Storie di ordinaria idiozia

Per un osservatore della politica in generale, e di quella italiana in particolare, non mancano le storie di ordinaria idiozia. Il premio Nobel lo merita senz’altro il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, un campione di tutte le cause populiste e sbagliate. Ha denunciato l’Unione Europea alla Magistratura italiana per “genocidio” per la gestione della politica migratoria, che sarebbe causa dei tanti, terribili disastri in mare. Come commentare una sciocchezza così enorme? A ruota segue il Ministro Del Rio, persona solitamente responsabile e moderata, che fa lo sciopero della fama per la non approvazione dello jus soli. E il serafico Veltroni, con accenti vibranti, reclama la legge entro questa legislatura.

A parte il fatto che non c’è una maggioranza in Parlamento per questa norma; a parte il fatto che essa è, com’è stata concepita, profondamente sbagliata, contraria alla tradizione giuridica italiana da Roma in poi, nonché al sentire comune e, in questa fase della nostra storia, profondamente divisiva, non si accorgono questi signori che fare dell’accoglienza agli immigranti extraeuropei una bandiera ideale significa fare, come ha rilevato Alfano, uno straordinario regalo alla Lega e in generale alla destra estrema? Non si rendono conto che la gente, in maggioranza, è preoccupata e impaurita dagli eccessi  dell’immigrazione, dai problemi di sicurezza sempre più evidenti che essa pone, dai fantasmi, giusti o no, che suscita, non solo in Italia, ma in tutta Europa? Il successo dell’estrema destra in Germania, ora quello della destra in Austria, dopo una campagna tutta impostata sulla chiusura all’immigrazione, non insegnano proprio nulla? Ora, non mancheranno le anime belle che vitupereranno l’Austria che fa quello che è giusto fare e dovremmo fare anche noi: piccolo Paese com’è, difendersi da una vera e propria invasione.  Non si capisce che, continuando con le utopie permissive, con la generosa mitologia delle braccia aperte, si va diritti diritti verso una vittoria della destra anche in Italia, una vittoria che chiuderebbe le porte  per molto tempo a tutte quelle istanze, esagerate o no, realistiche o no, che la sinistra massimalista porta avanti con tanto sprezzo della realtà politica e sociale del Paese e del Continente?

E a Bruxelles, non si rendono conto del pericolo ormai evidente che, sull’ondata antimigratoria, sia l’intera costruzione Europea a incagliarsi? Perché, falsa o no (per me falsissima) è sull’equazione immigrazione eguale Europa (o al rovescio) che i dannati populismi di destra stanno giocando, non senza successo. Cosa aspettano gli eurocrati a uscire dall’inerzia e proporre una politica di vera protezione delle frontiere comuni? Preferiscono che lo faccia ciascun Paese in ordine sparso?

Davvero, come dicevano i latini, “quos Deus vult perdere, amentat”. Però il guaio è che la demenza prede non soltanto chi la pratica, ma anche chi ne è esente, anche chi insiste a ragionare col proprio cervello, non in nome di fumose ideologie. È già successo altre volte. Ma ai Bersani, ai D’Alema, ai Prodi, ai Veltroni, ai Del Rio, agli Orlando, chiusi come sono nella loro meschina bottega ideologica, la Storia  non insegna proprio nulla. E difatti, agitando bandiere scolorite e strappate, senza seguito, si spezzettano, fanno la guerra alla sola sinistra plausibile, quella del PD renziano. Tutti felici se, una volta consegnato il Paese alla destra, a loro rimarrà il glorioso ruolo di oppositori e di brontoloni. Tipo Manifesto. Che è in fondo il ruolo in cui si sentono più comodi. Perché il più facile, perché permette di non sporcarsi le mani col fango e il sangue della realtà.

Un premio speciale per la leggerezza se lo merita però anche Silvio Berlusconi. Parlando a Ischia ha ricordato che, visitando con Gheddafi i campi rifugiati in Libia, si era accorto dell’assenza del bidè. Si era indignato e aveva promesso di provvedervi lui. Vantandosi, testualmente, di sentirsi orgoglioso all’idea “di insegnare, agli scopatori africani, i preliminari”. Ovvio, è una delle solite barzellette, un po’ più volgare e scatologica delle solite, con cui vorrebbe divertirci l’ex-Cavaliere. E tuttavia, si può immaginare una sciocchezza del genere da parte di un tipo che vorrebbe tornare a governarci (e accendiamo candeline perché sia lui e non Salvini)? Il bidè è un’invenzione settecentesca di un marchese francese, Monsieur de Bidet.  D’ora in poi, Berlusconi merita lui il titolo di “signore del bidè”.

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