Aperitivi rivoluzionari

«Mi sfugge qualcosa. Siamo in lutto, quasi orfani di un governicchio, eppure non siamo ancora arrivati ai forconi; non abbiamo preso corda e sapone e non marciamo tutti compatti verso i palazzi del potere. Forse perché abbiamo ancora nel portafoglio una manciata di euro che ci permettono di prendere un aperitivo con i nostri amici o di fare un week end in compagnia magari per andare alla Fiera del Tartufo. Purtroppo o per fortuna – dipende dai punti di vista – non abbiamo abbastanza fame. Questo però fa in modo che le cose cambino senza cambiare; adesso, se dovessimo tornare al voto sarebbe un vero pasticcio. La legge elettorale non è stata cambiata perché, ne sono convintissima, non c’è volontà di farlo. La vecchia guardia ha terrore che, dovendo mettere la faccia, non verrebbe votata che da parenti stretti.

Faccio un esempio: secondo voi, oltre la mamma e la zia, chi voterebbe Gasparri? Oppure Civati? oppure Scalfarotto che è riuscito pure a far incazzare i gay? Insomma il Porcellum aiuta molto. Anche i grillini credo siano sulla strada del ritorno: si è vista la pochezza di molti e la scarsa preparazione. Poi altro parametro da non sottovalutare, Roma ladrona è una vecchia meretrice: difficile resisterle. Se c’è un Dio ringraziamolo anche perché ci sta liberando dei leghisti, ormai ben oltre il tempo massimo.
Al sud invece ci pensa il fato; questo karma della gente mediterranea baciata dal sole e dal soldo, fa in modo che tutta la classe politica imploda, raggiunta dall’oro o dal piombo.

Ecco, un quadro più che desolante. Forse dovremmo spolverare qualche bel tiranno; giovane e ricco, o meglio qualche bella tiranna. Oppure provare a ricompattare la Banda degli Onesti; gente buona che agisce in buona fede e che se fa qualcosa di un po’ losco, lo fa per ingenuità.

Sono solo sogni purtroppo. Forse deve ancora nascere un nuovo Messia politico; qualcuno capace di buttare dalla rupe gli inetti e puntare sugli onesti capaci. Oppure qualche portatore sano di idee innovative, che abbia il coraggio di fare tabula rasa per ricominciare.
Ma chi avrebbe la forza o la voglia di farlo? Siamo pieni di debiti, anche morali. Forse più che un Messia ci vorrebbe un pazzo, un matto sfasciato. Oppure una vera rivoluzione di piazza. Ma solo entro le 19, che finisca in tempo per l’Happy Hour!»

©Futuro Europa®

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