Totò, genio dell’arte

Napoli – “Nessuno mi ricorderà” queste sono le parole che Totò pronunciò a conclusione dell’ultima intervista rilasciata prima della sua scomparsa, eppure a 50 anni dalla sua morte (il 15 aprile del 1967) il ricordo della sua mimica e delle sue battute è ancora vivo e presente nella memoria di chi ha visto i suoi film.

Come dimenticare le famose macchiette create con Peppino in Totò, Peppino e la malafemmina, o la sua interpretazione della campagna elettorale ne Gli onorevoli, o le celebri frasi che ritornano sempre alla mente come in Signori si nasce o in Siamo uomini o caporali, quest’ultimo molto attuale per il discorso pronunciato da Totò che spiega l’itero film, e anche l’intera società: “Dottore, Le spiego. L’umanità io l’ho divisa in due categorie di persone: uomini e caporali. La categoria degli uomini è la maggioranza, quella dei caporali per fortuna è la minoranza. Gli uomini sono quegli esseri costretti a lavorare tutta la vita come bestie, senza vedere mai un raggio di sole, senza la minima soddisfazione, sempre nell’ombra grigia di un’esistenza grama. I caporali sono appunto coloro che sfruttano, che tiranneggiano, che maltrattano, che umiliano. Questi esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno li troviamo sempre a galla, sempre al posto di comando, spesso senza avere l’autorità, l’abilità o l’intelligenza, ma con la sola bravura delle loro facce toste, della loro prepotenza, pronti a vessare il povero uomo qualunque. Dunque, dottore, ha capito? Caporali si nasce, non si diventa: a qualunque ceto essi appartengano, di qualunque nazione essi siano, ci faccia caso: hanno tutti la stessa faccia, le stesse espressioni, gli stessi modi, pensano tutti alla stessa maniera.”

Dunque, Antonio de Curtis, in arte Totò, è presente più che mai, tanto che l’Associazione Antonio de Curtis e il Comune di Napoli, hanno deciso di organizzare la prima mostra antologica Totò Genio, avvalendosi della collaborazione delle principali istituzioni culturali italiane (Istituto Luce, il Polo Museale della Campania-Palazzo Reale, la RAI, la Siae-Società italiana degli Autori ed Editori, con il contributo di Rai Teche e dell’Archivio Centrale dello Stato).

Vista la mole di materiale (oggetti personali, abiti di scena, filmografia, fotografie, riviste, disegni e scritti) messa a disposizione dall’Associazione Antonio de Curtis e dalle istituzioni, l’esposizione si svolgerà in tre differenti edifici di Napoli  fino al 9 Luglio prossimo,  per poi approdare in altre citta italiane e straniere.

Questa mostra, curata da Alessandro Nicosia e Vincenzo Mollica, ci porta indietro nel tempo alla scoperta del Novecento che Totò ha portato sulla scena, permettendoci anche di scoprire la parte privata di Totò, che solo gli amici più stretti e la famiglia hanno potuto conoscere.

Il primo nucleo di materiale, Genio tra i geni , è ospitato presso il Museo Civico di Castel Nuovo (Maschio Angioino)- Cappella Palatina, qui si racconta il rapporto che Totò ebbe con i personaggi di spicco della cultura del Novecento, soprattutto del mondo dello spettacolo e come veniva da loro percepito; ci si avventurerà tra documenti e carteggi fotografie che lo ritraggono con i personaggi della scena del Novecento; si apprezzeranno i disegni di Federico Fellini, quelli di Ettore Scola e di Pierpaolo Pasolini, presente con oltre 30 schizzi per La terra vista dalla luna, episodio del film Le streghe (1967). Non mancheranno le interviste ai personaggi di spicco del mondo della cultura e dello spettacolo (Eduardo e Peppino De Filippo, Ugo Tognazzi, Dario Fo, Achille Bonito Oliva, Roberto Benigni, Andrea Camilleri, Carlo Verdone, Fiorello), che in un modo o nel all’altro hanno incontrato Totò e raccontano quello che ha rappresentato per loro. Totò fu celebrato anche dai più famosi fumettisti dell’epoca, Crepax, Pratt, Manara, Onorato e Pazienza; ci si imbatterà anche nell’opera di Mimmo Paladino dedicata a Totò, Posti in piedi…a prescindere.

Presso Palazzo Reale, nella Sala Dorica è ospitato il nucleo Totò, che spettacolo, che attraverso gli oggetti appartenuti a Totò, il suo famoso baule (messo a disposizione da Federico Clemente, figlio del cugino di Totò il segretario Eduardo Clemente), gli abiti da lui indossati in scena e le sue poesie, esposte per la prima volta, avremo modo di conoscere la relazione che il Principe della risata aveva instaurato con l’arte.

L’ultimo nucleo di questa mostra, Dentro Totò, è ospitato presso il Convento di San Domenico Maggiore, dove nel Grande Refettorio potremo fare la conoscenza dell’uomo Antonio de Curtis alle prese con l’amore e la vita di tutti i giorni; conosceremo da vicino Franca Faldini, la donna cui si era legato, il suo forte legame con Napoli, i quartieri dove aveva vissuto e la sua sincera e incondizionata passione per i cani. Vedremo anche un aspetto poco conosciuto di Totò che lo vede testimonial di campagne pubblicitarie, come quella della Lambretta fatta con Franca Faldini, o del Bacio Perugina. Qui si potranno vedere esposte fotografie, filmati storici provenienti dall’Archivio Luce e dalla Rai, giornali e ricordi, con cui Napoli ha negli anni reso omaggio al suo più grande artista, nonché colui che l’ha fatta conoscere in tutto il mondo. Nel Piccolo Refettorio, invece, sono esposte locandine, manifesti e fotobuste dei 97 film che lo hanno visto protagonista e che lo hanno fatto conoscere al grande pubblico.

L’esposizione, prodotta da C.O.R-Creare Organizzare Realizzare, è corredata da ufficiale catalogo, edito da Skira, dove è pubblicata la prefazione di Goffredo Fofi.

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