UE, le “green lanes” in emergenza Covid 19

La Commissione Europea, in occasione dell’Emergenza Epidemiologica da Coronavirus, come misura di risposta all’Emergenza Sanitaria, tra le altre misure messe in atto, pubblica delle Linee Guida in cui compaiono informazioni pratiche e gli “Orientamenti” della Commissione per la gestione delle frontiere per la salvaguardia della circolazione delle merci nei Paesi UE durante il periodo della pandemia.

“La rete di trasporti UE – come dichiara la Commissaria per i Trasporti Adina Valean – collega l’intera Unione. Il nostro Documento di orientamento è inteso a proteggere le catene di approvvigionamento della UE in queste difficili circostanze e a fare in modo che sia le merci, sia i lavoratori del settore dei trasporti possano viaggiare senza ritardi ovunque sia necessario… e prosegue -… oggi più che mai è importante avere un approccio collettivo e coordinato al trasporto transfrontaliero. Le corsie preferenziali (“green lanes”) sono specificatamente concepite anche per proteggere i lavoratori del settore, che si trovano in prima linea in questa crisi. Questa serie di Raccomandazioni – conclude – agevolerà la loro missione e renderà il loro lavoro più sicuro e più prevedibile”.

Raccomandazioni in cui, come risulta dalla Comunicazione della Commissione Europea sull’attuazione delle Green Lanes, previste dagli Orientamenti relativi alle misure per la gestione delle frontiere destinate a tutelare la salute e garantire le disponibilità di beni e servizi essenziali la Commissione chiede agli Stati membri di “designare tempestivamente tutti i pertinenti punti di valico delle frontiere interne della rete transeuropea di trasporto (TEN-T) come valichi di frontiera di tipo preferenziale” affinché il passaggio merci nei Paesi e tra i Paesi dell’Unione continui a essere garantito.

Valichi di frontiera di tipo preferenziale che dovrebbero essere aperti a tutti i veicoli adibiti al trasporto merci, indipendentemente dal tipo di merci trasportato. Attraversamento delle frontiere che, compresi controlli e screening, dovrebbe richiedere non più di quindici minuti.

E’ richiesto, anche, che gli Stati membri sospendano qualsiasi restrizione al traffico e di ridurre al minimo la documentazione necessaria ai trasportatori, allineandosi sotto il profilo giuridico-normativo, per quanto riguarda il trasporto/circolazione della merci importate/esportate, alla normativa dei Paesi confinanti/limitrofi anche se non aderenti all’Unione (Regno Unito, EEA, Svizzera, Balcani occidentali).

L’Unione, ancora una volta, per rispondere all’Epidemia di Covid19, concentrando la sua azione, principalmente su quattro priorità: limitare la diffusione del virus, assicurare la fornitura di attrezzature mediche, promuovere la ricerca per trattamenti e vaccini, sostenere posti di lavoro, imprese ed economie, individua nella collaborazione, nella sinergia nella risoluzione condivisa delle crisi la soluzione per risolvere i problemi e le emergenze che si presentano sul suo cammino.

Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che concentra la sua attenzione la Presidente Von der Leyen quando dichiara: “…le misure per contenere l’epidemia di Coronavirus saranno efficaci solo se ci coordiniamo a livello europeo. Dobbiamo adottare misure eccezionali per proteggere la salute dei nostri cittadini. Ma assicuriamo che merci e servizi essenziali continuino a fluire nel nostro Mercato interno. Questo è l’unico modo per prevenire la carenza di attrezzature mediche o cibo. Non è solo una questione economica: il nostro Mercato unico è uno strumento chiave della solidarietà europea. Sto discutendo con tutti gli Stati membri in modo da affrontare insieme questa sfida come Unione”.

E, come la Commissione concorda le sue Priorità di azione per rispondere con efficacia all’Emergenza Covid 19 durante alcune videoconferenze dei suoi leader lo scorso 17 e 26 marzo, il Parlamento Europeo, all’indomani della riunione in remoto della Conferenza dei Presidenti (tra il Presidente del Parlamento Europeo e i leader dei gruppi politici) ha fissato una nuova riunione in seduta plenaria straordinaria il prossimo 16 e 17 aprile a Bruxelles in modo da poter proseguire i lavori parlamentari sulle misure speciali per combattere la pandemia poste in essere dal PE. Il fine di tutte gli Organi e le Istituzione UE è proteggere la salute dei cittadini, (le persone identificate come a rischio Covid19 dovrebbero avere accesso a un’adeguata assistenza sanitaria, quando si spostano da un Paese ad un altro e questo dovrebbe essere coordinato tra i vari Paesi), garantire il giusto e sicuro trattamento delle persone che devono viaggiare (soprattutto tutelare e facilitare l’attraversamento delle frontiere per i lavoratori transfrontalieri particolarmente per quanti lavorano nel settore sanitario e alimentare, servizi di pubblica utilità, assistenza all’infanzia e agli anziani) e garantire la disponibilità di bene e servizi a tutti i Paesi e cittadini dell’Unione (le misure di controllo non dovrebbero causare gravi interruzioni delle catene di approvvigionamento dei servizi essenziali delle economie sia dei singoli Stati nazionali dei Paesi UE che dell’Unione nel suo complesso).

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