Barbie in mostra al Vittoriano

Roma – Venerdì scorso Barbara Millicent Robert, nota in tutto il mondo come Barbie, ha fatto il suo ingresso al Complesso del Vittoriano con la mostra Barbie. The Icon. Dal lontano 9 Marzo del 1956, anno del suo debuttò al New York International Toy Fair, Barbie ha cambiato pelle e forme molte volte riuscendo così a diventare un’icona della cultura di massa e argomento di studio dei sociologi, tanto che definirla bambola risulta riduttivo.

Insieme alla sua numerosa famiglia e ai suoi svariati animali è riuscita a battere molti suoi colleghi giocattolo ormai fuori moda e dimenticati. Il suo guardaroba e le sue case sono così numerosi che è difficile ricordarli tutti, le sue performance sono molteplici al pari dei ruoli e mestieri che una donna può intraprendere.

“I’m a Barbie girl, in the Barbie world, life in plastic it’s fantastic. You can brush my hair, undress me everywhere. Imagination life is your creation” cantava il gruppo Acqua nel ritornello di Barbie girl del 1997, che bene inquadra il mondo della bambola più acquistata. Ed è proprio sul potere dell’immaginazione che ha fatto leva la sua creatrice Ruth Handler, che con lungimiranza ha voluto rappresentare un ampio ventaglio di possibilità per le donne di tutto il mondo.

Come riferisce Kristina Duncan, responsabile marketing e comunicazione della Mattel, “La Barbie è sempre stata un modo per le bambine di vedere il loro futuro. Barbie ha dato voce alle pari opportunità, per la prima volta, come dirigente d’azienda nel 1985. È stata la prima a viaggiare nello spazio nel 1965, quattro anni prima che l’uomo camminasse sulla luna, e si è candidata alla presidenza per sei volte dal 1992. Le sue bambole impersonano 180 carriere professionali”.

Visto il successo raggiunto, la Mattel tenendo fede alla vocazione della Barbie ha anche istituito il Barbie Award, che ogni anno celebra le conquiste fatte dalla donna e le barriere che ha saputo rompere; sono sei i premi al merito che vengono consegnati ad altrettante ambasciatrici del mondo della cultura, della moda, della musica e dello sport che sono riuscite a realizzare i propri sogni trasformando l’imaginario in realtà.

Il segreto del successo di Barbie sarà dunque svelato a coloro che vorranno recarsi presso l’Ala Brasini del Complesso del Vittoriano che ospita la mostra della Baribie, che in sessant’anni è riuscita a rappresentare oltre 50 nazionalità diverse ed acquisire un linguaggio globale in grado di familiarizzare con ogni cultura.

L’esposizione, curata da Massimiliano Capella, giunge a Roma dopo il successo registrato a Milano presso il MUDEC (Museo delle Culture) arricchita della nuova collezione Barbie Fashionistas 2016 che presenta al pubblico delle bambole più vicine alla fisionomia delle teenagers contemporanee, tra queste Curvy, Tall e Petit. Anche il taglio dei capelli si adegua alle nuove mode giovanili, oltre alla classica chioma biondo bambola ci saranno capelli neri, viola, rosa persino corti e rasati; un’altra novità saranno le wedding dolls della coppia reale inglese William e Kate.

Una bambola in continua evoluzione per un mondo in continuo cambiamento, dunque, ed a tracciarne l’evoluzione saranno 5 sezioni tematiche che offriranno diverse chiavi di lettura ad adulti e bambini. Semplicemente Barbie attraverso otto pezzi iconici e rappresentativi di ogni 10 anni, dal 1959 al 2016, ci aiuterà a rispondere alla domanda “chi è Barbie?”; saremo così introdotti verso Da Teenage Fashion Model Doll a Fashionista. Una bambola di moda, la prima sezione, che si concentra sugli abiti indossati negli anni dalla celebre bambola, circa 980 milioni di metri di stoffa lavorati appositamente per lei. Con la  seconda  sezione, I Can Be. Barbie Careers, entriamo nel mondo delle innumerevoli carriere professionali che Barbie ha interpretato e che hanno giocato un ruolo importante nel sollecitare le aspirazione di varie generazioni di ragazze.

Si passa così a fare la conoscenza di quelli che negli anni sono entrati a far parte della famiglia di Barbie, Ken e le sorelle Shelly e Krissy, in questa terza sezione denominata Barbie Family saranno esposte anche le sue varie dimore. Giunti alla quarta sezione, Barbie in viaggio. Dolls of the World, faremo la conoscenza delle varie culture raggiunte da Barbie; la vedremo indossare i costumi tradizionali dei diversi paesi del mondo, a sottolineare una multietnicità consolidata, e i modelli prodotti appositamente per celebrare importanti eventi storici. Qui i bambini potranno dare sfogo al divertimento associando le diverse Barbie esposte al loro contesto geografico e culturale con l’ausilio di voci e musiche tradizionali.

Barbie Divas, quinta è ultima sezione, espone i vari omaggi che la Mattel ha voluto regalare al mondo del cinema, della storia e della cultura, da Elizabeth Taylor a Audrey Hepburn, ma anche Cleopatra, Elisabetta I, Caterina de’ Medici e Madame Pompadour. Il percorso si conclude con un area dove i bambini potranno lasciare a Barbie le loro lettere, suggerimenti o disegni.

La mostra, che si concluderà il 30 Ottobre di quest’anno, è promossa dall’Istituto per la Storia del Risorgimento e prodotta da Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con Mattel, che hanno anche collaborato alla pubblicazione del catalogo.

©Futuro Europa®

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