Berlusconi, dilemma simbolo

Liste civiche o tenere il simbolo di Forza Italia? Il grande dilemma delle prossime amministrative non dà pace a Silvio Berlusconi. Tutta colpa dei sondaggi, gli ultimi, che hanno tolto il sonno all’ex premier. Impietosi, fotografano una dimensione in cui il partito azzurro sprofonda, si abissa, scompare sotto la soglia fatidica del 10 per cento. A Milano ancora non si è scelto il candidato Sindaco, il centrodestra ha deciso di attendere il risultato delle primarie del Pd in programma il 7 febbraio. La Lega manda segnali di nervosismo e FdI è quasi pronta a scendere in campo a Roma.

L’idea di Berlusconi per non perdere definitivamente la faccia è quella di togliere il simbolo del Partito nella prossima tornata di amministrative e preferire liste civiche legate al candidato sindaco, in cui piazzare uomini di Forza Italia. Una scelta quasi costretta che eviterebbe una figuraccia, forse la peggiore della sua storia politica. Ma comunali a parte, una disfatta a Milano e Roma vorrebbe dire consegnare le chiavi del centrodestra a Matteo Salvini. Insomma, una decisione da valutare con ogni attenzione. I sondaggi diffusi a fine anno, realizzati da Lorien Consulting, danno FI sotto il 10 per cento. La candidatura di Alessandro Sallusti migliorerebbe la situazione, facendo salire il centrodestra attorno al 16 per cento. Circa venti punti percentuali in meno rispetto a Giuseppe Sala, ammesso che l’ex commissario Expo riesca a vincere le primarie. Ecco, appunto, meglio aspettare l’esito della consultazione Pd per fare il nome.

A Roma la situazione è ancora, se possibile, più confusa. Silvio Berlusconi vedrebbe bene il moderato Alfio Marchini che, però, non è amato da FdI. Giorgia Meloni è pronta a scendere in campo per la sua, ad oggi personale, corsa al Campidoglio. Cosa farà la Lega? Intanto Francesco Storace butta altra benzina sul fuoco, paventando la sua candidatura, sostenuta per adesso solo dall’ex sindaco Gianni Alemanno. Non proprio un bel quadretto di famiglia.

Tra le fila della Lega e di Fratelli d’Italia non tira una buona aria. Anche perché oltre a Milano e Roma, ci sono pure Napoli e Bologna. Forza Italia continua a sperare in una lista unica di centrodestra, sul modello ligure che ha portato all’elezione di Giovanni Toti: un nome sostenuto da tutte le forze di centro e destra. Ebbene, il problema potrebbe essere il “centro” perché lumbard e FdI della partecipazione dei centristi proprio non ne vogliono sapere.

Mariastella Gelmini ancora crede nei miracoli: “FI torni faro della colazione con Lega e FdI”, ha detto qualche giorno fa la coordinatrice azzurra in Lombardia. La luce di un faro, in effetti, servirebbe al partito dell’ex Cav che naviga sempre più al buio. E continua a perdere pezzi tra i Senatori attratti da quelli che una volta erano amici, ora non più. Chi vivrà, vedrà. Nelle prossime settimane capiremo se Forza Italia avrà il coraggio di presentarsi con il proprio simbolo nella cabina elettorale. Diversamente, alle liste civiche l’arduo compito di mascherare l’eventuale risultato poco lusinghiero. Di quello che una volta era il partito più votato d’Italia, oggi resta ben poco.

©Futuro Europa®

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