Gallismi deleteri

Si può essere d’accordo o no con Salvini e sulla maniera in cui ha gestito la vicenda dell’Aquarius (personalmente sono agli antipodi dei metodi del Ministro leghista), ma ha messo in evidenza un problema  reale e divenuto insopportabile, dando voce ai sentimenti di una larga parte dell’opinione pubblica in Italia. Il problema, certo, non si risolve solo sbattendo i pugni sul tavolo, o respingendo una nave,  ma da qualche parte si deve pur cominciare e se la brutalità di Salvini può servire a risvegliare l’Europa tanto meglio. Perché una cosa deve essere chiara: o sul problema dell’immigrazione di verifica una solidarietà europea o, come ha detto la signora Merkel, L’Europa esplode.

Ciò che comunque è intollerabile è che un governo straniero, tanto più se amico e alleato com’è la Francia, intervenga pesantemente in una questione che non lo riguarda direttamente e che appartiene alla sovranità nazionale e lo faccia, non esprimendo garbatamente il proprio disaccordo, ma con insulti tanto gravi quanto immeritati per un intero Paese, dando tra l’altro facile gioco a Salvini di denunciare l’ipocrisia di chi tuona contro l’Italia che ha sopportato e sopporta più di ogni altro il peso dell’immigrazione, mentre per parte sua applica in materia una politica restrittiva e talvolta anche violenta (vedi caso Bardonecchia). Così facendo, il Presidente Macron  (forse obnubilando dalla sua polemica con il Fronte Nazionale) non ha reso certo un favore alla causa che asseritamente sostiene. Ha anzi offerto al governo Lega-5 Stelle una straordinaria occasione per  erigersi a difensore della Patria e, quel che è peggio, ne ha alimentato e in parte giustificato l’idiosincrasia antieuropea, mettendo a rischio la causa dell’Unione.

Non si può per contrasto che riconoscere la saggezza della Cancelliera Merkel, che ha  tenuto una posizione equanime e nell’insieme comprensiva delle ragioni italiane. Ma va anche rilevata, anche se la stampa italiana non vi ha dato spazio, la dichiarazione del Presidente del Senato francese, il gaullista Gérard Larcher, il quale ha detto chiaro e tondo che la Francia non ha lezioni da dare all’Italia in materia di immigrazione, ricordando le centinaia di migliaia di immigrati che abbiamo accolti e quanto eravamo stati lasciati soli. Larcher aveva visitato Lampedusa due anni fa e constatato con i suoi occhi la situazione drammatica e sempre meno sostenibile. Se il portavoce del partito di Macron e lo stesso Presidente francese si sono espressi in modo insultante, una fetta importante della politica di Oltralpe è su una linea differente.

È naturalmente auspicabile che l’’atmosfera tra Francia e Italia poco a poco si rassereni. Francia e Italia sono partner economici e politici strettamente interdipendenti. Una rissa prolungata non può che nuocere ad entrambi e all’Europa nel suo insieme, a tutto profitto di quelli che l’Europa vogliono distruggerla.

Bisogna lasciare  che le diplomazie dei due Paesi ricuciano pazientamene lo strappo (i rispettivi Ministri degli Esteri e Ambasciatori sono persone di grande esperienza e saggezza). Ma la condizione deve essere il rispetto reciproco, senza scoppi di inaccettabile, deleterio gallismo.

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