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Sblocca Italia, sindaci San Vito Lo Capo e Salina contro trivellazioni petrolifere – Con una nota congiunta trasmessa al Presidente della Regione Rosario Crocetta, al Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone e ai capigruppo dell’Ars, i sindaci di Santa Marina Salina e di San Vito Lo Capo, Massimo Lo Schiavo e Matteo Rizzo, hanno richiesto formalmente di procedere all’impugnazione dell’articolo 38 dello “Sblocca Italia” che agevola le trivellazioni petrolifere.

Santa Marina Salina e San Vito Lo Capo rappresentano eccellenze naturalistiche: da anni entrambi si fregiano delle 5 vele, il riconoscimento attribuito da Legambiente e dal Touring Club Italiano ai Comuni che salvaguardano l’ambiente. “Le trivelle libere nei mari di Sicilia non convincono nessuno”, affermano i Sindaci. “La vocazione del territorio siciliano è ben chiara a chi lo vive e dev’essere ben chiara a chi lo amministra: occupare oggi i nostri mari e il nostro entroterra con impianti di trivellazione -così come sono state occupate in passato le nostre coste dalle troppe raffinerie, rappresenterebbe un errore imperdonabile che non ci possiamo permettere”.

Erosione coste, arriva Tavolo tra Ministero e Regioni – “L’erosione rappresenta uno dei maggiori problemi che affliggono le nostre coste. Un fenomeno, per altro, strettamente legato alle attività umane lungo i litorali”. Ad affermarlo in una nota il Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Silvia Velo. “Nei prossimi giorni convocherò un tavolo nazionale tra il Ministero dell’Ambiente e le Regioni per affrontare la questione dell’erosione delle coste”. “Si tratta – spiega Velo – di un’iniziativa che rientra nell’ambito delle politiche per il Mare che il Ministero dell’Ambiente sta portando avanti in questi mesi. L’obiettivo e quello di coadiuvare a livello nazionale gli interventi locali per contrastare il fenomeno dell’erosione delle nostre coste attraverso una programmazione puntuale. Sono ben 2400 i km di costa italiana che mostrano gli effetti di una significativa erosione”. Il tavolo tra il Ministero dell’Ambiente e le Regioni servirà proprio a coadiuvare la realizzazione degli interventi e per operare in modo eco-sostenibile al fine di non compromettere la funzionalità e la fruibilità delle spiagge”.

Rifiuti, Europa multa Italia. Galletti: non pagheremo – Multa record per l’Italia condannata a pagare una sanzione forfettaria di 40 mln e una penalità di 42,8 mln per ogni semestre di ritardo nel mettersi in regola, rispetto alla sentenza del 2007 sui rifiuti. E’ quanto prevede la condanna inflitta dalla Corte Ue nei confronti del nostro Paese per non essersi ancora adeguata alla direttiva sulle discariche. Una stangata milionaria respinta con vigore dal ministro per l’Ambiente, Gian Luca Galletti, che annuncia che non verrà pagato “nemmeno un euro”, ricordando che il governo ormai da tempo ha voltato pagina. “Siamo passati – spiega il ministro – da 4866 discariche abusive contestate a 218, nell’aprile 2013. Una cifra che a oggi si è ulteriormente ridotta a 45 discariche. Anche Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera, trova “inaccettabile” la punizione all’Italia sul fronte dei rifiuti. Tuttavia, ritiene che “sia giusto far pesare le multe sulle amministrazioni inadempienti”.

Enea, Italia rischia clima africano – Il Sud Italia rischia di diventare una regione dal clima simile a quello nordafricano, con estati ed inverni sempre più aridi e secchi e un impatto molto negativo sulla disponibilità di acqua, l’agricoltura e la salute. A delineare questo scenario è un articolo pubblicato su Nature Scientific Reports a firma del ricercatore dell’Enea Andrea Alessandri, in collaborazione con altri istituti di ricerca esteri. Usando proiezioni climatiche che accoppiano le simulazioni atmosferiche con quelle degli oceani, l’articolo evidenzia per la prima volta come la ‘rivoluzione climatica’ in atto potrebbe impattare, già in questo secolo, sulle condizioni di vita in vaste aree del Pianeta con clima mediterraneo, particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici. La rivoluzione climatica potrebbe avere ripercussioni molto negative su economia e qualità della vita, in particolare nelle zone a maggiore densità abitativa”.

Umbria: Coldiretti Giovani impresa in campo per riconoscimento  pizza Unesco –  Coldiretti Giovani Impresa scende in campo in Umbria con una raccolta firme per il riconoscimento dell’Unesco della “vera pizza” quale patrimonio dell’umanità. L’adesione della Coldiretti alla campagna, accompagna la petizione lanciata sulla piattaforma Change.org insieme all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla fondazione UniVerde dell’ex ministro dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio. Un impegno per sostenere l’iscrizione dell’ “arte della pizza napoletana” nella lista Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità e tutelarne l’identità, fare chiarezza sulle modalità di preparazione e garantire le condizioni igienico e sanitarie ottimali.

Made in Italy, Coldiretti in campo per trasparenza origine in etichetta – Votare per sostenere l’indicazione di origine negli alimenti e, con essa, il Made in Italy a tavola. E’ l’invito della Coldiretti in merito alla consultazione pubblica on line per spingere a livello europeo la necessità di rendere le etichette più trasparenti. Per votare basta collegarsi al Ministero delle Politiche agricole che ha aperto sul proprio sito internet un questionario rivolto a tutti gli italiani. I risultati saranno utilizzati come supporto e rafforzamento delle scelte nazionali che l’Italia farà sul tema dell’etichettatura. Il questionario è rivolto a consumatori, produttori e operatori, si compone di 11 domande ed è di agevole compilazione, con l’indicazione per ogni domanda di un’opzione di risposta tra quelle individuate.

©Futuro Europa®

[NdR – L’autore cura un Blog dedicato ai temi trattati nei suoi articoli]

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