Auto Eco, le novità 2016

Il 2015 è stato l’anno dello scandalo Volkswagen, e il 2016, con le irregolarità sulle emissioni inquinanti addebitate alla Renault, sembra non cominciare meglio per l’automobile e i suoi contenuti ‘eco’. Ma al di là della controversa congiuntura, di auto-eco si può parlare con ragionevole ottimismo. E accogliere con interesse le novità meno inquinanti dell’industria automobilistica per il 2016.

Sì, perché, punto primo, il mezzo privato non è Il Male, e se inquina è per la scelta di politica industriale, storicamente parallela allo sviluppo nel Novecento delle multinazionali del greggio, di equipaggiarlo con motori alimentati dai prodotti dell’industria petrolifera. L’auto elettrica, inventata a fine Ottocento ma oggi ‘rispolverata’, rappresenta oggi la più radicale alternativa al motore oil-friend: anche se, per esserlo davvero, deve trarre energia da reti il più possibile ‘nutrite’ da fonti rinnovabili, e non da centrali termoelettriche. La Volkswagen, per cominciare dal marchio più in difficoltà dal punto di vista della eco-credibilità, per il 2016 ha di nuovo in catalogo la ‘e-Up!’ e la ‘e-Golf’, quest’ultima con 170 km di autonomia: non pochi per un’elettrica, per giunta con la perdita di soli 37 litri di volume del bagagliaio a favore delle batterie. Velocità massima 140 orari e accelerazione 0-100 pari al 110 cv del modello a gasolio. La Renault ha invece in catalogo la Z.E Maxi Combi, versione elettrica della Kangoo, e la piccola ‘Zoe’, con ben 240 km di autonomia.

Dati validi, che vanno valutati ancor più positivamente perché le elettriche si stanno sviluppando con l’ ‘handicap’ di eguagliare le prestazioni delle auto contemporanee, finora raggiunte con la scorciatoia tecnologica dei motori a benzina e diesel. Prestazioni che, seppure ormai largamente superiori al necessario e legalmente consentito, sono percepite dai clienti come standard.

Fra le piccole elettriche dunque, oltre a quelli della ‘E-up!’, sono all’avanguardia i contenuti tecnologici della ormai ‘storica’ Nissan Leaf, ancora in catalogo per il 2016. Buone prestazioni per la ‘i3’ della BMW, per la C-Zero della Citroen e per le ‘gemelle’ Peugeot iON e Mitsubishi ‘i-MiEV’. Fra le medie elettriche, oltre alla ‘e-Golf’, si può guardare alla sua diretta concorrente Ford ‘Focus Electric’. Nella stessa fascia, la Mercedes si distingue per le prestazioni della versione elettrica  ‘250 e’ della Classe B. La Kia ha in catalogo la Soul Eko Electric. Fra le monovolume, oltre alla ‘Kangoo’ della Renault, c’è la ‘Evalia’ della Nissan. Piccole, dunque,  e alcune medie e monovolume: auto di poca massa, ‘leggere’; terreno ideale per sperimentazione e accumulo di know-how del settore elettrico. Per tutte, essendo però ricerca e impianti ancora ‘in fase di lancio’, prezzi superiori anche di un terzo agli equivalenti modelli con motori tradizionali. A questo proposito, fra le elettriche va però ricordata la berlina sportiva ‘Model S’ della Tesla: due posti + 2, 0-100 in 5,6 secondi, 250 di massima oraria e oltre 500 chilometri di autonomia, a 105 orari: il tutto con più di due tonnellate di massa e lasciando sufficiente spazio per i bagagli. La Model S è in vendita ad un prezzo in linea con i modelli equivalenti a benzina delle altre Case, non superiore.

Prezzi alti, dunque. Per chi vuole inquinare o consumare meno senza investire in una elettrica, innumerevoli le ibride sul mercato: benzina-elettriche o diesel-elettriche, ricaricabili o meno. La Lexus equipaggia tutta la gamma con l’ibrido a benzina. Sempre in vendita nel 2016 i best seller ‘di settore’ della Toyota, Yaris, Auris e Prius. Ci sono poi Audi A3 Sportback e Q7, BMW Serie 3, Serie 5 e X5. DS mette in commercio l’ibrida ‘5’, Ford la Mondeo, Infiniti la Q50 e la Q70, Land Rover la Range Rover e Range Rover Sport. Mercedes ha in catalogo le versioni ibride di Classe C, Classe S e GLE. Mitsubishi, la Outlander. Peugeot, la 508 SW e la 3008. Volkswagen offre, ibrida, la Passat, e ancora la Golf. Volvo, la V60 e la XC90. Fra le auto ad alte prestazioni, spiccano BMW ‘i8’, e Porshe Panamera e Cayenne. Per tutte, prezzi allineati a quelli dei modelli tradizionali. Altre Case hanno puntato invece, con numerosi modelli ciascuna, sul meno inquinante GPL e/o sull’ancora più ecologico metano: come Fiat insieme ad Alfa e Lancia, Volkswagen con Seat e Skoda, Renault con Dacia, DR, Hyunday, Ford, Opel, Kia, Nissan, Subaru, Mitsubishi, Suzuki. Mercedes offre a metano ancora la Classe B e la Classe E. Audi, la A3 Sportback.

Tanti modelli per ridurre i costi di gestione e abbattere le emissioni di polveri sottili, dunque: che, per inciso, sono oggi dovute molto più ai riscaldamenti, e persino agli ‘insospettabili’ caminetti a legna e pellet, che alle auto, come dimostrano ad esempio i dati 2014 dell’ISPRA del Ministero dell’Ambiente sulle PM5, la cui emissione da parte dei motori a benzina è stata ridotta del 60 per cento negli ultimi vent’anni. L’auto insomma, insieme alle spesso obsolete flotte di bus delle aziende municipalizzate, si sta giovando di una evoluzione tecnologica indotta da legislazioni restrittive sugli inquinanti e dagli alti costi dei carburanti, e risultante da migliori filtri dei fumi e minori o diversi consumi dei motori. Una evoluzione assai opportuna, non solo per l’Ambiente ma anche per il portafoglio: perché, se il greggio costava 147 dollari a barile nel 2008 e meno di 30 dollari oggi, e nonostante i pozzi di petrolio autorizzati su mari e territorio del Bel Paese dal Governo in carica, in Italia il prezzo dei carburanti alla pompa non diminuisce di certo. Macché: continua ad aumentare.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore cura un Blog dedicato ai temi trattati nei suoi articoli]

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