Ecoreati è Legge, stile Renzi

La legge sugli Ecoreati prima non c’era, ora c’è, e almeno per l’immagine del Paese è un bene. Ma è solo la migliore di quelle possibili per un sistema legislativo come il nostro. E’ il paradigma di tutta la politica ambientale di questo Governo; la quale, a sua volta, è il manifesto dell’intera politica del Governo Renzi, che è il migliore dei Governi possibili per un Paese dove di questi tempi sembrano contare le forme più che i contenuti.

E chi la critica, quindi, la legge sugli Ecoreati, chi lo critica, il Governo Renzi. Chi li critica, se nel Paese di Manzoni le nuove fattispecie di reato, ovvero l’inquinamento ambientale, il disastro ambientale, il traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, l’impedimento del controllo e omessa bonifica suonano, per via delle conseguenze concrete per chi vi incorre, come grida manzoniane. In un contesto del genere, per il Governo Renzi scatta, al contrario, l’applauso per aver ben interpretato lo spirito del Paese. Si’ è vero, da parte degli addetti ai lavori ci sono state critiche sui contenuti della legge: per esempio quelle del portavoce dei Verdi Angelo Bonelli  nel dibattito in Aula. Una dichiarazione che val la pena di riportare alla lettera, perché tocca una molto discussa variazione apportata in Senato al testo originario, firmato dal presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci:  “Con grande creatività il Parlamento italiano, e con una maggioranza che va dall’Ncd di Alfano fino al Movimento 5 Stelle, introduce nel nostro ordinamento il reato di disastro ambientale solo se cagionato ‘abusivamente’ come se vi fossero reati ambientali che non sono abusivi. Chi dice che questo avverbio era un problema secondario, perché non lo ha cancellato dalla legge sugli ecoreati?” Già, perché secondo il magistrato Gianfranco Amendola, che sul tema ha scritto un articolo su Lexambiente, dal nuovo testo risultano esclusi i disastri ambientali commessi non abusivamente. Come, ad esempio, spiega Amendola, il caso Ilva. Ma, conscio della realtà italica, il capogruppo Pd in commissione Ambiente della Camera Enrico Borghi ha, sempre alla lettera, risposto che “c’è un pezzo, o meglio una frazione largamente minoritaria, della sinistra italiana che non riesce a scrollarsi di dosso la logica bertinottiana della critica eterna, del rilancio permanente e del disimpegno totale da ogni responsabilità. Leggere e sentire le critiche che ci arrivano dai Verdi e da Sel in merito alla nuova legge sugli ecoreati fa una volta di più emergere la differenza tra chi – come noi – le cose le fa, e chi – come loro – si consegna ad un infinito lamento figlio di pregiudizi ideologici neppure più utili a salvaguardare e garantire carriere di pezzi della loro classe dirigente”. Ha ragione Borghi: delle responsabilità di governo, che ne sa gente come Bonelli, che fa dichiarazioni di principio senza pensare a carriera e poltrona…

Critiche ingenue, quindi, critiche che non tengono conto del significato politico del testo varato, raggiunto dopo vent’anni di tentativi di introdurre gli ecoreati nel codice penale: quello di Renzi è un governo che, finalmente, le cose le fa. Come, non importa. Questo è il governo che chiude partite aperte e mette fine a confronti lunghi e serrati: confronti che non è che non si concludevano perché le soluzioni prospettate erano impraticabili, no… Il Governo Renzi è il governo che sblocca l’Italia, vivaddio. Che, per esempio, porta in porto la fine del Corpo Forestale dello Stato, il primo Corpo che la legge sugli Ecoreati dovrebbe farla applicare, proprio pochi giorni prima di quella della –  per giunta depotenziata – legge stessa, neanche ne fosse la premessa. A pensar male, però, si fa peccato contro il Governo Renzi. Il Governo Renzi è quello che finalmente porta a conclusione la trentennale trattativa per lo smembramento di un Parco Nazionale, quello dello Stelvio, voluta dal solo SVP e quindi mai presa sul serio da alcun governo… nazionale, appunto. Ma, via, mettiamo la firmetta che manca in Consiglio dei Ministri, e non se ne parli più. Il Governo Renzi è quello che rimuove il diritto di veto delle Regioni alla estrazione di petrolio sul proprio territorio: altro lungo contenzioso politico sul quale nessun governo aveva ceduto alle trivelle mentre quello in carica, con lo Sblocca Italia, lo ha fatto. E poco importa che le trivelle svettanti tra boschi e campanili nulla abbiano a che fare con l’economia e con l’immagine nel mondo di un Paese che con Expo2015 si presenta al mondo come campione di Bellezza, Salubrità e Qualità agroalimentare.

Tutto ciò, (ovvero le cose fatte in campo ambientale dal Governo-che-le-cose-le-fa e smettiamola di sottilizzare sul ‘come’) è solo un esempio di tutta l’opera renziana per il presente ed il futuro del Paese. Se ne ricava un metodo, il metodo del ‘non importa come, purché si faccia’. E poco importa che nel far le cose il merito se ne vada a farsi benedire: nel Paese della Forma, da decenni educato dalla Moda, allenato dalla Pubblicità e dove i social coccolano ogni giorno di più il lato vanitoso dell’ideale dell’Io del cittadino-consumatore, i contenuti delle cose devono finalmente essere considerati da tutti come un inutile e obsoleto impaccio, punto e basta. Il governo Renzi lo ha capito benissimo, e sta facendo di tutto per farcelo entrare in testa: questo lavoro di comunicazione sociale, iniziato anch’esso decenni fa, sarebbe, di tutte, la sua più importante realizzazione.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore cura un Blog dedicato ai temi trattati nei suoi articoli]

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