una raccomandazione al Governo: assicurare continuità alla realizzazione degli interventi di prevenzione e di recupero delle tossicodipendenze e delle altre dipendenze, prevedendo l’assegnazione di risorse adeguate anche per il 2026 e per le successive annualità.

Lo scorso 10 luglio le Regioni avevano dato un primo via libera sulle modalità di assegnazione di 15 milioni per le comunità terapeutiche, previsti a valere sul Fondo sanitario nazionale come quota annua a decorrere dal 2025. Somme giudicate esigue dalle Regioni per sostenere tutte le attività legate ai servizi sanitari, pedagogico-riabilitativi e terapeutici svolti sul territorio.

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