Istanbul, mi ricordo…

Ve la ricordate Istanbul? Quella meravigliosa città ritenuta da molti la New York del Medioriente, dove convivevano apparentemente in armonia oriente e occidente; una città piena di storia e profumi, un fascino straordinario ed evocativo di storie da mille e una notte.

Ecco, c’era una volta. I turisti europei e americani ne stanno volentieri alla larga, la città con il caro Erdy è città presidiata, anche la notte. Adesso la notte invece dei turisti schiamazzanti in cerca di divertimento, girano i 386 Gece Kartalları, le Aquile della notte, un ramo della polizia, addestrato dalle forze speciali e armato di tutto punto.

Vigilano nei distretti più pericolosi, dove possono intervenire a loro discrezione. Istanbul è la prima città dove sono impiegati, questa la Nuova Turchia di Recep Tayyip Erdogan.  Intanto la crisi causata dall’abbandono del turista occidentale è stata in parte tamponata dall’arrivo in massa di Russi e Arabi; Vladimir ha addirittura implementato i charter, cose che si fanno tra amici.

Eppure agli inizi degli anni Duemila la Turchia era diventata una delle prime sei destinazioni mondiali, e Istanbul, capitale europea della cultura nel 2010, era il suo fiore all’occhiello. Dai 12 milioni di visitatori annuali del 2002 si era arrivati ai 41 milioni del 2014.

Poi, improvviso, il crollo. Nella seconda metà del 2015 si scorgono le prime avvisaglie di una crisi che diventa profondissima nel 2016, un anno orribile per la Turchia, fra terrorismo e tentativo di colpo di Stato. In un solo colpo gli arrivi annuali sono scesi a 25 milioni, tornando ai livelli del 2008.

Anche se nel 2017, grazie al cielo, non ci sono stati attentati, molto dipende dallo scarso successo che il suo capo, il presidente Erdogan, riscuote sui media europei e americani, specie dopo le  misure drammatiche adottate contro giornalisti turchi colpevoli di non essere allineati al suo comando.

Lui non fa nulla per piacere. È roba di un paio di giorni fa la drammatica uscita pubblica nella quale, abbracciando una povera bimbetta vestita da militare, cercando di consolarla poiché piangeva, le ha detto: sarai avvolta dalla bandiera se morirai da martire. Ecco, sicuramente la bambina da grande avrà qualche problemino.

Allora, tornando a noi, a chi va di andare in un posto bellissimo dove il padrone di casa è così? Io non ci vado più, la penso con nostalgia aspettando tempi moderni.

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