Maltempo, seri danni all’agricoltura

Il maltempo, quest’estate, ha colpito duramente il Nord e buona parte del Centro d’Italia; il mese di luglio è stato il più piovoso da ottant’anni a questa parte, con un aumento delle precipitazioni del 73% rispetto alla media stagionale. Bisogna tornare al 1932 per trovare un luglio più disastroso di quello che abbiamo appena trascorso.

In questa situazione le prime stime della Coldiretti sull’impatto del maltempo sull’agricoltura italiana sono molto pesanti: questa ‟pazza estateˮ ha sconvolto i cicli vegetativi delle piante e la vita degli animali. Decisivi i danni alle api, che con troppa pioggia non riescono a volare e a raggiungere il nettare dei fiori che è indispensabile per produrre miele. L’apicoltura è un settore che in Italia vale 70 milioni di euro e dà lavoro a 50.000 apicoltori, per un totale di 1,1milioni da alveari e una produzione annua di 200.000 quintali di miele, quest’anno si dovrebbe registrare una produzione ridotta ai minimi storici con cali di produzione di miele del 70% al Nord e del 40% al Centro.

Ma l’impatto del maltempo sulle api non riguarda solo il miele ma anche l’agricoltura e le produzioni di tutti quei prodotti che noi portiamo normalmente in tavola; per fare un esempio: mele, pesche, pere, melanzane, uva per citare alcune delle 71 colture su 100 che servono per la nostra alimentazione, le quali sono impollinate dalle api. Questo importante lavoro che le api ci regalano vale 3,5 miliardi di euro.

Il maltempo è stato poi devastante per i danni arrecati alle aziende agricole e alle coltivazioni. Sempre la Coldiretti ha comunicato che molte vigne sono state devastate dalla grandine così come i campi di pomodoro e gli ortaggi, meloni e insalate con danni che, a volte, raggiungono il 60% dell’intero raccolto.

Nelle Marche vere bombe d’acqua e grandine hanno colpito vigneti ed ulivi con percentuali di danni arrivate al 30% e 40% dell’intera produzione. Sul fronte del pomodoro anche Confagricoltura denuncia i danni ed evidenzia anche un calo del 20% degli investimenti al Sud.

‟Non c’è da meravigliarsi se quest’anno assistiamo ad una campagna difficile per il pomodoro d’industria”, ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, commentando la complicata situazione che sta mettendo in crisi i redditi di produttori di pomodoro del Mezzogiorno. ‟Avremmo dovuto avere una più forte coesione tra imprese agricole e della trasformazioneˮ, continua Guidi,‟ invece ci troviamo con strumenti appena avviati e non in grado di fissare un riferimento certo di prezzo, come invece è avvenuto al Nord, per un’intesa interprofessionale soddisfacente per tutte le parti in causa. Così abbiamo poco prodotto e per giunta non di qualità eccezionale ma con prezzi all’origine allineati sui costi di produzione, se non al di sotto, non remunerativi per chi produce pomodoriˮ.

Esiste comunque una nota positiva in questa disastrosa estate e riguarda gli appassionati di funghi, per i quali si prevede una stagione record. Le previsioni indicano che negli oltre 10 milioni di ettari di bosco che coprono un terzo dell’Italia si possa realizzare una produzione di 30mila tonnellate di funghi, gli unici fortunati in questo infelice momento.

©Futuro Europa®

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