L’ultima corsa per l’EMA

È l’ultima settimana prima della decisione del prossimo 20 novembre sul destino dell’EMA, l’Agenzia Europea del Farmaco, che dopo la Brexit deve trovare nuova collocazione.

Il capoluogo meneghino si è subito candidato ad ospitare l’Agenzia, non solo forte del rilancio avuto dalla città con Expo, ma anche perché è la prima regione europea per l’industria farmaceutica. Regione Lombardia occupa circa la metà degli addetti nazionali attivi nell’industria farmaceutica (28.000 impiegati e 18.000 di indotto) con un valore dell’export di oltre 5 miliardi di euro.

A sostenere la bontà della candidatura della capitale economica italiana, c’è anche il recente ranking fornito da City RepTrak che fa balzare Milano tra le prime dieci metropoli al mondo per reputazione internazionale. Insomma, una vera e propria rinascita che potrebbe rilanciare ulteriormente Milano anche all’interno  delle istituzioni comunitarie e italiane quale sede di ulteriori agenzie.

Oltre alla possibilità di creare circa 3000 posti di lavoro, il risvolto politico per Milano sarebbe estremamente importante, sia per Maroni che, con l’avvicinarsi delle elezioni regionali porterebbe a casa una partita strategica, sia per Sala che dopo il successo di Expo si troverebbe un ulteriore strumento per il rilancio della città.

Il fermento meneghino negli ultimi anni è esploso e l’interesse mondiale per Milano è cresciuto esponenzialmente, attraendo anche importanti investitori. Ma la vittoria del capoluogo lombardo darebbe benefici anche al sistema Italia. Un miglioramento dell’attrazione del Bel Paese, che sta faticosamente uscendo dal tunnel della crisi del 2008, porterebbe l’Italia ad avere maggior peso nella Comunità Europea come paese capace di proporsi al alti standard. Diversamente, se l’EMA non dovesse trovare la propria collocazione a Milano, in favore di un paese dell’Est, dal sapore post URSS, si paleserebbe una sconfitta estremamente grave per Milano, la Lombardia e l’Italia.

Benché non sia battaglia che interessi i cittadini comuni, negli ambienti finanziari ed industriali questa vittoria consentirebbe di ottenere ancora più appetibilità del nostro territorio, senza escludere un po’ di sano orgoglio nazionalista che butterebbe un po’ di acqua sui molti focolai – politici e non – accesi negli ultimi mesi.

L’EMA per Milano è la prima scommessa verso il rilancio definitivo, verso la proiezione della città tra i grandi competitor metropolitani internazionali. Milano sarebbe il tedoforo dell’Italia nel mondo che conta (quello finanziario e industriale) e potrebbe tornare a far marciare finalmente la locomotiva del Paese.

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