Le teorie cospirative

Da che mondo è mondo, sono sempre esistite le teorie cospirative: fantasie, spesso allucinazioni, di gente che vede dietro ogni fatto storico rilevante la mano di organizzazioni segrete, intente a dominare il mondo e ad asservirlo. La più classica è quella che vedeva all’opera una gigantesca cospirazione ebraica o giudo-massonica, o pluto-giudo-massonica. Poi ci sono quelli che negano lo sbarco degli Americani sulla luna o l’Olocausto, parlando di colossali montaggi propagandistici, o che attribuiscono l’assassinio di Kennedy alla CIA o ad altri misteriosi organi dello Stato americano. Di solito sono teorie che lasciano il tempo che trovano, parti di menti infette senza reali conseguenze sulle cose.

Di recente (2017) è apparsa nelle reti social USA una fonte misteriosa chiamata QAnon, di cui non si sa l’origine e neppure se si tratti di una persona o di un’organizzazione. Come sta sempre più accadendo, la molteplicità dei mezzi di diffusione digitale (twitter, facebook, instagram etc.) amplifica a dismisura i messaggi più demenziali facendoli arrivare a menti deboli o credule, pronte a farli propri. QAnon in particolare lancia una serie di velenosi attacchi contro il Partito Democratico, ma anche contro personaggi dello spettacolo o dell’economia o dell’alta burocrazia (una specie di “Stato profondo” o “Stato nello Stato”), che starebbero tutti cospirando per abbattere Trump. Non sarebbero cose nuove, ma l’originalità sta nel fatto che democratici etc. sarebbero solo la copertura per una gigantesca rete mondiale di pedofilia. Tutto, anche la pandemia e la crisi economica che stanno azzoppando l’America, sarebbe solo uno schermo per coprire questa rete. Sembra talmente demente che ci sarebbe da credere (o almeno da sperare)  che questa teoria demenziale sia accolta da risate universali, ma non è così.

QAnon, che dice di avere come fonte un’alta personalità dell’Amministrazione al corrente della realtà delle cose, ha decine di migliaia di seguaci, alcuni dei quali fanatizzati. Un esempio: di recente un tale è entrato in una pizzeria di Washington, convinto che nei suoi scantinati funzionasse un centro di pedofilia diretto da Hillary Clinton. Una donna è andata nella capitale armata di coltelli con il proposito di uccidere Joe Biden. E, quel che è peggio (visto che di pazzi ne sono esistiti e ne esisteranno sempre) è che un buon numero di candidati repubblicani alle elezioni legislative di novembre dice di credere alle accuse di QAnon e l’appoggia (stranamente, si tratta in molti casi di donne).

Il Partito Repubblicano non ha preso le parti del sito, però non ne ha neppure preso le distanze. Qualcuno, nella stampa democratica, affaccia il dubbio che QAnon sia emanazione diretta dell’apparato rielezionista trumpiano. Parrebbe mostruoso, se non si conoscesse la mancanza di limiti e di scrupoli del Presidente americano e di alcuni suoi collaboratori.

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