Spotify ha da poco ottenuto un finanziamento da 400 milioni, che, sommandosi ai precedenti round, le ha permesso di raggiungere un valore di mercato complessivamente pari a 8,4 miliardi di dollari. Seppur ancora lontano dai numeri di Uber (40 miliardi) e Xiaomi (46 miliardi), questo nuovo record messo a segno dalla startup svedese rivela la sempre più crescente abitudine ad ascoltare musica in streaming.
Grazie ai fondi raccolti Spotify ha fatto un saldo di ben 5 miliardi di dollari ed è riuscita a confermare la sua leadership sul mercato. Basti pensare che la rivale Pandora è ferma, per così dire, ad una capitalizzazione di mercato di 3,5 miliardi di dollari.
Il round consentirà a Spotify di mantenere la sostenibilità economica del suo modello di business, che al momento prevede la distribuzione di quasi il 70% dei ricavi agli artisti presenti a catalogo. Con una partecipazione al 15%, le tre principali case discografiche (Universal Music Group, Sony Music Entertainment e Warner Music Group) vorrebbero premere di più sugli abbonamenti, che per definizione assicurano un volume di ricavi maggiore rispetto alla semplice versione free con contenuti pubblicitari (dei 60 milioni di utenti attivi sulla piattaforma solamente 15 milioni hanno sottoscritto un abbonamento premium).
Spotify deve inoltre far fronte a una concorrenza sempre più spietata. Tra i nuovi player oltre alla già citata Pandora, ci sono aziende affermate come Google e Apple che sta lavorando sul rilancio di Beats. Un competitor giovane ma non per questo meno agguerrito è TIDAL: lanciato dal rapper e produttore Jay Z, questo servizio di streaming gode dell’appoggio di un gran numero di popstar internazionali. Riuscirà Spotify a mantenere alte le aspettative di investitori (tra cui Goldman Sachs e il fondo sovrano di Abu Dhabi), major, artisti e non ultimi gli utenti?
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