Il filo rosso

C’è un filo rosso che unisce i regimi autoritari, anche se diversi tra loro, come l’Iran, il Venezuela, Cuba, la Russia e la Cina (della Corea del Nord non parliamo neppure: è una bieca dittatura nelle mani di un folle megalomane): il sistema di ignorare volontà e proteste dei loro cittadini, reprimendo il dissenso con gli arresti, la prigione, spesso la morte.

Lo abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni in quei paesi. In Cina la repressione – violenta dai tempi di piazza Tienanmen, dove studenti inermi affrontavano a mani nude i carri armati – torna a ripetersi ora, per le proteste diffuse in tutto il paese e vivaci nelle università, contro le drastiche restrizioni anti-Covid imposte da Pechino. Non è il solo problema di Xi: il rallentamento dell’economia, in parte dovuto alla guerra russa che lui, anche se lo nega, ha sconsideratamente avallato con la “alleanza senza limiti”, e probabilmente qualche dissenso interno al Partito Comunista, su cui lui regna con pugno di ferro da 10 anni e che gli ha confermato, in uno scenario coreografico tipico delle “democrazie popolari”, un terzo mandato.

Però queste crepe, se pure esistono, non devono essere sopravvalutate e far pensare che l’imperatore sia veramente in difficoltà. Le speculazioni di alcuni politologi occidentali (come quelle sulla prossima caduta di Putin) non tengono conto di un fatto che unisce i regimi autoritari: essi si appoggiano su un solido e compatto sistema di interessi che si sostengono a vicenda. Il potere centrale controlla la forza, militare o di polizia, cioè quello che gli spagnoli chiamano “i poteri di fatto”, legandoli a sé con una politica di privilegi, che queste forze non vogliono perdere, e per questo sostengono i rispettivi regimi. Accadeva nella vecchia URSS, con tutti i vantaggi di cui godevano la “nomenklatura”, il KGB etc. È questo, unito a un ferreo controllo dei mezzi di propaganda, che rende questi regimi quasi invulnerabili, almeno finché una vera crisi economica o un sommovimento popolare di fondo non li metta in questione. Ma prevedere una cosa del genere in Cina è, quanto meno, arduo.

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