Brasile: Presidenziali, perché Aecio Neves al secondo turno

Gli elettori brasiliani stanno dando il mal di cuore ai sondaggisti. E’ da due mesi che i sondaggi sono delle montagne russe che creano sorpresa e stupore ogni volta che vengono pubblicati.

La vicenda inizia il 13 di agosto, quando in un tragico incidente aereo scompare Eduardo Campos, senatore ed ex governatore per due volte dello Stato del Pernambuco e candidato alle elezioni presidenziali per il Partito Socialista Brasiliano. Fino a quella data la vicenda elettorale sembrava quasi già chiusa: al primo turno Dilma e il senatore “tucano” del PSDB, tradizionale oppositore di Lula e Dilma Rousseff, al secondo turno, con vittoria della prima, un buon piazzamento di Campos, ottimo in prospettiva delle presidenziali del 2018. La morte di Campos ha proiettato la sua vice, Marina, come candidata alla presidenza. Splendida figura umana Marina, nata nelle foreste dell’Amazzonia, alfabetizzata a 16 anni, senatrice , ministro dell’ambiente nel governo Lula, terza  con 20 milioni di voti alle elezioni presidenziali del 2010, evangelica. Dalla ufficializzazione della sua candidatura scatta il terremoto, i sondaggi per settimane la danno in ascesa, fino al punto di darla vincitrice nel secondo turno su Dilma. Aecio Neves rimane bloccato su un magro 14% o 15%. Addirittura il capo della campagna elettorale di Aecio, senatore Agrippino, parla già di appoggiare Marina.

Il vecchio e saggio ex presidente Cardoso richiama tutti all’ordine, dicendo che non sono discorsi da farsi, perché la partita era ancora aperta. In verità, sia Dilma che Aecio, dopo un momento di oggettiva sorpresa, sono passati al contrattacco, pesante quello di Dilma, forte di vari elementi, dell’appoggio di un Lula ancora molto popolare, della forza organizzativa del PT e dei partiti suoi alleati, del largo spazio, ben 12 minuti  a fronte dei 2 di Marina, nella propaganda elettorale obbligatoria nelle radio e nelle TV. Senza mezzi termini la propaganda si è scatenata su alcuni punti poco chiari del programma di Marina. In primo luogo la Bolsa Familia, il programma sociale che raggiunge ben 50 milioni di brasiliani poveri, una vittoria di Marina lo avrebbe messo a rischio. Il voler rilanciale le energie rinnovabili come l’eolica e la solare, mettendo in secondo piano l’immane riserva del petrolio del paese, da parte di Marina ha permesso a Dilma di solleticare lo storico amore dei brasiliani verso la Petrobras. Aecio Neves, più soft, non ha mancato di sottolineare come la “nuova politica” di Marina non si riesce a capire cosa sia. Neves ha rivendicato come il PSDB, Partito Socialdemocratico Brasiliano, ha già governato il paese ed ha programmi e condizioni politiche per farlo al posto del PT di Dilma.

Nel secondo turno i due candidati hanno pari tempo nei programmi elettorali obbligatori e gratuiti nelle radio e nella TV. Il problema è capire cosa faranno i 22 milioni di elettori che hanno votato per Marina e che saranno determinanti nella scelta del presidente il 26 di ottobre. Marina non ha dichiarato la sua disponibilità ad appoggiare Aecio Neves, deciderà in settimana, dopo aver discusso il programma. Bisogna dire che  tutte le simulazioni del secondo turno, fino ad oggi, hanno visto Dilma battere Aecio. Detto questo, bisogna capire che, senza retorica, il Brasile è terra di sorprese e gli esperti affermano che il secondo turno è partita diversa dal primo.

©Futuro Europa®

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