L’artista invisibile in mostra a Ferrara

Terminata la quarantena, riprendono le attività museali. Anche il Palazzo dei Diamanti a Ferrara ha riaperto i battenti con una mostra speciale dedicata a Banksy, il tanto celebre quanto misterioso – si sa solo che è originario di Bristol – esponente della Street Art.

L’inaugurazione dell’esposizione avviene a pochi giorni di distanza dalla sua ultima creazione, Game Changer, donata al General Hospital di Southampton. Nell’opera è raffigurato un bambino il quale, ai tradizionali supereroi, preferisce una bambola vestita da infermiera.

L’evento di Ferrara (fino al 27 settembre) ha richiamato molti visitatori sia per il nome altisonante dell’artista, sia perché desiderosi di tornare a visitare musei. Non dovendo abbassare la guardia rispetto al Covid19, si entra in gruppi di 15. Inoltre, lungo tutto il percorso, i guardasala controllano il numero dei presenti nelle varie sale, nonché l’uso delle mascherine e il rispetto della distanza.

Anche questa, come le precedenti esposizioni, non è stata autorizzata dall’artista britannico che sul suo sito l’ha bollata come “fake”, dichiarando ancora una volta che “nessuno deve pagare per vedere la mia arte”.

Ci sono voluti cinque anni per reperire le oltre 100 opere originali, tutte provenienti da collezioni private, tra le quali alcune rarità; tra tutte quelle esposte segnaliamo: la scultura di Topolino, Dismaland print, Love is in the air, Girl with balloon, Monkey Queen, l’autoritratto dello street artist e perfino uno dei primissimi lavori, riscoperto solo nel 2014. Insomma, un vero e proprio percorso alla scoperta o riscoperta del visionario writer inglese più famoso e discusso al mondo.

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