BioEnergie, Lazio all’avanguardia

Nella Regione della Capitale, dove la concentrazione di ricercatori e decisori è la più alta, anni di collaborazione fra l’ente regionale e centri di ricerca hanno portato sulla rampa di lancio numerosi progetti innovativi di BioEnergia fra i quali la produzione di biocarburanti da alghe. L’amministrazione Zingaretti, insediata da meno di un anno, si è dimostrata da subito aperta e attenta alla Green Economy: c’è quindi da augurarsi che passerà rapidamente alla fase preindustriale prima che la sperimentazione passi ad altri Paesi.

Il Lazio ospita nel suo territorio numerose Università e Centri di ricerca, fra i quali spiccano il CNR, l’INFN, l’ENEA. Già prima del 2010 la Regione Lazio rispose al call “Industria 2015” del Ministero delle Attività produttive presentando una serie di progetti di spessore in collaborazione con i centri di ricerca del Lazio. Fra questi compariva, in particolare, un progetto per la coltura di una varietà di alghe in grado di ‘catturare’ CO2 e trasformarla in olio combustibile e biodiesel. La coltura delle alghe è possibile su terreni non produttivi e consente, a parità di superfici, una resa almeno dieci volte superiore a quella possibile applicando le ultime tecnologie, fra le quali quelle che prevedono di ricavare biocarburanti dalla canna palustre.

L’elevatissima capacità di resa è uno straordinario incentivo all’industria dei biocarburanti, perché consente di superare quello che fino ad oggi è stato il principale ostacolo all’applicazione di queste tecnologie: l’enorme vastità delle superfici necessaria per avere produzioni significative. Superfici che continuerebbero ad essere destinate all’agricoltura per alimentazione umana e foraggi. La varietà di alghe interessate dal progetto, infatti, prospera su qualsiasi superficie e per questo è già utilizzate nel mondo per la depurazione delle acque e la bonifica di terreni inquinati: la tecnologia “Made in Lazio” consente di renderla sfruttabile non solo per l’imprigionamento, ma anche per il consumo della CO2, catturata anche alla fonte rappresentata dagli scarichi industriali, con il doppio vantaggio di ridurre l’inquinamento e trasformarlo in bioenergia.

Un secondo progetto che il Lazio può vantare riguarda poi l’applicazione di un biocarburante ‘avio’, anch’esso una ‘chicca’ tecnologica da non perdere. I progetti sono brevettati in Italia, ma hanno già ottenuto l’estensione in Unione Europea, in Russia e negli Stati Uniti: avviando al più presto la fase preindustriale grazie ad una fase preliminare già impostata, la Regione Lazio avrà tuttavia l’occasione di dimostrarsi davvero all’avanguardia nella Green Economy in Italia e nel mondo.

©Futuro Europa®

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